giovedì 9 gennaio 2020

RECENSIONE "LA GEMELLA SILENZIOSA" di S.K. Tremayne



Buon pomeriggio amici lettori!
Di seguito, il mio parere su "La gemella silenziosa" dell'autore S.K. Tremayne, 
edito Garzanti. 



Autore: S.K. Tremayne
Genere: Suspense 

Casa editrice: Garzanti

Disponibile in ebook a € 6,99
e in formato cartaceo a € 9,26 o €14,36

Note autoreS.K. Tremayne è nato nel Devon, vive a Londra con le sue due figlie e scrive regolarmente su giornali e riviste internazionali. La gemella silenziosa è il suo primo romanzo pubblicato da Garzanti (2015). 



TRAMA:

Sono uguali in tutto. Solo la loro madre può distinguerle. O forse no.

A Sarah piace il silenzio assoluto della sera che avvolge l’isola di Skye. Le piace muoversi piano nella penombra e accarezzare delicatamente i biondi capelli della sua bambina di sette anni, Kirstie, che si è appena addormentata. Mentre osserva le sue manine che stringono il cuscino, Sarah ripensa a quando quelle mani si stringevano a quelle, identiche, della sorella gemella Lydia. Niente le distingueva: stesse lentiggini, stessi occhi azzurro ghiaccio, stesso sorriso giocoso. Ma, un anno prima, Lydia è morta improvvisamente e ha lasciato un vuoto così grande che ha costretto Sarah e la sua famiglia a fuggire da tutto e da tutti su quell’isola spersa nel mare di Scozia. Lì, tra scogliere impervie e cieli immensi, Sarah sente che lei, la bambina e suo marito Angus potranno forse ritrovare la serenità. Eppure, mentre si avvicina l’inverno, Kirstie è sempre più strana.
Diventa silenziosa, riflessiva, improvvisamente interessata a cose che prima non amava. Sempre più simile a Lydia, la gemella scomparsa. Quando un giorno si scatena una violenta tempesta, Sarah e Kirstie rimangono isolate. Nel buio, col solo mugghiare del vento ad ascoltarle, Kirstie alza gli occhi e sussurra: «Mamma, perché continui a chiamarmi Kirstie? Io sono Lydia. Kirstie è morta, non io». Sarah è devastata e il tarlo dell’errore comincia a torturarle l’anima.
Cos’è successo davvero il giorno in cui una delle gemelle è morta? È possibile che una madre possa non riconoscere sua figlia?




Era da un po’ che non leggevo un libro così bello! Coinvolgente dall’inizio alla fine, tant’è che l’ho divorato in due giorni, il secondo dei quali mi sono ritrovata a fare le ore piccole pur di scoprire come andava a finire. Un thriller psicologico con sfumature paranormali che, non lo nego, mi ha messo i brividi addosso. Una mamma e un papà, Sarah e Angus, che devono convivere con il peggiore degli incubi: la perdita di un figlio. Un terribile incidente che ha strappato alla vita una delle loro bellissime – e assolutamente identiche – gemelline: Lydia… o forse Kirstie? Impossibile saperlo con certezza e la figlia rimasta getta nella madre il seme del dubbio. Un terribile errore? O solo una bambina problematica traumatizzata dalla scomparsa della persona che più di tutti sentiva vicina? Si dice che il rapporto tra gemelli sia unico e indissolubile e che superi il tempo e lo spazio. Sarà più forte anche della morte? Possibile che la gemella morta non se ne sia mai veramente andata e comunichi con la sorella in vita? Cambiare casa e abitudini potrebbe essere la soluzione ideale e l’isola ereditata da Angus sembra fare al caso loro. 
Ma è risaputo, si può anche voltare le spalle ai problemi, ma quelli ci seguono… E la serenità è ben lontana dall’essere ritrovata. Le incertezze prendono il sopravvento, la vita di tutti i giorni disturbata da alcuni inspiegabili episodi. Da paradiso terrestre, l’isola si rivela per quello che è: un territorio isolato e ostile.   
Personalmente, ho nutrito qualche riserva sulla scelta di trasferirsi in un luogo così fuori dal mondo e di difficile raggiungibilità. Un cambiamento drastico rispetto alla vita che conducevano prima e che, sebbene voluto dalla coppia, risulta sconsiderato, soprattutto quando si è responsabili della sicurezza di un figlio in età scolare.
Un altro piccolo neo è legato alle descrizioni dei posti. Necessarie, certo. Permettono di entrare meglio nella storia, vero. Risultano però un po’ prolisse e, a mio parere, rallentano la storia.
Oltremodo apprezzato il finale. Non è quello che ci si aspetta, ma nulla lo è. Fino all’ultimo si brancola nel buio, alla ricerca della verità.
In un crescendo di tensione, tutti i nodi vengono al pettine, tuttavia il lettore dovrà tirare le sue personali conclusioni. E quelle a cui sono giunta mi hanno pienamente soddisfatto. Non si tratta proprio di un finale aperto, ma di una libera interpretazione dei fatti. 
Consigliato! 


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