giovedì 3 settembre 2020

"NERO VELLUTO" di S.D Buzzi



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Vi segnalo "Nero Velluto" dell'autrice S.D. Buzzi





Titolo: Nero Velluto
Autore: S.D. Buzzi 

Genere: Romance contemporaneo

Disponibile in ebook a € 2,99
E in formato cartaceo a € 9,99

Pagina autore: S.D. Buzzi



TRAMA: 

La seconda opportunità di chiunque tra noi ha un solo nome: si chiama Amore.

Theodore e Perlah sono due universi paralleli, che non dovrebbero potersi incontrare. Al massimo potrebbero sfiorarsi, per poi sfrecciare via in direzioni opposte.
A dividerli ci sono ventitré anni, l’opposta estrazione sociale e perfino la nazionalità.
Ad accomunarli c’è solo la sofferenza. Un dolore radicato e profondo che nulla sembra poter estirpare.
Lei è una prostituta di strada, lui un uomo di successo.
Cosa succederebbe se le loro vite s’intrecciassero in una maniera che nessuno avrebbe mai potuto prevedere? Potranno amarsi o si faranno solo del male a vicenda?


DICE L’AUTRICE:

Perlah all'inizio della stesura non doveva essere delle Filippine, l'idea è arrivata in un secondo momento. Il personaggio di Savannah ha preso corpo durante la stesura risultando molto più che una comparsa. La storia è nata dallo scambio di idee tra due persone.






BREVI ESTRATTI:  

Theodore guardò nervoso l’orologio: erano le due di notte, Walter era in ritardo. Che alla fine ci abbia ripensato? si chiese. Si erano messi d’accordo per vedersi all’una e mezza sotto casa sua. L’amico gli aveva detto di non portare carte di credito 29 né preziosi, ma solo un rotolo di contanti opportunamente nascosto. In certi quartieri di South Side era rischioso girare persino di giorno, ma era anche l’unico posto sicuro dove poter trovare delle prostitute.  Si inoltrarono per le strade e dopo soli venti minuti arrivarono a destinazione. Walter diminuì l’andatura del veicolo e si addentrarono tra le viuzze. «La maggior parte della gente qui è nera, un mio amico mi ha dato un indirizzo ma dobbiamo comunque stare attenti. Una volta sul posto, scegli la ragazza e parla con il suo protettore. È con lui che dovrai accordarti per il prezzo. Non fare offerte, lascia che sia lui a fare la prima mossa e non mostrargli il denaro. Se sospetta che sei milionario sarà la nostra fine.» «Bene, ho capito. Non posso negare di essere piuttosto nervoso però.» «Mantieni la calma, Ecco, siamo arrivati.» L’amico accostò vicino a un vecchio palazzo fatiscente, un tempo doveva esser stato un ostello ma ormai i muri scrostati e ricoperti di graffiti e le finestre rotte lo rendevano più simile a una casa dell’orrore. Theodore si guardò attorno, c’erano alcune ragazze vicino all’entrata e due uomini, grossi come armadi, non toglievano loro gli occhi di dosso. 30 «Andiamo, dobbiamo parlare con Vince. È lui che gestisce tutto.» Walter gli si affiancò. Stavano per attraversare, quando una Camaro sbucata dal nulla tagliò loro la strada evitandoli per un pelo. In quel momento, Theodore alzò lo sguardo e la vide: minuta, dall’aspetto fragile, sembrava un cucciolo spaventato. Quando alzò gli occhi e incrociò quello della giovane, Theodore sentì qualcosa torcergli lo stomaco. Voglio lei.


Ogni volta che usciva in strada a colpirla era sempre la stessa cosa: l’odore. Quella parte del South Side puzzava di povertà e decadenza. Era un tanfo acre e nauseabondo a cui non ci si abituava mai. L’olezzo a volte le permeava i sensi anche quando era con un cliente, soffocava tutto, anche il dolore, anche l’umiliazione. Nemmeno a casa sua si respirava aria di ricchezza, ma non ricordava quell’odore. Rammentava con chiarezza le grandi distese di risaie e le piogge frequenti tutto l’anno. Il sentore che le tornava alla memoria era quello della terra bagnata. Il contrasto tra quel piccolo angolo di povertà, situato nella zona interna della più grande isola delle Filippine, e questo immane agglomerato di miseria, collocato proprio nel cuore degli Stati Uniti, era eclatante.  Se non fosse stato per Savannah, l’unica persona che potesse definire amica, Perlah sarebbe stata del tutto sola, persa in quella mostruosa metropoli dal cuore di cemento. Anche quella sera si sentiva così, stretta nel vestitino rosso e attillato che metteva in mostra la figura minuta, dalle gambe esili. Sul viso le avevano imposto di mettere solo un po’ di blush, per ovviare al pallore della pelle che non vedeva quasi mai il sole. Un velo di rossetto rosa le sporcava appena le labbra.  Perlah alzò lo sguardo su Savannah che le stava passando accanto. «Sorridi, quella faccia non va bene, lo sai. Soprattutto visto che c’è qualcuno per te e stavolta sei fortunata.»  Fu in quel momento che lo vide, ritto accanto a Vince. Parlava con il protettore, ma fissava lei, gli occhi piantati sul suo viso. Perlah capì subito cosa intendesse Savannah. L’uomo era alto, dal fisico asciutto e dalle spalle ampie. Sotto la luce artificiale dei lampioni lei non riusciva a distinguere i suoi tratti alla perfezione, ma vedeva comunque 35 un viso armonioso, circondato da una zazzera un po’ spettinata che gli ricadeva sulla fronte. 





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