venerdì 2 aprile 2021

"MADAME JE VOUS EN PRIE" di Horace's

 

Buon pomeriggio amici lettori!
In uscita oggi per la Brè Edizioni "Madame je vous en prie
dell'autore Horace's.



Autore: Horace's 
Genere: narrativa d’amore, romanzo rosa con connotati erotici

Casa editrice: Brè Edizioni

Disponibile in ebook a € 3,99
E in formato cartaceo a € 13,00

Contatto Facebook: Horace's - Orazio Santagati 



TRAMA:

Pablo Cortes è un giovane psichiatra omosessuale di origini spagnole e cultura cattolica. Un uomo abbastanza ordinario e sicuro di sé. A metà anni ’80, durante una festa a Vienna, Pablo si lascia ammaliare dagli occhi profondi e misteriosofici di una donna sui quarant’anni, assai affascinante e provocante. Costei si fa chiamare Madame je vous en prie, e tutta la sua figura sembra dominata da una grave ombra di ambiguità. Libera e tentatrice, Madame è conosciuta come una pericolosissima mangiatrice di uomini, una dea dell’eros più cocente e sfrenato. Con un solo sguardo, Madame riesce a insinuarsi nei pensieri più intimi di Pablo. Nasce così una passione che si trasforma presto in sfida, quindi in fascino per la trasgressione e infine in amore. Pablo e Madame diventano una coppia e insieme si gettano a capofitto in un rapporto libero e aperto a mille nuovi peccati. Attraverso gli anni, la loro unione evolve e si rafforza, in senso erotico e sentimentale, nonostante i numerosi segreti che Madame continua a imporre al partner. La donna nasconde infatti un passato sconvolgente, su cui Pablo continuerà a indagare per capire meglio l’essere della persona che tanto ama. Una grande storia d’amore, solo per persone adulte e consapevoli.


BREVE ESTRATTO:

La vidi per la prima volta nel 1987. Davano una festa sul ballatoio di un vecchio palazzo di Vienna, nel distretto di Mariahilf. Al centro dell’ambiente era stato installato il busto di marmo di una statua antica, probabilmente di periodo alessandrino, su cui ogni invitato poneva la propria firma con un pennarello indelebile, spegneva una sigaretta o versava il contenuto del proprio bicchiere. Si celebrava l’emancipazione della contemporaneità dal peso della tradizione, vituperando un’opera d’arte antica miracolosamente scampata ai disastri naturali, all’oblio del tempo e all’insensibilità dei barbari, per così finire nelle crudeli e irrispettose mani di ragazzi viziati in un salotto della città più decadente e annoiata del vecchio continente. Dalle casse rimbombava il ritmo sintetico di un infinito brano dance; alcune ragazze si erano messe a ballare alzando le braccia al cielo. Io me ne stavo appoggiato al parapetto del grande balcone a chiacchierare con un gruppetto di persone poco interessanti, e mi guardavo intorno, intristito dalla noia e dalla musica. 
Stavo per andarmene, quando notai una donna in abiti succinti e dal volto assai accattivante. Era seduta su un divano bianco posto nel salone principale della casa. Parlava e gesticolava, e di tanto in tanto sorrideva, in compagnia di alcuni giovani uomini. Indossava un abito corto di colore grigio, fatto di seta quasi trasparente, con un volant intorno al collo. 
Mi fermai un attimo a fissarla, incuriosito dal suono carezzevole della sua voce, dal forte accento francese, e dal sorriso, indiscreto, e in certe sfumature amareggiato, malizioso. Vidi uno di quei giovani baciarle il polso e ridere con scomposto slancio, poi un altro accarezzarle una spalla. Nonostante l’abbigliamento giovanile, doveva avere qualche anno in più rispetto ai tre uomini che le stavano intorno: sotto i quaranta, o giù di lì. I suoi atteggiamenti, rilassati e al contempo insolenti, tradivano un non so che di equivoco. Vi era qualcosa nel suo modo di parlarle e muoversi al limite del sottinteso. 
Conoscevo di vista uno dei quei giovani: era un avvocato specializzato in procura artistica, un tipo abbastanza compassato. Mi pareva strano che potesse ridere a quel modo, in compagnia di una donna del genere.
Guardandola meglio, capii di trovarmi di fronte a una femmina scandalosa, traboccante di mistero e fascino, e soprattutto conscia della propria sensualità. Nel continuare a mirarla mi sentii pervadere da un narcotizzante languore, in cui mi sembrò a un tratto di smarrire tutta la lucidità.
Dopo aver scavallato le gambe, la donna lasciò comparire dinnanzi ai miei occhi tutta la sua nuda natura: non indossava indumenti intimi. Cercai di non trasalire a causa dello sconcerto e di stornare subito gli occhi da lei, ma non ne fui capace. Una bruta e prepotente volontà di continuare a spiarla mi trattenne. In quel preciso momento, ella chinò la fronte e si avvide della mia indiscrezione. 
Ricordo ancora quello sguardo; era come se la malizia fatta persona si fosse accorta della mia imbarazzata presenza. Allora abbassai gli occhi e indietreggiai fino a raggiungere il banco del bar. Chiesi al cameriere un cocktail per contrastare l’impaccio. Ne bevvi un sorso, poi un altro, e mi spostai di nuovo sul balcone, a guardare i tetti della città. Mi meravigliai di me stesso. Ne avevo fatte di cose nella mia vita e non ero mai stato timido. L’esperienza, pensai, non è mai sazia di realtà. 



Horace's nasce a Catania alla fine del novembre del 1960. Dal 1962 vive e lavora a Roma dove è imprenditore nel commercio.
Nel 2013 pubblica, e vince, il premio Fiuggi storia con il romanzo L’amico del Führer, Iris 4 edizioni.
Nel 2016 pubblica il libro di aforismi Petali Di sabbia Fondazione Levi Pelloni.
Nel 2017 pubblica il romanzo Ericlea, Castelvecchi.
Nel 2020 pubblica il romanzo La percentuale dell’angelo, Algra editore.


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