mercoledì 13 luglio 2022

RECENSIONE "LE EREDITÀ DEL MALE" di Corrado Antani e Ettore Mascetti

 

Silvia Iside ha letto per noi "Le eredità del male" di Corrado Antani 
e Ettore Mascetti, edito Golem Edizioni. 


Autori: Corrado Antani e Ettore Mascetti

Genere: Giallo - Suspense 

Casa editrice: Golem Edizioni

Disponibile in ebook a € 8,99
E in formato cartaceo a € 18,52

Contatti autore: Corrado Antani - Ettore Mascetti


Marco Pavan un tempo era un poliziotto. Uno di quelli bravi fino a quando la storia, con la S maiuscola, non si è messa di traverso sulla sua strada sotto forma della scuola Diaz e dei fatti del G8 di Genova. Costretto ad andarsene dal Corpo per avere agito secondo "coscienza" e scaricato dalla moglie, oggi è un investigatore privato senza arte né parte. In una sonnolenta e nebbiosa Rovigo, con l'incarico di vicequestore, viene trasferito il sanguigno e ambizioso Cesare Baldini: la sua non è una promozione, ma l'ultima tappa di una carriera condita da violenze e abusi. La fama di "città nella quale non succede mai niente" viene improvvisamente interrotta dall'assassinio dell'onorevole Balzan, ex parlamentare DC. L'uomo viene ucciso in casa sua in modo efferato, con molti colpi alla schiena inferti da un oggetto non identificato. Baldini, chiamato a indagare, sospetta subito di Okigbo, il vicino di casa nigeriano. Pavan che si interessa al caso per aiutare un'amica della figlia, si convince che il nigeriano non può essere l'assassino, e inizia a indagare scavando nel passato della vittima e, con l'aiuto di un giovane poliziotto e di un'abile informatica, scopre un inaspettato legame con l'ex ospedale psichiatrico delle Granzette da cui, tra mille reticenze e difficoltà legate all'età dei testimoni, emerge un quadro di orrori e crudeltà. Pavan, un tassello per volta, inizia a ricostruire le vicende ma l'epilogo è ancora lontano e, in un susseguirsi di colpi di scena, tutti i protagonisti della vicenda si troveranno ad affrontare situazioni imprevedibili e, potenzialmente, mortali. 

Le eredità del male: parto dal titolo, più azzeccato che mai.
La corruzione che corrode come un cancro la pubblica amministrazione, il comportamento incomprensibilmente omertoso di alcuni infermieri, il dolore di una giovane costretta in carrozzina a causa di un tragico evento, l’accusa falsa che cade su un onesto forestiero e la crudeltà di monache che del messaggio di Cristo non hanno capito nulla. Questa è la base di un impasto che cola sulla testa di Pavan, ex-poliziotto ora impegnato nell’attività d’investigatore privato.
La sua è l’esistenza triste di un uomo considerato incluso nella categoria dei falliti. Dal suo tentativo di migliorare il rapporto grigio con la figlia, spunta l’occasione di riscatto che l’uomo di legge sopito in lui attendeva. Sullo sfondo i fatti del G8 e le torture di Genova, il mobbing subito da un giovane collega.
A scandire il ritmo ci sono conversazioni e affetti, sentimenti che nascono ma non riescono a fiorire, segreti che per lunghissimi anni hanno infestato le mura di un ospedale psichiatrico e le importanti riflessioni sulla criminalità e il tema manicomiale.
La giovane madre superiora e la moglie del direttore del manicomio paiono incarnare il concetto di “femmina peccatrice”, eredità del male, nella sua accezione più torbida.
Le stranezze del silenzio degli infermieri compongono una scomposta melodia di sottofondo che, unita alle battute di un pessimo impiegato comunale, danno vita all’immagine di una nazione in cui l’onesto e il giusto non sono altro che note stonate su un pentagramma il cui corso è impossibile mutare. Un po’ come i malati, di cui la povera Rosa P. è l’emblema che col suo diario aggiunge un tassello chiave al linguaggio segreto e indecifrabile che deve condurre alla soluzione del giallo.
Macabro e opprimente, questo romanzo si addice a chi ama gli enigmi e ha lo stomaco allenato. Lo consiglio per il finale e il suo messaggio e faccio i complimenti agli autori che hanno unito le loro migliori qualità stilistiche fino a far sentire la sola voce dei personaggi.


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