martedì 29 giugno 2021

"IL MONDO PERDUTO" di Federico Mastrodomenico

 

Vi segnalo "Il mondo perduto" dell'autore Federico Mastrodomenico, 
edito Lupieditore.



Autore: Federico Mastrodomenico

Genere: Narrativa

Casa editrice: Lupieditore

Disponibile in ebook a € 2,69
E in formato cartaceo a € 14,99




TRAMA:

“Il Mondo Perduto” è, un romanzo psicologico; i didascalici temi filosofici, diventano progressivamente più consueti. Alla stregua di un abile pittore, l’autore descrive veristicamente i natii ambienti in cui l’asperger Antonio rivive le emozioni rimosse; incontrando i suoi esigui reali rinominati paesani sovente estinti, Mastrodomenico spazia sia nel tedioso presente che in quel radioso passato nel quale entrambi questi asperger si immergono unificandosi. Scandite dal tranquillo trascorrere delle ore di una delle ripetitive giornate castresi, le vicende di tale protagonista quasi depresso si svolgono fra luci e ombre. Principalmente nei sogni in cui egli né pensa né parla, Antonio assapora la gioiosità delle popolate contrade del borgo medioevale; annunciata anche dai profumi momentaneamente assenti o dagli inanimati avanzanti elementi, essa svanisce nel silenzioso paesino odierno tanto caro quanto ostile. Soltanto un intermedio ingenuo autistico che corre attraversando le abbandonate campagne, prospicienti Castrovalva, può arrivare a quella destinazione che esiste unicamente nel preconscio dell’asperger dotato di intelligenza straordinaria.
In questa rappresentazione particolareggiata dei propri luoghi nativi, Mastrodomenico rinuncia né ai suoi toni autoironici né al suo umorismo eccezionale; la velata drammaticità, non permea l’avvincente viaggio nel mondo perduto.

Consapevole sia delle sue potenzialità che dei suoi problemi, Mastrodomenico immagina “Il Mondo Perduto” e si prefigge di esporre ulteriormente la sua approfondita conoscenza pressoché unica della sindrome di Asperger. Nel giugno 2013, il valido scrittore inizia a stendere questo romanzo immediatamente successivo a “I Colori dell’Esistenza”. Il recentemente accertato asperger di Federico basantesi finora sulla geniale autodiagnosi, completa la triade che include pure “Essere Sé Stesso”; nel 2016, egli termina il suo quinto grande libro. Nel dicembre 2017, il quarantottenne autore si propone di distinguersi grammaticalmente anche dal protagonista e comincia la solitaria revisione matematica di “Il Mondo Perduto” per la cui bozza occorsero otto mesi.

Questo è, l’originale schema sintattico di Federico Mastrodomenico: consequenziali parole sospese solo dalla virgola che precede il termine riferibile a un inconfondibile vocabolo presente nella prima parte della frase, sezioni di periodo indicanti un soggetto, porzioni modali, proposizioni loco-temporali, incisi metaforici, due punti introducenti sia espressioni esplicative che elenchi, virgolette racchiudenti discorsi indiretti, corsivo atto ai dialoghi pensati.
 

BREVI ESTRATTI:

La fila di alberi limitante l’ormai iniziata frana della fessurata carreggiata, non ombreggiava il polemico riflettente ragazzo; già goffo, l’antropico portamento veniva ulteriormente sbilanciato da tali lunghe scure crepe del catrame grigio parallele al lievemente ribassato ciglio. Attiguo alla sottostante sterpaglia ancor non folta, lui saltellava tra squarci sottili e avanzava verso il “girone”. Le esalazioni delle infiltrazioni idriche derivanti dal roccioso ripido argine opposto ai piccoli appena fioriti ciliegi, si univano alla fragranza di essi che cercavano di consolidare il terreno ricoperto da erbetta verde. Circolari ridotti spazi radi, ospitanti variegate piantine, annunciavano le profumate rose che adornavano la croce di ferro conficcatasi in un grande sasso cilindrico. Prodotto dal modico getto d’acqua della celantesi fonte, lo sciacquio si fondeva con i belati delle distanti ora pascenti greggi dei Di Censo.


Un sedile rivestito da sassose scaglie candide, posto a destra della fontana, era adombrato da arbusti sporgentisi dall’erto sovrastante terrapieno verdastro e rinfrescanti poi gradevolmente le persone che i torridi dì estivi avrebbero fatto sudare. Intravedendo questo riparo lambito dai rami di una ricurva quercia cresciuta sul ghiaioso spiazzo superiore, Antonio meditò ‒ Mi sembra di vedere i parlanti vecchietti, spesso dormienti; essi, seggono esponendosi alle solari cocenti irradiazioni filtrate da tali fronde preziose. Le senili spalle poggiano sul lungo schienale, composto da levigati ciottoli spaziati dalla calce. Gli arzilli anziani ripetono le stesse chiacchierate; gli sciabordanti fiotti della vasca, riducono la calura effusa dai vicini infuocati massi. Qui, i simpatici pensionati trascorreranno ancora alcune ore; in qualità di “soliti ignoti”, essi si dedicheranno frattanto pure alla cura delle piante adiacenti all’asfaltata via.


‒ Primo! Cinquant’anni fa, tu hai cominciato a rivoltare i tetti; ancora, impari nulla!
‒ Michele! Se pensi d’essere più bravo di me, sali e dà un aiuto. Ci separano, solo cinque anni; potresti lavorare! Vesti, come un vecchio nato all’inizio dell’Ottocento!
‒ Tu, con quella lunga pesante giacca grigiastra, somigli invece a un palombaro! Primo! Così bardato, riesci a svolgere soltanto le mansioni di sagrestano!
‒ Michele! Sai che io ho mai saputo dell’impiego per il quale tu ti affaticavi? Eppure, io meno anziano di te, siamo vissuti nella stessa epoca!
‒ Voi, due, fatela finita con questi litigi! ‒ urlò un uomo, indossante superiormente una camicia beige a maniche lunghe e un bruno foderato gilet. Scuotendo l’impolverata coppola forse precedentemente intonata con il colore scuro del restante abbigliamento, tal manovale mostrava il calvo cranio madido di sudore; infilandola, egli apriva un sacchetto di legante idraulico. Mentre veniva versato, il cemento produceva piccole nuvole di pulviscoli cinerei spandentisi per l’ambiente schiarito dalla luce del Sole; indorando, essa era riverberata dalle erbacce verdi e dai piatti murati sassi formanti le pareti esterne di codesto edificio sacro.





Federico Mastrodomenico risiede nel comune di Anversa degli Abruzzi (AQ). 
Consapevole sia delle sue potenzialità che dei suoi problemi, Mastrodomenico immagina “Il Mondo Perduto” e si prefigge di esporre ulteriormente la sua approfondita conoscenza pressoché unica della sindrome di Asperger. Nel giugno 2013, il valido scrittore inizia a stendere questo romanzo immediatamente successivo a “I Colori dell’Esistenza”. Il recentemente accertato asperger di Federico basantesi finora sulla geniale autodiagnosi, completa la triade che include pure “Essere Sé Stesso”; nel 2016, egli termina il suo quinto grande libro. Nel dicembre 2017, il quarantottenne autore si propone di distinguersi grammaticalmente anche dal protagonista e comincia la solitaria revisione matematica di “Il Mondo Perduto” per la cui bozza occorsero otto mesi.


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