giovedì 3 giugno 2021

RECENSIONE "SEMPRESOLOCIAO" di Eva K.

 

Recensione: "SempreSoloCiao" dell'autrice Eva K., 
secondo volume della serie "Silvia e Lord".
A cura di Maura.




Autore: Eva K.
Serie: Silvia e Lord Vol.2

Genere: Racconti erotico a profilo Bdsm

Disponibile in ebook a € 4,50
E in formato cartaceo a € 12,00

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TRAMA:

SempreSoloCiao si collega al precedente libro Volevo solo un bacio
Secondo della trilogia è più specifico e si inoltra maggiormente nelle dinamiche del Bdsm.
Scava più a fondo anche nel rapporto tra Silvia e Massimiliano, una storia tra amanti che vivono questo mondo parallelamente alla loro quotidianità. 
Ogni racconto è narrato a metà tra sogno e realtà, le frasi nascono di getto e sono figlie di ciò che colpisce l’autrice. 
Le immagini da cui trae ispirazione, prendono vita e diventano espressioni verbali dei sensi.
Per chi non avesse letto il primo libro, questa trilogia nasce perché Eva, curiosando sui social, casualmente, si imbatte in due profili che interagiscono tra loro. Un uomo e una donna, un Dominatore e la sua Slave, nascosti dietro a un’identità fittizia. 
I due si scambiano giornalmente foto più o meno esplicite, frasi a volte piccanti, a volte sentimentali.
Un giorno questo scambio cessa, ed Eva elabora uno dopo l’altro i racconti, che danno vita alla raccolta “Silvia e Lord” un titolo che racchiude in sé l’essenza della storia. 



Nella prima pagina, l’autrice, in una nota, esordisce così:

Per accompagnare il lettore, nell’evolversi delle vicende dei due protagonisti, è importante sapere che, i tre libri di racconti, fanno capo a una storia che verrà raccontata in un successivo romanzo, che farà da prologo al tutto e, solo allora, si potranno capire nel profondo le loro dinamiche, così come sono state elaborate nella mia mente e colmare quelle volontarie lacune lasciate nelle raccolte.

Sempre e Solo Ciao è il secondo di una trilogia. È in forma di diario, più o meno. Una sorta di sfogo della protagonista, che mette nero su bianco la propria sofferenza per un amore finito. Anzi, per un amore abbandonato di punto in bianco. Senza spiegazioni, senza un addio.
Sono sprazzi di vita vissuta e immaginata: il confine è piuttosto labile e il lettore più volte si trova a chiedersi se quello che sta leggendo è accaduto davvero o è frutto dell’immaginazione della protagonista. E a volte rimane col dubbio.
Nelle brevi istantanee che l’autrice ci mostra, c’è un solo punto fermo: la pratica BDSM. Silvia, protagonista schiava, accetta di sottomettersi al master Max, anima e corpo. E mentre il corpo gode fra punizioni e premi, l’anima di Silvia è intrappolata in un amore folle non corrisposto.
Veniamo a ciò che il libro mi ha lasciato.
Il genere BDSM non rientra fra le mie letture preferite, questo probabilmente non me ne ha fatto apprezzare il lungo elenco di pratiche eseguite, descritte minuziosamente. È un secondo volume di una trilogia a cui verrà data forma nel romanzo finale.
Che dire, lo consiglio? Agli amanti del genere potrebbe piacere, ma chi non ha esperienza di letture BDSM, forse è meglio che lo tenga per dopo. Forse sarebbe meglio prima farsi non dico una cultura, ma almeno un’idea di questo mondo. Altrimenti si rischia di vedere un porno muto. 


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