lunedì 20 settembre 2021

RECENSIONE "MU" di Nunzio Di Sarno

 

Buon pomeriggio amici lettori!
S.I. ha letto per noi "Mu" dell'autore Nunzio Di Sarno,
 edito Oèdipus Edizioni.



TitoloMu

Autore: Nunzio Di Sarno

Genere: Raccolta di poesie

Casa editriceOèdipus Edizioni

Disponibile in formato cartaceo a € 13,30

Contatto FacebookNunzio Di Sarno 



COMUNICATO STAMPA:

Le prime parole che troviamo ad aprire la raccolta di Nunzio Di Sarno sono quelle di un koan zen:
Un monaco chiese a Joshu: “Un cane ha la natura di Buddha?”
Joshu rispose: “Mu”
Mu mantiene in sé gli opposti e spinge a trascenderli in uno slancio che scatta lontano dalla logica e dalla premeditazione. 
E quando pensi di averlo afferrato è proprio lì che ti scappa.
Ci si può solo muovere insieme.
Il koan ci mostra la strada che si fa traccia e mappa.
Una mappa che si mantiene giusto per il passaggio e le luci che durano sono le realizzazioni, in balia dell’amore e l’amicizia, delle droghe, dell’alcool e delle meditazioni, della malattia, della morte e della disciplina, in seno alle famiglie “vecchie, nuove e ritrovate”.
In una parola la Vita. 
Che suona al passaggio del vento, ma anche al ritmo sghembo di Monk e alle distorsioni secche dei Ramones. 
È un attimo e le gambe a croce schizzano nel Pogo.
In una spinta continua alla trasformazione, che trova, nella trasfigurazione della mancanza e degli eccessi, le nuove forme. 
E come riporta “Manifesto” il suono è sempre operativo, tutto è vissuto! Niente spazio per l’ozio, gli ammiccamenti e le consolazioni di rito. 
Come potrebbero le pose reggere al vortice degli Elementi? 
Il pensiero si produce nell’azione e all’azione riconduce sempre. 
E l’azione non può non essere politica.
Qui il lettore non può restare sulla soglia a guardare, è chiamato ad aprirsi ed immergersi per sentire su di sé, sposando i ritmi per ritrovarsi a pezzi. Unico sentiero per accedere alle forme nuove. 

La silloge Mu raccoglie una varietà di temi, al centro c'è l'uomo:

Non quello che sei disperso in proiezioni/ ma quello che diventerai cavando estasi dal dolore. 

Lo stesso che: 

Nella ricerca continua di bagnarsi dimentica di essere acqua.

Prendendo atto che il dolore porta crescita se e, solo quando, viene elaborato, l'autore ci dice che la scrittura è il primo passo per la trasformazione e ogni vuoto è compassione (compartecipazione al dolore.) Constatazione giusta, come quella che osserva che la personalità non è altro che una gabbia ritinteggiata da noi con i toni dell'oro, per sopravvivere in una società che peggiora di giorno in giorno. Società in cui alcune donne credono di emanciparsi copiando i comportamenti gretti degli uomini, e talunj articoli della costituzione vengono considerati alla stregua di comandamenti.
La silloge fa satira su alcuni avvenimenti politici, commuove con immagini di ricordi calpestati dai passanti nuovi e vecchi dell'esistenza e imputriditi, nella poesia Come neve nel caffè.
Un componimento che mi pare particolarmente riuscito è quello sul panico, mentre Natale presenta un'assonanza che resta impressa tra le parole muore e muove. Se non sbaglio ho intravisto il nome del bambino raggiante, di cui racconta una poesia, nascosto tra i versi, scritto al contrario.
Fino alla fine balla tra verità:
Dove non c'è spazio per il vuoto la parola non tocca il cuore e immagini suggestive: mi appunto la luna in petto, ma alcune parti rischiano di rimanere troppo ermetiche per chi non legge in inglese e deve andarsele a tradurre.
Delle note avrebbero facilitato la lettura.
Comunque un ottimo lavoro. 


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