giovedì 10 marzo 2022

DOPPIA RECENSIONE "IL PRINCIPE E L'ANGELO" di Emily Pigozzi

 

Doppia recensione per "Il principe e l’angelo" dell'autrice Emily Pigozzi. 
A cura di Franca Poli e Daniela Colaiacomo.




Autore: Emily Pigozzi 

Genere: Romance contemporaneo

Disponibile in ebook a € 1,99

E in formato cartaceo a € 12,00

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TRAMA: 

La mia nuova droga sei tu.
La più dolce, la più letale. 

Mi chiamo Pietro De Castelli e sono il principe della finanza italiana.
Le donne mi trovano sexy e a me piace godere di un corpo caldo, sballarmi alle feste e correre con la mia auto sportiva. Bello e dannato, dicono. 
La mia vita dissoluta mi ha portato a fondo e c’è solo qualcosa che mi mantiene a galla. 
Non so cosa sia, forse un angelo.

Sono Serena Vanini, ma mi chiamano l’angelo.
Fin da piccola curavo lucertole e gatti e dopo la laurea in scienze infermieristiche ho trovato lavoro nel reparto di terapia intensiva di un grande ospedale.
Ho i piedi ben piantati a terra, nelle mie comode scarpe da ginnastica. Vivo da sempre in un quartiere popolare, non ho un ragazzo dai tempi del liceo e trascorro il tempo libero a preparare dolci e guardare le mie serie TV preferite, rigorosamente medical.

Dopo un terribile incidente d’auto un ragazzo di nome Pietro viene ricoverato in coma nel mio reparto. Lui è bellissimo, ma c’è di più.
È così che inizio a raccontargli di me.
Non so perché lo faccio, ma parlo a tutti i miei pazienti con la speranza che si risveglino.
Quando Pietro apre gli occhi io sono la prima cosa che vede e questo cambierà tutto.

Lei non vuole essere Cenerentola.
Lui non è il principe azzurro.
Ma la passione e le regole dell’attrazione rimescolano le carte del gioco.  
Chi dei due sarà disposto a rischiare il proprio cuore, nonostante le differenze? 



I libri di Emily Pigozzi mi hanno sempre procurato delle forti emozioni e spesso mi sono commossa leggendoli, mentre con i suoi personaggi non è difficile entrare in empatia e il motivo è semplice: sono ben caratterizzati. Di loro si può percepire la forza interiore, ma anche la fragilità e la paura. A volte faticano ad esternare i loro sentimenti, ma questo non significa che non li provino. Spesso tra i due protagonisti c'è un divario sia sociale che economico, ma alla fine i loro mondi riescono a fondersi e dare vita a una romantica storia d'amore. Perciò quando mi è stato proposto di leggere questo suo nuovo romanzo, non ho esitato un attimo ad accettare convinta di trovare gli ingredienti che apprezzo in un romanzo. Non mi sono sbagliata. Già la cover mi piace molto, poi la trama è intrigante e i due personaggi interessanti.

Lei non vuole essere Cenerentola.
Lui non è il principe azzurro.
Ma la passione e le regole dell’attrazione rimescolano le carte del gioco.
Chi dei due sarà disposto a rischiare il proprio cuore, nonostante le differenze?

Pietro De Castelli e Serena Vanini non possono essere più diversi di così. Lui proviene da un'influente famiglia milanese che si occupa di alta finanza. Bello ricco sexy ha tutte le donne ai suoi piedi. Trascorre le giornate e le sue nottate fuori e dentro dai locali, in compagnia di amici uguali a lui. Fino a quando una notte non esagera e, sballato più che mai, non ha un incidente stradale. Dal tremendo impatto, che per fortuna non ha coinvolto altre persone, ne esce piuttosto malconcio, tant'è vero che deve subire un lungo e delicato intervento chirurgico e poi, in coma, viene trasferito in terapia intensiva.
Serena è tutto l'opposto. Vive con la madre Rossella in un appartamento in affitto. È riuscita a studiare per diventare infermiera, il sogno che ha coltivato fin da quando era bambina, grazie ai sacrifici suoi e della madre. È proprio il suo lavoro a farle conoscere Pietro. Lei, infatti, è una delle infermiere di terapia intensiva, dove è chiamata angelo per il suo modo dolce e gentile di rapportarsi con i pazienti. Tra i colleghi è famosa perché parla con le persone ricoverate. Lo fa con la speranza che si risveglino dal coma, anche se purtroppo non sempre succede. Con Pietro l'approccio è lo stesso. Gli parla, racconta della sua vita, lo stimola, fino a quando lui non apre i suoi bellissimi occhi azzurri che si incontrano con quelli nocciola del suo angelo salvatore. Da quel momento per i due ragazzi cambierà tutto. I loro mondi si incontrano, ma riusciranno a fondersi? Il diverso tenore di vita spaventa Serena seppur si senta attratta da Piero.
L'autrice ha saputo delineare molto bene questi due personaggi. Si possono percepire le loro paure, insicurezze, la voglia di cambiare, ma anche le emozioni che provano quando sono assieme, l'amore che sentono l'uno per l'altra.
Serena ha un animo dolce e fragile, almeno in apparenza, è insicura, ha paura di non essere all'altezza delle aspettative del ragazzo di cui si è innamorata. La vecchia vita di Pietro la spaventa, le sue conoscenze femminili possono essere una tentazione per lui, così come gli eccessi a cui era abituato. Se vuole avere il suo lieto fine deve lottare per difendere il suo amore pur restando fedele a se stessa e non rinnegare la propria identità. Ci riuscirà? Saprà imporsi nei confronti degli amici e famigliari di Pietro che la reputano inferiore a loro, solo perché lavora come infermiera e non è ricca?
Pietro dopo il risveglio sembra una persona totalmente diversa da quello di prima. È evidente la sua voglia di cambiare vita abbandonando gli eccessi di quella precedente, darsi nuovi obiettivi lavorativi, dimostrare a tutti, soprattutto al padre, che può farcela, aprirsi all'amore e al senso di sicurezza che gli dà Serena che senza parole ma solo con i suoi gesti riempie la voragine che è il suo cuore vuoto.
Tra i personaggi che ruotano attorno a loro alcuni mi sono piaciuti, altri invece mi hanno fatto infuriare per il loro comportamento. Tra i primi annovero sicuramente Rossella, la madre di Serena. Una donna fantastica a mio avviso, che nonostante temi la cocente delusione a cui potrebbe andare incontro la figlia, la sostiene ed è sempre presente per lei. Poi ho apprezzato le sue colleghe infermiere e i medici del reparto, in particolare Il dottor Massimo Contini.
Quelli che invece non mi sono piaciuti per niente sono gli amici di Pietro e i suoi genitori. Ho trovato queste persone decisamente snob, fredde algide. È mai possibile che il figlio si trovi in pericolo di vita e tu genitore non vai mai a trovarlo?
Un discorso a parte lo merita Lucrezia, la sorella di Pietro. Anche lei all'inizio è gelida e distaccata nei confronti del fratello e di Serena, ma poi si riscatta alla grande e mi è piaciuto il sostegno che ha dato loro.
La scrittura accurata, i dialoghi veloci, la trama ben delineata e accattivante fanno sì che la storia risulti interessante e coinvolgono il lettore rendendogli così piacevole e veloce la lettura. La narrazione avviene con il pov di entrambi i protagonisti. In questo modo chi legge può avere il punto di vista sia di Serena che di Pietro.
L'ambientazione è tutta italiana. Milano è la città dove si svolgono la maggior parte dei fatti, però i nostri ragazzi faranno una capatina a Portofino e una a Capalbio in Toscana.
Ho letteralmente divorato questo libro. Non riuscivo a staccarmi dal tablet. Ho vissuto insieme a Serena e Pietro pagina dopo pagina, ho assistito al loro cambiamento, visto nascere una bellissima storia d'amore, anche se all'inizio tormentata e sofferta, e mi sono emozionata in maniera profonda, soprattutto nella parte finale.
Non voglio fare spoiler, però posso dire che Serena e Pietro non saranno gli unici due a innamorarsi. Sta a voi scoprire da chi sarà formata l’altra coppia leggendo il libro, che io consiglio assolutamente.
Ora non mi resta che complimentarmi con Emily Pigozzi ringraziandola per avermi, ancora una volta, fatto trascorrere alcune ore in piacevole compagnia dei suoi personaggi, che mi hanno regalato delle bellissime e forti emozioni, al punto da non riuscire a trattenete qualche lacrimuccia.



Bello, così intenso, a tratti commovente, emozionante e appassionato, fortemente empatico, il romanzo ha catturato la mia attenzione dalla prima pagina all'ultima, in un susseguirsi di sensazioni forti e trascinanti ho conosciuto e amato i suoi protagonisti, la loro storia. 
Pietro De Castelli, bellissimo e affascinante principe della finanza italiana, conduce una vita all'apparenza invidiabile circondato da donne disponibili.

Sono tutte perfette, tutte meravigliose. Non ho mai dovuto preoccuparmi di niente che fosse fuori posto. Anche stasera, mi sembra di essere sul set di una specie di film porno di lusso.

Sono solo un involucro vuoto che non può riempirsi, e l’unico sentimento che provo, mentre raggiungo l’orgasmo tra spasmi senza controllo, è la noia.
Il deserto che mi invade l’anima e una specie di repulsione.

Niente mi basta più, nulla è sufficiente. La maledetta asticella del mio divertimento, o forse dovrei dire del mio sballo, è sempre più alta.

Ma la notte riserva una terribile sorpresa.

Il motore romba, feroce. Mangia la strada e scatta come un magnifico felino piegato al mio volere. Prende una curva, troppo veloce.
Vedo le luci. Vedo gli occhi severi e freddi di mio padre.
Vedo il vuoto, intorno e dentro di me.
È l’ultima cosa che mi ricordo.

Serena Vanini ha realizzato il sogno di una vita, il lavoro di infermiera la rende felice, anche nel reparto di terapia intensiva dove alberga dolore e sofferenza.
Determinata e competente, dedica attenzioni particolari ai suoi pazienti fermandosi a parlare con loro, immersi nel coma e apparentemente ignari della sua presenza.

Ripenso alla conversazione avuta con la moglie di un paziente, un’anziana professoressa di filosofia che mi aveva parlato a lungo di come nel nostro lavoro noi siamo destinati a toccare l’infinito delle persone.
Suo marito, che sembrava in fin di vita, si era miracolosamente risvegliato proprio durante il mio turno, mentre gli raccontavo di nonno Ennio e di quanto mi mancasse, dato che un po’ me lo ricordava.
L’angelo del risveglio, mi aveva chiamata la moglie. E quella frase mi era sembrata la più bella che mi avessero mai rivolto.

Lei è l’angelo del risveglio.
Pur condannando la condotta di Pietro, che arriva in ospedale in fin di vita, tra i flash dei fotografi e i microfoni dei giornalisti, Serena sente un particolare trasporto nei suoi confronti, gli racconta sé stessa, la sua vita e le sue paure.

«È così paradossale, e mi prenderebbero per pazza... eppure, mi rendo conto ogni istante che passa che adoro parlare con te. Ho così pochi amici, fuori dal lavoro, non so neppure io perché. Come se al giorno d’oggi l’essere semplici e sinceri non bastasse, anzi. Fino a pochi giorni fa avrei detto che non avresti capito, ma ora... ora non so. E so che spero che presto starai meglio. Ma so anche che mi mancherai» gli confesso, in un soffio, rendendomi conto che il cuore ha fatto una capriola, stupido com’è.
Chissà cosa si è messo in testa!
Gli sfioro dolcemente una mano. La notte adesso è tranquilla in reparto, e anche io lentamente chiudo gli occhi, mi assopisco su quella sedia al fianco di Pietro. In dormiveglia, nella luce fioca della lampada sopra il suo letto, tra lo scandire ritmico dei monitor, a un tratto noto una cosa. Le sue ciglia che tremano. E poi, lente e incerte, le palpebre che si sollevano.

Seguendo la voce che attraversa la nebbia in cui è immerso, Pietro combatte il buio.

Le ombre si fanno meno scure, meno pesanti.
Sono meno opprimenti. La nebbia è meno fitta, e si dirada quando riesco a toccarla.
E poi, c’è una voce. Quella, soprattutto.
Non la sento sempre, ma quando la sento è meraviglioso.
È una voce femminile, dolce e squillante.
È tenera, fatta di sfumature. Somiglia a una carezza calda.
Non finge, e sono certo che è con me che parla. Farei di tutto per sapere a chi appartiene, per vederla in volto.

È la nascita di un sentimento forte e travolgente che coinvolge i due ragazzi. Pietro, la cui famiglia non può considerarsi tale, per la prima volta nella sua vita prova il calore dell'affetto.
Colmato il vuoto affettivo con il quale ha convissuto prima dell'incidente, vuole cambiare, dimostrare al suo angelo di essere degno di lei. Ma l'insicurezza di Serena, la diversità dei mondi da cui provengono, inducono la ragazza ad una scelta molto dolorosa.   
Ho amato molto Pietro, la determinazione con la quale affronta l'indifferenza paterna, una madre e una sorella fredde e distanti, le difficoltà che deve superare per affermarsi, la sua dolcezza; la sua trasformazione dà speranza. 
Dando voce al suo cuore, dopo aver conosciuto Serena, prende in mano le redini della sua vita e recupera, in parte, il rapporto inesistente con la famiglia.
D'altro canto Serena, così generosa e amorevole, deve combattere con pregiudizi e interferenze, nel lavoro e nell'ambiente di Pietro. Anche se molto coinvolta nella loro relazione, è sopraffatta dall'insicurezza, la poca fiducia in sé stessa come donna la porta a riflettere troppo, è terrorizzata e dubbiosa.
Per fortuna non le mancano stima e affetto: la madre e il dottor Massimo Contini, ottimo medico del reparto, sono validi supporti. 
Sono veramente tanti i passaggi che mi hanno colpito, anche se, per ovvie ragioni, ne ho riportati solo alcuni; tutta la storia è appassionante. Il pov in prima persona e alternato dei due protagonisti, la loro crescita, e la definizione dei personaggi, sia principali che secondari, sono efficaci, tanto che ho percepito su di me l'amore e l'indifferenza, le paure di Pietro e Serena.
Avendo letto Danza per me, conoscevo già l'abilità di Emily Pigozzi, la sua capacità di trasfondere le emozioni, la scrittura scorrevole, attenta ai particolari e questo libro ne è la conferma. Sono quindi contenta di poterlo consigliare, il libro merita di essere letto. 


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