giovedì 17 marzo 2022

"IL DRAGO DI SUA MAESTÀ. LA PRIMA GUERRA DELL'OPPIO" di Daniele Cellamare

 

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dell'autore Daniele Cellamare, edito Les Flâneurs Edizioni.



Autore: Daniele Cellamare
Genere: Romanzo Storico


Disponibile in ebook a € 9,99
E in formato cartaceo a € 18,00

Contatti autore: Facebook 



TRAMA:

Febbraio 1839. Un drappello di soldati cinesi marcia nel quartiere per stranieri di Canton e sulla riva del Fiume delle Perle pianta un palo di legno e impicca un prigioniero accusato di contrabbando di terra nera. È un monito per gli inglesi, i Diavoli dai capelli rossi: devono smettere di vendere l’oppio alla popolazione cinese. Inizia così una drammatica spirale di violenze tra il governo britannico di Sua Maestà – determinato a non rinunciare a quel redditizio traffico – e l’imperatore Daoguang, che inutilmente cerca di vietare il consumo e il commercio della terra nera. Ma i cinesi vogliono cavalcare il drago che viene loro offerto, e ben presto le tensioni sfociano in un conflitto aperto tra le potenti navi della Royal Navy e le tradizionali giunche cinesi, una guerra che dal 1839 si protrarrà fino al 1842. All’ombra della pirateria, dei criminali della Triade e dei fanatici del Regno Celeste della Grande Pace, si incrociano i destini di Shaoran e Maylin, due giovani innamorati che fuggono precipitosamente da Canton per inseguire la felicità, e di Ethan e Richard, ex soldati britannici che, in balia di eventi più grandi di loro, vengono inghiottiti dal Regno di Mezzo.


DICE L’AUTORE:

Cosa potrà apprendere il lettore da questo romanzo storico:
Le origini e le cause della Prima Guerra dell’Oppio; La vita nelle fumerie d’oppio; La tradizionale fasciatura dei piedi delle donne altolocate (Gigli Dorati); La condizione di servitù delle ragazze povere; La pirateria nel Mar Cinese Meridionale; Le spade a farfalla; La corte dell’imperatore nella Città Proibita; I tatuaggi dei pirati e dei criminali; I missionari cristiani; Il cibo e i mercati cinesi; Le tradizioni funerarie; La nascita della Triade; L’agopuntura; Le torture cinesi; Gli Adoratori di Dio; La scrittura segreta delle donne cinesi.




BREVE ESTRATTO:

Shaoran non aveva mai incontrato Ching Yih, ma come tutti i cinesi aveva sentito spesso parlare di lei. 
Era la donna più temuta che la pirateria cinese avesse mai conosciuto. Al suo comando, ottantamila uomini a bordo di quasi duemila navi avevano terrorizzato il Mar della Cina, scontrandosi contro l’impero britannico, quello portoghese e l’odiata flotta imperiale della dinastia Qing. 
Si raccontava che Cheng Yi, un pirata a capo di sei flotte di giunche, avesse deciso di rapirla per prenderla in sposa. La giovane Ching decise di accettare, ma in cambio chiese la metà dei suoi averi e il comando di una flotta tutta sua. Insieme, riuscirono a creare una coalizione criminale con tutte le flotte pirata della regione di Canton riunite in una grande alleanza che divenne famosa come la Flotta della Bandiera Rossa. Dopo la morte del marito in Vietnam, Ching Yih riuscì a prendere il comando grazie alla lealtà che i più importanti capitani delle flotte dimostrarono verso il vecchio comandante, ma anche con l’aiuto dei parenti più potenti della famiglia del marito. 
Era conosciuta come una donna dall’animo nobile, coraggiosa e determinata, anche se le punizioni inflitte ai pirati per le loro trasgressioni erano state sempre molto cruente: dalla semplice messa ai ferri alla fustigazione e al taglio delle orecchie, fino allo squartamento o alla decapitazione per le mancanze più gravi. I suoi ordini dovevano essere eseguiti ciecamente e in cambio i pirati ricevevano la loro cospicua parte di bottino. Talvolta, anche una donna che veniva catturata poteva essere presa in moglie, ma il marinaio era tenuto a rispettarla e a esserle fedele. Al contrario, la violenza su una prigioniera, o anche un rapporto consenziente, venivano puniti con la condanna a morte. 
La Flotta della Bandiera Rossa aveva scorrazzato in mare aperto e lungo le coste, aveva risalito i fiumi all’interno tra Macao e Canton, con razzie feroci ai danni di intere città, villaggi isolati e grandi depositi dei mercanti. In quell’area era arrivata persino a imporre tasse e tributi. Quando il governo cinese si rese conto che non avrebbe mai potuto sconfiggere il Flagello del Mare Orientale, offrì a Ching Yih un’amnistia. 
All’età di trentacinque anni la vedova accettò di ritirarsi, a condizione di mantenere tutte le sue ricchezze e un centinaio di navi per il commercio del sale. Aprì una casa per il gioco d’azzardo e scomparve dalle scene. Si diceva anche che fosse tornata a stabilirsi a Canton, dove da giovanissima, con il nome di Shi Xianggu, aveva esercitato il mestiere di prostituta in un piccolo bordello galleggiante. 
Anche se ormai era avanti con l’età, gli occhi di Ching Yih incutevano ancora paura. Lo sguardo era rimasto spietato e non aveva perso il suo acume penetrante. Si poteva facilmente immaginare che quella donna fosse in grado di mettere in imbarazzo qualunque uomo, anche il più altolocato o di nobile stirpe. Era chiaro adesso a Shaoran perché Chui Apoo la omaggiasse con l’appellativo di Regina. 
Teneva i capelli nerissimi raccolti in una crocchia alta da dove spuntavano numerosi fermagli di giada azzurra, e la giacca scura, finemente ricamata con figure di draghi rossi, con il suo lungo collo rialzato le conferiva un’aria decisamente regale. Vistosi anelli adornavano solo le dita della mano sinistra e dal collo pendeva un piccolo medaglione azzurro di forma circolare con denti di animali marini incastrati al suo interno a formare una corona. Le labbra, sottili e inarcate verso il basso, erano dipinte solo nella piccola porzione centrale di un rosso acceso e, insieme a ombrature dello stesso colore che delineavano i contorni del viso dalle sopracciglia agli zigomi, conferivano al volto un’espressione quasi grottesca.





Daniele Cellamare. Nato nel 1952 e residente a Roma.
È stato docente presso la facoltà di Scienze Politiche della Sapienza di Roma e presso il Centro Alti Studi per la Difesa.
È stato direttore dell’Istituto Studi Ricerche e Informazioni della Difesa e ricercatore presso l’Istituto di Studi Politici San Pio V di Roma.
Ha collaborato con emittenti televisive nazionali (Tg1, RaiNews, Gr1, Radio Vaticana, etc.) e con diverse testate nazionali e straniere. 
Attualmente è consulente per le attività culturali dell’Agenzia Generale Treccani di Roma ed è responsabile del gruppo di analisti “Doctis Ardua” per la stesura di saggi di carattere geopolitico. 
Appassionato di studi sulla Storia Militare, ha scritto tre romanzi storici: Gli Ussari Alati (Les Flaneurs Edizioni), La Fortezza di Dio (Tempesta Editore) e La Carica di Balaklava (Les Flaneurs Edizioni).
Curatore di diversi saggi geopolitici.


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