mercoledì 24 agosto 2022

RECENSIONE "LA FIGLIA ITALIANA" di Adelaide Pellitteri

 

Buongiorno follower!
Dario Zizzo ha letto per noi "La figlia italiana" dell'autrice 
Adelaide Pellitteri, edito Pav Edizioni.


Autore: Adelaide Pellitteri

Genere: Narrativa

Casa editrice: Pav Edizioni

Disponibile in ebook a € 2,99
E in formato cartaceo a € 14,25

Contatti autore: Facebook - Instagram 



TRAMA:

«È stato un bene che si siano lasciati», aveva detto mia zia. «Sarebbe stato un bene se avessero imparato ad andare d’accordo», le avevo risposto. Ora tutto tornava e faceva più male di prima, più male che mai. È possibile recuperare il rapporto con i propri genitori quando questi non ci sono più? Simona non ha mai accettato la separazione dei suoi, avvenuta quando era appena adolescente. I genitori, una volta separati, non le hanno saputo dare più alcuna stabilità emotiva. Oggi, poco più che trentenne, è una donna anaffettiva e senza interessi se non per i viaggi. Una mattina riceve la telefonata da un notaio che, da Parigi, le comunica un lascito da parte del padre. Lei intende rifiutare. Pensa che nessun tipo di eredità possa risanare il loro rapporto. Eppure, un grave incidente nell’istituto dove insegna.



La figlia italiana di Adelaide J. Pellitteri è un'opera ambientata tra Milano e Parigi, in cui la scrittrice ci fa osservare, come da una finestra di una casa dirimpetto, la vita dell'insegnante trentatreenne Simona (suo è il POV). Vita stravolta quando, da ragazza, senza che lei ne sappia il perché, i genitori si separano, in pratica abbandonandola, con una madre che preferisce lo svago con le amiche alla minima premura nei suoi confronti e un padre prima lontano e poi morto. Un giorno, da Parigi, telefona un notaio per parlarle di un suo lascito, notizia che la fa ripiombare nel passato, sprofondandola dentro una ferita che si riapre; un antipasto di questo viene offerto da una reunion familiare a cui partecipa tirata per i capelli dall'amica Marta la cui figura è dipinta con queste vivide pennellate: 

Quando Marta mi entra in casa, porta dentro il mondo. Profuma sempre di qualcosa. Di bagnoschiuma oppure di biscotti appena sfornati. Riporta notizie dai TG o chiacchiere da condominio. 

Nell'incontro la protagonista non si amalgama agli altri, rimane entità distinta e spettatrice: 

Per questo brindare con il calice alto tra loro come fossi una di loro mi fa solo male, ma a capirlo non ci arriva neppure Marta. I suoi consigli sarebbero la luce nel buio, il progetto da portare a compimento, ma non capisce che ogni suo consiglio manca della giusta prospettiva. Lei parla da dove la luce c'è già…

Il viaggio a Parigi si rivela come una resa dei conti col proprio passato, perché è lì che iniziarono i primi scricchiolii del matrimonio dei suoi: 

Naufragati nel mare delle incomprensioni, senza nessuno che provasse a recuperarci, siamo andati alla deriva, lite dopo lite. Ognuno di noi, alla ricerca del proprio scoglio al quale aggrapparsi, si è sbracciato allontanandosi dall'altro, metro dopo metro, senza più voltarsi indietro.

Ora non è più possibile recuperare il passato, aggiustare quanto si è rotto: 

Chissà dove è finito il ritratto che mi fecero a Montmartre. Tornando a casa potrei mettermi a cercarlo, ma so già che la mia infanzia è finita in parte nei cestoni destinati ai poveri, in parte nei cassoni della spazzatura. Nessuna cantina, nessun baule dove ritrovare un passato da poter toccare di nuovo. 

Ed è questa la cifra del romanzo, il lavoro di archeologia della memoria, come anche qui: 

Inutile illudersi, l'unico posto dove ritrovare il mio passato felice rimane la memoria, che pure scarta o conserva le cose in combutta col cuore. 

Un incidente capitato alla segretaria del notaio la coinvolgerà, le aprirà le porte di casa sua, le aprirà anche le porte di una verità non confessata. Ha una voce la scrittrice, una voce nata per raccontare le cose brillantemente, le piccole e le grandi cose della vita. Si rivela abile nel guidare la macchina della narrazione, sia nell'uso delle marce basse che in quello delle più alte, e dà vita a un romanzo che indaga senza pietà nei rapporti familiari, mettendone a nudo tutta la loro fragilità, e anche il mistero, perché spesso quelle persone che dovremmo conoscere benissimo sono quel mistero, perché nei rapporti umani e familiari in primis è tutto così difficile, e c'è qualcosa che spesso non torna, come questo romanzo ci mostra in un finale inaspettato.


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