giovedì 6 ottobre 2022

RECENSIONE "IL ROSMARINO NON CAPISCE L'INVERNO" di Matteo Bussola

 

Buon pomeriggio amici lettori!
Recensione: "Il rosmarino non capisce l'inverno" dell'autore Matteo Bussola
A cura di Giorgia Spurio. 


Autore: Matteo Bussola

Genere: Narrativa

Casa editrice: Einaudi Editore

Disponibile in ebook a € 9,99
E in formato cartaceo a € 15,67

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TRAMA:

«A cosa pensa una donna quando, assordata dalle voci di tutti, capisce all’improvviso di aver soffocato la propria?» In pochi come Matteo Bussola sanno raccontare, con tanta delicatezza e profondità, le contraddizioni dei rapporti umani. In pochi sanno cogliere con tale pudore il nostro desiderio e la nostra paura di essere felici. Una donna sola che in tarda età scopre l’amore. Una figlia che lotta per riuscire a perdonare sua madre. Una ragazza che invece non vuole figli, perché non sopporterebbe il loro dolore. Una vedova che scrive al marito. Una sedicenne che si innamora della sua amica del cuore. Un’anziana che confida alla badante un terribile segreto. Le eroine di questo libro non hanno nulla di eroico, sono persone comuni, potrebbero essere le nostre vicine di casa, le nostre colleghe, nostra sorella, nostra figlia, potremmo essere noi. Fragili e forti, docili e crudeli, inquiete e felici, amano e odiano quasi sempre con tutte sé stesse, perché considerano l’amore l’occasione decisiva. Cadono, come tutti, eppure resistono, come il rosmarino quando sfida il gelo dell’inverno che tenta di abbatterlo, e rinasce in primavera nonostante le cicatrici. Un romanzo in cui si intrecciano storie ordinarie ed eccezionali, che ci toccano, ci interrogano, ci commuovono. «Ho deciso di scrivere di donne perché non sono una donna. Perché ho la sensazione di conoscerle sempre poco, anche se vivo con quattro di loro. E perché è più utile scrivere di ciò che vuoi conoscere meglio, invece di ciò che credi di conoscere già» (Matteo Bussola). 



Il rosmarino non capisce l'inverno di Matteo Bussola, pubblicato da Einaudi, è un libro che narra storie di donne. Se si aprisse il libro alla prima pagina senza sapere il nome dell'autore, il lettore o la lettrice sarebbe convinto di avere di fronte un'autrice per la penna delicata e la sensibilità femminile. Invece è lo stesso Matteo Bussola a risponderci: "Ho deciso di scrivere di donne perché non sono una donna. E perché è più utile scrivere di ciò che vuoi conoscere meglio".
Già dalle prime righe un misto di emozioni indefinite, forse tutte dalla tristezza alla rabbia, travolge lo stato d'animo di chi legge.
Ogni capitolo ha come titolo un nome femminile e ogni capitolo sembrerebbe una storia a sé. Ogni capitolo affronta tematiche importanti come la malattia, la famiglia, il tradimento, l'amore, i figli (averli e non averli), la determinazione, i sacrifici, la libertà sessuale, il revenge porn, la discriminazione, l'omosessualità. Sono le storie a raccontarci le varie realtà della vita: realtà da cui fuggire o a cui si vuole fare ritorno. Ogni capitolo è una vita, un frammento di quel lasso temporale che prende il nome Vita, la vita di una donna. Così il romanzo può sembrare una raccolta di racconti. In realtà, ognuno di questi frammenti fa parte di un disegno più ampio, o meglio di un ritratto di un'altra donna che ci viene presentata attraverso gli occhi delle altre: la storia di Mira.
Ed è Mira che ci insegna di lasciare in pace i fiori e magari è meglio donare un vaso di rosmarino perché non teme né il gelo di montagna né il freddo di pianura. E forse ogni donna, a suo modo e in diverso modo, è come il rosmarino che non capisce l'inverno.


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