venerdì 17 marzo 2023

RECENSIONE "VIE DI FUGA" di Lucrezia Sarnari

 

Buon pomeriggio amici lettori!
Andrea Macciò ha letto per noi "Vie di fuga" dell'autrice 
Lucrezia Sarnari, edito Rizzoli.



Titolo: Vie di fuga
Autore: Lucrezia Sarnari

Genere: Narrativa contemporanea

Casa editrice: Rizzoli

Disponibile in ebook a € 9,99
E in formato cartaceo a € 17,10

Contatti autore: Facebook - Instagram 



TRAMA:

"Sogna una storia 'alla Jane Austen' da sempre, ma vive Moravia." Non è l'inizio di una commedia romantica ma è la vita di Giulia, trentasette anni e il timore costante di aver scelto la strada sbagliata. L'unica volta che si è sentita in pace con la propria coscienza, perché non ha cercato la fine di una storia prima ancora di viverla e ha sposato suo marito, be' l'amore si è trasformato in quieto affetto. Nel frattempo ha trovato la sua via di fuga dalla realtà, quello che le sembra l'Amore con la "a" maiuscola, e si è incastrata in una conversazione a suon di notifiche che fanno trepidare il cuore, battute brillanti, selfie da inviare con nonchalance e ultimi accessi da controllare. Lui è Carlo, ed è sposato. Essere amanti è romantico solo il primo anno, e ai tempi della messaggistica istantanea solo il primo mese. Perché non c'è niente di peggio delle spunte blu quando lui visualizza e non risponde. Forse. Un giorno Internet salta, i social vanno in down, gli smartphone smettono di funzionare e "sta scrivendo" resta sullo schermo all'infinito. Non sono più i tempi di "Harry ti presento Sally", adesso c'è "Fleabag". E quando tutte le vie di fuga svaniscono e ti ritrovi in un bar di provincia a controllare ossessivamente la connessione che non torna, rimane soltanto una cosa da fare: smettere di rifugiarti nel mondo del "e se?", tirare fuori dal cellulare tutto quello che ci hai nascosto e prendere delle decisioni. Lucrezia Sarnari ci racconta quello che non si osa dire sui sentimenti e sull'amore ai tempi di WhatsApp. Leggendo questa storia inciampiamo nella vita di Giulia ma anche nelle nostre. 



Vie di Fuga di Lucrezia Sarnari parla di un'ansia tipica del mondo di oggi, dell'epoca dei social: quella da disconnessione, definita dagli psicologi come sindrome FOMO. Un giorno, una vasta porzione dell'Umbria è tagliata fuori dalle connessioni internet con effetti imprevisti sulle vite dei protagonisti. Il libro tratta anche un altro tema attualissimo, la diversità radicale tra la vita delle grandi città e quella dell'Italia profonda della provincia.
Che cosa potrebbe succedere nelle nostre vite onlife, come le definisce il filosofo Luciano Floridi, che si dipanano in uno luogo intermedio tra il mondo fisico e lo spazio virtuale racchiuso in smartphone e pc, se un giorno una tempesta solare mandasse in down le connessioni internet di una vastissima zona dell’Italia Centrale? Il termine down ricorda lockdown un evento imprevisto che irrompe a rivoluzionare le nostre vite, e la riflessione sulla nostra dipendenza dalle relazioni virtuali il film di Paolo Genovese “Perfetti Sconosciuti”.
La protagonista Giulia è un’insegnante di 37 anni, intrappolata in una vita che le sta sempre più stretta, tra un matrimonio ormai spento con il collega Mattia, che non ama più, e il sogno di diventare scrittrice a tutti gli effetti. La via di fuga di Giulia è un corso di scrittura creativa che le consente di lasciare tutti i weekend Perugia, la sua città natale, per raggiungere Roma. Qua conosce Carlo, giornalista che si occupa di politica. Dopo la grigia relazione con Mattia, per Giulia è arrivato finalmente il momento di conoscere l’Amore con la A maiuscola? Gli incontri reali tra Giulia e Carlo sono ad alto livello di coinvolgimento erotico. Ma Carlo è sposato, e non sembra intenda lasciare la moglie, il corso sta per finire… e la loro relazione si trasforma in un’intesa virtuale: messaggi, notifiche, spunte, batticuori virtuali. Una via di fuga da una realtà che la soffoca. Accanto a Giulia, le due amiche storiche, la collega Francesca e Irene, che lavora in un negozio di scarpe.
Come Giulia, anche le due amiche, che lei crede di conoscere benissimo, hanno delle vie di fuga custodite segretamente nei loro telefoni e pc. Il down provocato dalla tempesta solare costringe le persone a uscire di più, per incontrarsi anche fisicamente e parlarsi. E le vie di fuga virtuali escono allo scoperto: Francesca ha una relazione con il cameriere del bar che frequentano abitualmente, Irene è segretamente attratta da una donna, Benedetta, impiegata della banca vicina al suo negozio. Irene e Benedetta hanno fatto l’amore una sola volta, esperienza che per l’amica di Giulia è stata bellissima e indimenticabile. Irene fatica tuttavia a lasciarsi andare al suo nuovo amore, mentre per Francesca si tratta (almeno in apparenza) di una storia di sesso senza importanza.
Accanto alle vite delle tre protagoniste, ci sono quelle degli studenti come Lara, Stefano e Camilla. Anche in questo il down della tempesta solare ha un ruolo importante, perché impedisce a un video girato da Stefano, ragazzo ricco e benestante, durante il suo incontro con Camilla, di girare velocemente sui telefoni degli amici facendolo diventare virale e rischiando di esporre Camilla alla gogna pubblica. Questa parte, secondaria, induce tuttavia a una riflessione interessante sul tema del sexting e del cosiddetto revenge porn: ad essere vittima sono quasi sempre le donne. Al di là della violazione della sfera intima e privata che comporta il revenge porn, è un indicatore della cultura ancora profondamente patriarcale e bigotta che permea la società italiana. Se per il ragazzo mostrare il video è motivo di vanto, per Camilla sarebbe motivo di vergogna, come se il piacere femminile fosse di fatto ancora tabù. Numerosi tragici casi di cronaca lo dimostrano.
Il down delle connessioni internet costringe quindi le protagoniste a mettersi di fronte alle loro scelte: limitarsi a piccole vie di fuga rispetto a una vita quotidiana che le opprime, o prendere la loro stessa vita in mano e rovesciare il tavolo? Per Giulia, prendere l’auto e andare comunque lo stesso a Roma a incontrare Carlo?
Vie di Fuga (con il bel sottotitolo “la vita da adulti fa schifo”) è un romanzo apparentemente leggero, ma in realtà carico di riflessioni psicologiche e sociali. Per Giulia, che abita in una città medio-piccola come Perugia, il binario est di Roma Termini è lo spartiacque tra due Italie. Non a caso, sia a Roma Termini che a Roma Tiburtina, i binari che collegano la capitale con l’Italia profonda delle regioni centrali appenniniche (Umbria, Abruzzo, Toscana interna, Molise, Castelli Romani) sono separati da quelli dell’alta velocità che la collegano con le metropoli del Nord e del Sud. Anche io ho quella sensazione, quando il treno del binario est partito da Termini lascia la direttissima e sbuca alla stazione di Orte per poi inoltrarsi nelle vallate umbre, che si stia entrando in un’altra dimensione. E poi quanto la nostra vita è dipendente dai dispositivi virtuali? Per alcune persone è più reale la vita racchiusa nello smartphone o nel pc che una vita quotidiana nella quale ci si trascina a volte per inerzia come maschere pirandelliane. Il down elettronico costringe a uscire per incontrarsi davvero, e insieme, un po’ come accaduto per il lockdown che pur non c’entrando nulla suona affine, determina per rimbalzo quando finisce una complessione flessione dei freni inibitori e la vera natura delle amiche di Giulia viene fuori.
A un certo punto, la sospensione della vita virtuale finisce e le protagoniste sono messe di fronte a una scelta: rovesciare il tavolo, provare davvero a cambiare vita con Carlo, con il cameriere del locale o con Benedetta, o continuare la vita di sempre allietata dal piccolo spazio di libertà delle vie di fuga.
Ho molto apprezzato Vie di Fuga di Lucrezia Sarnari, la scrittura è sempre coinvolgente e mai banale, e tutti i temi affrontati sono di grande attualità: dalla sempiterna ricerca del vero amore (io davvero non lo so, cos’è l’amore dice Giulia a proposito del suo matrimonio), quello realmente capace di scompaginare le nostre esistenze e le nostre certezze, come accade con Irene, che si riteneva totalmente eterosessuale, quando incontra Benedetta, alla questione del revenge porn, alla particolare morfologia dell’Italia, nella quale pochi minuti di treno separano una capitale ricca di opportunità, ma affollata e caotica, da una provincia slow e gentile, con relazioni sociali più strette, che magari però appare un po’ noiosa a chi ci abita. E sullo sfondo il tema dell'ansia postmoderna della disconnessione o del FOMO.
È un libro che consiglio volentieri, difficile da inquadrare in un genere, anche se può apparire affine a quello del romance (un po’ come accade con i gialli storici di Maurizio de Giovanni: sono certamente romanzi polizieschi, ma non si riducono al genere) perché l’amore non è l’unico tema; questo per me è un pregio, perché significa che siamo nel campo della letteratura tout court.


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