martedì 24 settembre 2024

RECENSIONE "IL SILENZIO DEGLI INVISIBILI" di Giampietro De Angelis

 

Buon pomeriggio, amici lettori!
Recensione: "Il silenzio degli invisibili" dell'autore Giampietro De Angelis, 
edito Mauna Loa Edizioni. A cura di Giorgia Spurio.


Autore: Giampietro De Angelis

Genere: Narrativa

Casa editrice: Mauna Loa Edizioni

Disponibile in ebook a € 7,99
E in formato cartaceo a € 16,00

Contatti autore: Facebook - Instagram 



TRAMA:

Il protagonista, in cui molti di noi si possono identificare, è un “ex-ragazzo” della Italia degli anni ’60 dall’atteggiamento mite ed introverso, che ha la sensazione di essere “invisibile” al mondo. È sempre in cammino, alla ricerca della soddisfazione del sé e del “sentimento spirituale”. Un romanzo dove si mescolano narrativa e autobiografia, in uno stile affascinante e coinvolgente, dove la distanza giusta tra il vissuto e l’immaginato è lo stile dell'unicità. Tratteggiando, con un testo intimistico ed esistenzialista, la propria vita, l'autore persegue una esplorazione narrativa fondata sulla memoria e, al contempo, sulla continua ricerca di significato. Come tutti coloro che si sentono “invisibili” o, forse, scelgono di esserlo. Come coloro che, nell’arco di pochi decenni, hanno visto cambiamenti epocali nel mondo che li circonda. 

Il silenzio degli invisibili di Giampietro De Angelis, è un percorso autobiografico, spirituale ed epocale.
L’autore si occupa di tematiche legate ai diritti umani, alle problematiche sociali, alla salvaguardia culturale dei popoli indigeni. 
Il libro, edito da Mauna Loa Edizioni nel 2021, ci porta dentro a una ricerca metalinguistica: 

Nel testo non conta solo la trama, non siamo attratti solo dai personaggi, ma altrettanto importante è la punteggiatura con le sue pause.

L’autore ci parla della vita che scorre, del tempo, nostro eterno amico-nemico.
Quante volte siamo presi da una grande curiosità di andare a riprendere vecchie fotografie, il fascino del bianco e nero. È un modo per saziare la nostalgia, per ricordare chi non c’è più, per non dimenticare le nostre radici.
Quelle foto sono anche i ritratti di "noi stessi" che non riconosciamo, quei giovani "noi stessi" timidi e vergognosi pure della propria ombra, che hanno sempre preferito il dono della invisibilità. 
Quante volte abbiamo creduto di essere invisibili. Quante volte ci sentiamo protetti dal nostro immaginario vello con questo super potere. Siamo realmente invisibili tra invisibili? È l’indifferenza a creare questo baratro?
Eppure siamo protagonisti della nostra Vita.
Siamo come alberi? Più fasi segnate dagli anelli... o siamo più vite in una stessa vita? Quanti "noi stessi" ricordiamo e conosciamo?
A volte nella nostra breve vita, questa affannata esistenza simile a un viaggio, a un’odissea in cui naufragare, così direbbe Omero, così citerebbe Leopardi, vogliamo a tutti i costi far vedere le grandi avventure. Nell’era dei social facciamo a gara sulle avventure da postare, sorrisi e incredibili paesaggi, personaggi famosi a cui rubare uno scatto... Eppure ci sono momenti così semplici e intimi, così importanti e indelebili, che è giusto non condividerli con nessuno. Che sia una vecchia amicizia ritrovata, una chiacchiera nella serenità di una panchina. È la bellezza della casualità.
È l’imprevisto del nostro destino, lo sguardo a cui non avremmo mai pensato.
Nel libro l’autore ci descrive i suoi amori: la moglie e i figli. 
In particolare i figli sono l’inizio di una nuova vita, una nuova pagina da cui cominciare.
E l’amore? L’autore risponde: 

Non è la vicinanza fisica che conta, ma è il percepire la connessione, è il sentire l’altro come se stesso, pur nell’unicità di ciascuno.

Poi ci sono le fasi della malattia e della morte. Ci vuole forza ad accettare di lasciar andare chi amiamo "nel nuovo mondo". Forse questo è il pensiero che più ci rincuora. Poter pensare ai nostri cari che vanno per percorsi inesplorati e poi un giorno ritrovarci. 
In questo viaggio che è la vita ci circondiamo di amore, lo cerchiamo, lo desideriamo e lo costruiamo. E in questo amore appartengono tutte le creature che incontriamo in questo cammino. Anche loro sono parte di quella casualità che rende unica l’esistenza.
Questa vita è in divenire.
Ci sono fasi, ci sono mete e cambiano a ogni età. Siamo gli Ulisse dei nostri tanti destini.
E così continueremo a crescere, a camminare e a cercarci.


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