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Francesca Redeghieri ci parla di "Amistad - La figlia della luna", edito Emma Books, un romanzo che racchiude le sue più grandi passioni... 😊
Titolo: Amistad - La figlia della luna
Autore: Francesca Redeghieri
Genere: Narrativa Storica
Casa editrice: Emma Books
Disponibile in ebook a € 4,99
Pagina autore: Francesca Redeghieri La Raccontastorie
TRAMA:
Anno 219 a. C. L’esercito romano sta espandendo la sua brama di potere e solo un uomo sembra poterne arrestare l’avanzata: Annibale. Per questo i popoli che vogliono liberarsi dall’oppressione di Roma si uniscono al grande comandante cartaginese, tra di essi le leggendarie Amazzoni. Nei ranghi di questa stirpe di donne guerriere, le cui epiche gesta le hanno rese temibili in ogni angolo del mondo conosciuto, ci sono due sorelle, non solo di spada ma anche di sangue. I loro nomi sono Amistad e Briseide. La guerra cambierà bruscamente il corso della loro vita, sconvolgendo tutto ciò in cui hanno sempre creduto, ma insegnerà loro il potere dell’amore. Il prezzo da pagare però sarà alto: l’uomo che condurrà Amistad alla scoperta di una passione dolce e inaspettata è infatti un romano, il nemico. I due si troveranno così su schieramenti opposti, in una sfida contro il fato che si prenderà gioco di loro. Sullo sfondo, l’eco di una lontana maledizione divina. Le scelte di Amistad saranno difficili da affrontare, a volte persino inammissibili. Ma quando c’è di mezzo l’amore, nulla sembra essere impossibile…
DICE L'AUTRICE:
È un romanzo che racconta di
donne forti e indomabili, di amori passionali e di battaglie epiche realmente
accadute. Il romanzo ruota attorno a due sorelle legate oltre che dal sangue
anche da una maledizione antica. Passato e presente si intrecciano tra loro
mentre sullo sfondo della guerra, l’amore cerca di essere vissuto.
Amistad è forte e tenace, ha
sempre e solo conosciuto la guerra e la battaglia, ma quando l’amore bussa alla
sua porta lo lascia entrare.
Ho sempre amato la storia
antica, la mitologia, i cavalli, e ho voluto racchiudere dentro le pagine del
romanzo tutte le mie più care passioni che mi hanno accompagnato fino ad ora.
Innanzitutto volevo scrivere
un romanzo che parlasse di Amazzoni che si scontravano con l’impero Romano.
Erano questi i due schieramenti che mi ero figurata in testa, poi dopo
un’accurata ricerca ho pensato di inserirla all’interno di un fatto storico
realmente accaduto come la Seconda Guerra Punica. Un perno fondamentale è la
mitologia e dovevo ambientarlo sicuramente prima della nascita di Cristo, dove
ancora gli dei pagani avevano una forte influenza.
BREVE ESTRATTO:
Era buio intorno a loro, ma il
corpo dell’amazzone era rischiarato dalla luna piena alta nel cielo. I contorni
della sua figura erano nitidi e un brivido di eccitazione percorse la schiena
di Longino. Poi, come se qualcuno l’avesse chiamata, si voltò di scatto,
cercandolo con lo sguardo.
Accadde tutto in un istante.
Longino la vide irrigidirsi e un attimo dopo accasciarsi, sprofondando
nell’acqua.
Con un balzo felino scattò in
avanti immergendosi e afferrandola per sottrarla all’acqua vorticosa.
«Tranquilla, mea bellator, ti
ho presa» le sussurrò prendendola tra le braccia e portandola a riva.
Camminò deciso a passo svelto
sino all’accampamento.
Entrò nella sua tenda come una
furia e, prima di sdraiarla sul giaciglio, l’appoggiò a terra continuando a
sorreggerla con un braccio dietro le spalle. Doveva spogliarla e toglierle di
dosso gli abiti fradici.
Il cuore cominciò a battergli
nel petto.
Le scostò i capelli dal viso,
poi con la stessa mano scese lungo il collo per arrivare alla fibbia sulla
spalla che le chiudeva il bustino di pelle. Gliela sganciò e con un movimento
deciso lo sfilò, scoprendole la parte superiore del corpo.
Seni morbidi e pieni gli
riempirono gli occhi. La bocca gli si asciugò mentre con un dito le sfiorava
dolcemente i contorni del petto. Un brivido attraversò il corpo svenuto
dell’amazzone.
Scosse il capo per scacciare i
pensieri che gli affollavano la mente, poi scese di nuovo con la mano lungo il
suo ventre piatto e muscoloso. Armeggiò con il gonnellino sino a quando su un
fianco trovò i lacci che lo tenevano chiuso. Li slegò e glielo sfilò, mentre
con sguardo famelico percorreva ogni curva di quel corpo nudo. «Per tutti gli
dei» sussurrò poi.
Aveva provato a immaginarla
talmente tante volte da perderne il conto e mai, in nessuna di queste, era
andato così vicino alla visione che gli era davanti.
Così anche il corpo di Longino
rispose con una feroce erezione. Moriva dalla voglia di toccarla e così, senza
nemmeno rendersene conto, si ritrovò a percorrere con la mano tutto il suo
contorno.
Pelle fredda incontrò sotto i
palmi delle mani, mentre con lentezza risaliva dal ginocchio, per poi
soffermarsi sul ventre piatto.
Disegnò leggeri cerchi con il
dito intorno al suo ombelico. Quanto avrebbe voluto infilarci la lingua dentro
per solleticarlo, ma resistette alla tentazione.
Un brivido percorse il corpo
dell’amazzone mentre la sua mano si chiudeva a coppa sul seno morbido e
florido.
Poi Longino si sfilò la tunica
e la usò per coprire Amistad. Non aveva idea di come comportarsi con questa
donna.
Capì in quel momento che aveva
bisogno di lei, come mai in vita sua aveva avuto bisogno di una donna.
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