martedì 16 marzo 2021

RECENSIONE "ROCKSTAR, AMORE E SEGRETI" di Simona Vilas

 

Buongiorno follower!
In uscita oggi per la Dri Editore: "Rockstar, amore e segreti" dell'autrice Simona Vilas. Daniela Colaiacomo lo ha letto in anteprima per noi.



Autore: Simona Vilas
Genere: Chick-lit

Casa editrice: Dri Editore
Collana: Brand New

Disponibile in ebook a € 2,99
E in formato cartaceo a € 14,99

Contatto Facebook: Simona Vilas



TRAMA:

Cosa possono avere in comune
Una rockstar piena di vizi e
Una pazza dog sitter?

George ha qualcosa da nascondere.
Mara un segreto da svelare.
Tra varie peripezie, mille lavori e vicine di casa impiccione,
Riuscirà l'amore a trionfare come nelle canzoni più romantiche?


BREVI ESTRATTI:

Sto elaborando una sacrosanta verità: per me ci vorrebbe un convento. Un convento di frati di clausura. Solo così potrei liberarmi dell’altra mia piaga, non meno grave dell’alcol e della notorietà asfissiante: le donne.
E pensare che neanche mi piacciono le rosse.
Tutte quelle carotine che popolano l’Inghilterra non mi sono mai interessate. Sono per metà italiano: per questo prediligo le more.
Ma anche le bionde, a pensarci bene.
E da oggi anche le rosse.
Sono un caso disperato.


Mara è l’antitesi di tutte le creature che hanno riempito il mio letto a Londra.
Segni particolari: nessuna traccia di trucco sotto il cappello da aviatore della prima guerra mondiale, linguaggio da camionista, nessuna vanità, niente telefoni o selfie, fa presepi e mi presenta preti e ottantenni.
Sulla carta quindi l’ideale per azzerare ogni pulsione a connotazione sessuale in un uomo. Avrei dovuto essere al sicuro.
E invece no, motivo per cui mi sono convinto che il problema è serio. Sono infatti esattamente dieci ore e trenta minuti che ripenso al bacio in cui sono scivolato alle tre di ieri notte.


Solo per pochi istanti la mia lingua danza con la sua, innescando in me un piacere intenso che mi fa venire le gambe molli, come un ragazzino al primo bacio.
La sua bocca morbida e carnosa ha ancora il sapore del vino. Finisco per ubriacarmi ancora, bevendo a questo nuovo inebriante calice, molto più potente del precedente.
Devo usarmi violenza per sottrarmi dal suo sapore, dalla morbidezza del labbro inferiore che ho catturato, bramoso di giocarci.





George Milton, famoso frontman di una rockband, ha lasciato le scene del palcoscenico da sei anni ma è ancora perseguitato da fans accanite e da donne fatue, attratte dalla sua notorietà, con le quali trascorre fugaci e aride notti di sesso sbarazzandosene subito dopo perché rifugge qualsiasi coinvolgimento sentimentale.
Quando manifesta al suo manager l'intenzione di liberarsi del regalo fatto alla madre poco prima che morisse - l'acquisto da parte di quest'ultima di una villa in Italia, sua terra di origine - Ben, che lo ha sempre indirizzato al meglio, insiste nell'osteggiare questa soluzione e, al contrario, lo spinge a visitare quel luogo meraviglioso a lui sconosciuto.
Annoiato e stanco della vita che conduce, George decide di seguire il consiglio dell'amico.
Bresa è un piccolo centro sulla riva di un bellissimo lago. 

D'estate rende un paradiso turistico questo sputo di paese. Ma d’inverno il paesaggio sembra uno sbiadito e malinconico quadro di qualche pittore fallito del realismo fine ottocento.
Pura depressione, in altre parole.

Qui da sempre, affiancata dagli amici d'infanzia, Cinzia - volontaria dei vigili del fuoco dal look dark - e Andrea - gay solitario, proprietario di un negozio di apicoltura -, e dal fidanzato Marco - studente con un futuro come restauratore -, vive Mara, bellissima e talentuosa disegnatrice. Costretta per mancanza di soldi ad abbandonare il corso di grafica e design alla facoltà di architettura quando tre anni prima è morta la madre, priva del sostentamento economico, per vivere si arrabatta con vari pseudo-lavori: fa la dog-sitter, la modella dei piedi e la badante alla signora Lidia, una burbera anziana che, insieme al parroco don Luigi, l'ha sostenuta nei momenti più difficili. Per le sue qualità artistiche, quest'ultimo immancabilmente richiede il suo aiuto per comporre il presepe a Natale e la sua presenza alla funzione, alla quale, però, Mara non intende partecipare.

«Che te ne fai di una come me alle celebrazioni? Manco dai tempi del catechismo. Al Gloria potrei rispondere solo un "manchi tu nell'aria"» tento poi di giustificarmi, con i palmi all’insù.
Andrea ride alla battuta, si sfila una sigaretta dai pantaloni attillati e dice la sua: «E io non sono meglio. L'ultima volta che hai citato San Paolo, ho pensato volessi parlarmi del mio mutuo.»
Cinzia dà la stoccata finale. «Io avrei bisogno di un esorcismo prima di partecipare, invece.» E scoppia un palloncino con il chewing gum.

Quando George arriva a Bresa, incontra Mara - dog-sitter di Pongo, il cane della madre - che lo scambia per il giardiniere della villa. 
Non starò a raccontare gli sviluppi della storia, per quando incantevole e intrigante, lascio a voi il piacere di scoprirla, mentre voglio soffermarmi sugli aspetti qualitativi del testo.
Ho trovato il lavoro di Simona Vilas eccellente sia dal punto di vista prettamente linguistico che dal punto di vista dell'intreccio: ironico e divertente, è un susseguirsi di figure retoriche originali, similitudini gioiose e puntuali. 
Un esempio è l'immagine del traffico di Londra sotto le festività natalizie visto da George dal decimo piano dello studio di Ben. 

I londinesi vanno al lavoro e i London buses incolonnati punteggiano di rosso le strade grigie, come fossero papaveri in un prato d’acciaio. 

Oppure i pensieri di Mara di ritorno a casa dopo il bacio di George.

Alzo gli occhi al cielo. La neve continua a scendere. Che buffa questa prospettiva: sembra che qualcuno lassù stia spiumando un cuscino.
Chiudo gli occhi e mi lascio accarezzare dai fiocchi che lievi si appoggiano sul mio viso. Nella mente mi appaiono di nuovo quei suoi occhi nocciola intensi. E poi mia madre che mi sorride con la t-shirt dei Wham dalla scritta “choose life”.

O Cinzia che accompagna a casa Mara.

«Ma dove si accende la luce qui?» chiede Cinzia, in un fil di voce.
«Non si accende. Usiamo il chiarore di luna come gli Apache, da noi sulle scale.

Le descrizioni dei momenti più coinvolgenti sono intense, a volte esilaranti, a volte profonde.

L’ilarità irrefrenabile sostituisce la tristezza, in un quanto mai agognato rimpiazzo. E ad essa si aggrappano le nostre anime ferite, desiderose di recuperare quella vita e quella gioiosità che il dolore per una perdita prematura tenta di spazzare con sferzate ricorrenti. 

Simona Vilas rende totalmente partecipe il lettore delle sensazioni, dei sentimenti e delle riflessioni, il loro significato e risvolto emotivo, l'empatia.

Affinità e complicità: queste sono le due palline impazzite nel flipper che è diventato il mio cervello. 

L’attività di scopatore seriale non mi ha avvicinato mai neanche lontanamente al picco adrenalinico di questo momento.

Il cambiamento che l'incontro inaspettato dei due protagonisti genera nelle loro vite è straordinario, e coinvolge in qualche modo anche i personaggi secondari, presentati e descritti nel loro ruolo ben definito. 
La storia, scritta dal pov di Mara e di George, scorre veloce, appassionata e coinvolgente, regala momenti di pura evasione, un divertimento non superficiale che accompagna il lettore dalla prima fino all'ultima riga.
Un libro delizioso, curato in tutti i suoi particolari che consiglio spassionatamente, "perdindirindina"!.





Simona Vilas è autrice, lettrice, lavoratrice, moglie, mamma... in ordine di priorità inverso!
Da sempre ama lasciarsi cullare dalle pagine dei libri romantici, che legge e scrive come impagabile fonte di relax.
Una medicina che consiglia vivamente a tutti, soprattutto se accompagnata da una considerevole dose di ironia.


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