Doppia recensione per il libro "Siamo solo attimi" dell'autrice Valentina C.
A cura di Twiga Nakupenda e Daniela Colaiacomo.
Titolo: Siamo solo attimi
Autore: Valentina C.
Genere: Contemporary romance - Age Gap
- Suspence romance
Disponibile in ebook a € 2,99
E in formato cartaceo a € 14,46
TRAMA:
Sofia Monforti è una ventenne che non potrebbe desiderare di più dalla vita: ha appena terminato l’università, ha una famiglia unita che la ama, amici che la sostengono, un amore... ah no, quello le manca, ma quando si imbatte in Gabriel Cavallaro cambia tutto.
Gabriel è un avvocato e imprenditore all’apice della carriera, soffocato dalla sua vita privata, fino a quando non incontra lei: una boccata d’aria pura e fresca che rappresenta la chiave per aprire la prigione che lui stesso si è creato attorno.
Due sconosciuti, un solo incontro, un solo attimo che gli scombussola la vita per poi allontanarli e riavvicinarli nel momento più sbagliato e inaspettato.
Tra loro è una costante guerra tra testa e cuore, corpo e anima, che non può avere nessun vincitore perché a entrambi manca il coraggio di lasciarsi andare.
Possono due persone sconosciute conoscersi più di chiunque altro?
E cosa succede quando in amore si cerca di far prevalere la ragione anziché il sentimento rinunciando alla propria felicità?
Benvenuti in una storia in cui non è un orologio a scandire il tempo, ma i battiti di due cuori uniti dagli attimi vissuti insieme.
Ho appena finito di leggere il bel romanzo di Valentina C. e sono ancora nella fase di attaccamento ai personaggi e alla storia.
Il romanzo è scritto in prima persona e i capitoli sono alternati fra Sofia e Gabriel, i protagonisti. La storia è ambientata a Milano. Il ritmo incalzante cattura fin dall’inizio, quando Gabriel e Sofia hanno il loro primo incontro. Nella prima parte l’autrice si dedica a farci conoscere gli amici, i parenti e l’ambiente con cura e precisione nelle descrizioni e nei dialoghi. Si rimane subito catturati dalla simpatia della famiglia di Sofia, con una nota particolare per nonna Emilia e i suoi fraintendimenti strategici. Tutto nel romanzo trasuda ricchezza e bellezza e il classico cliché lui bello e ricchissimo, lei giovane e bellissima è sviluppato senza cadere mai nello scontato e nel già letto. Premetto che non sono una lettrice assidua di Romance ma questo si è mostrato fin da subito molto promettente. L’intreccio e le vicissitudini della coppia sono narrati con un crescendo di tensione e la cura con cui Valentina descrive i sentimenti di entrambi è spettacolare. Dopo i primi capitoli si ha la consapevolezza del motivo della scelta del titolo, molto azzeccato. La descrizione di cosa provano i protagonisti dopo alti e bassi, disavventure e sciagure, è lieve e accurata, soprattutto per la parte maschile. Non mancano le parti divertenti e leggere, il giusto mix di eros e di risate senza mai scivolare nel superficiale. Molto azzeccati gli inserimenti musicali ad hoc. Se nei primi capitoli siamo cullati dalla dolcezza di un amore che nasce, gli ultimi sono un crescendo di emozioni con una tinta di giallo. La colonna sonora che emerge leggendo il romanzo rimane tuttavia il ticchettio dei tacchi di Sofia e di sua madre Mara, altro personaggio importante, determinante e caratterizzato al meglio. È anche una storia di amicizia fra donne, Sofia e Olimpia, compagne da sempre e sempre vicine in ogni situazione. Nel gruppo degli amici non può mancare il personaggio forse più divertente di tutto il libro: l’amico gay innamorato delle cravatte assurde e dei costumi originali. Fra auto di lusso, yacht da mille e una notte, abiti firmati e locali esclusivi il divertimento e il sogno sono assicurati. Da non perdere.
L’infinito è l’insieme perfetto di ogni nostro attimo insieme.
Valentina C.
Bello, veramente bello, difficile da commentare, la complessa storia è scandita da attimi significativi, toccanti e appassionanti, coinvolgenti, montagne russe emozionali che hanno carpito, fin dalle prime battute, tutta la mia attenzione.
È Capodanno, al Diadema, il locale notturno più esclusivo di Milano, Sofia Monforti sta festeggiando la fine di un anno che ha visto molti cambiamenti nella sua giovane vita, compresa la fine dell'amore, ancora non del tutto sbocciato, per Alex, conosciuto all'università; con lei ci sono gli innamoratissimi Olimpia, sua amica da sempre, e il suo compagno Dorian.
Assorta nei suoi pensieri si alza per andare al bagno quando...
Non faccio in tempo a fare un passo che i miei occhi sprofondano in un paio di occhi scuri, il cui proprietario è il ragazzo più bello che abbia mai visto.
Non so se esista davvero il colpo di fulmine, ma io credo di esserne stata vittima proprio in questo istante.
Lui guarda me e io guardo lui.
Alto, capelli scuri abbastanza lunghi con il ciuffo quasi a coprire gli occhi che non smettono di fissarmi, pantaloni beige sotto una camicia bianca con le maniche arrotolate che lascia braccia muscolose di un colore bronzeo naturale in bella vista.
Gabriel Cavallaro è l’avvocato di Dorian, il suo miglior amico e proprietario del locale.
Quello che succede alcuni istanti dopo è incomprensibile per Sofia che vive il sesso più coinvolgente della sua vita ma... il risveglio dall'incanto è umiliante, doloroso.
Passano due anni e mezzo, per la laurea di Sofia è stata organizzata una festa a sorpresa al Diadema.
Diadema = Gabriel Cavallaro.
Gabriel Cavallaro - fedifrago di merda = Scopata clamorosa.
Scopata clamorosa = Sono una poco di buono con annessa umiliazione da qui alla fine dei miei giorni.
Gabriel dovrebbe essere a New York con la moglie.
Mi blocco di colpo proprio davanti a "quella" porta.
Rimango qualche istante a fissarla chiedendomi cosa proverei se l’aprissi, ma non faccio in tempo nemmeno a concludere il pensiero che questa si spalanca rivelando l’ultima persona che vorrei vedere e non vedere allo stesso tempo.
Mi si mozza il respiro.
Tanto stronzo quanto fottutamente bello che non sembra neanche vero e non lo ricordavo così.
Ci guardiamo, io rabbiosa, lui incantato.
«Oddio... sei...» inizio la frase con l’intento di domandare più a me stessa se lui sia davvero qui, davanti a me, ma non riesco a esprimermi, non trovo le parole giuste e allora...
«Bellissima...»
«E tu uno stronzo...» e scappo via verso il bagno.
"Beh, alla fine le parole le ho trovate".
Gabriel è un avvocato di successo con una vita molto diversa da quella che appare.
Il mio personaggio pubblico è al top, basta sorridere e tutti diranno che sei felice, quello privato naviga invece in mare mosso forza nove e a quanto pare nessuna nave può salvarlo.
Va bene così, deve andarmi bene così, perché la nostra vita è l’insieme delle scelte che facciamo, o forse sarebbe meglio dire degli sbagli che commettiamo.
Ha sposato Clarissa perché incinta, una decisione presa senza coinvolgimenti in un rapporto giunto alla conclusione, che gli ha donato l'amore della sua vita: Gaia, una meravigliosa bambina di due anni e mezzo che è la mia fotocopia: castana, occhi verde bosco e pelle ambrata.
L'incontro con Sofia genera emozioni forti, turba l'equilibrio faticosamente costruito.
Bella da star male con quelle gambe chilometriche, i capelli rossi che urlano “tiraci”, occhioni verdi che lanciano fulmini, probabilmente solo a me, e posso anche comprenderne il motivo. Un culo che parla da solo e non ha bisogno di commenti, per non parlare della bocca: lingua tagliente che ti mette a posto e quelle cazzo di labbra rosee e carnose che solo a guardarle vorresti sbranarle.
Cristo!
Non ho mai provato una sensazione simile, nemmeno con mia moglie: la voglia irrefrenabile di metterle le mani addosso anche solo per sfiorarla, ed è ciò che ho fatto per pochi attimi quando l’ho vista poggiata al bancone del mio locale ieri sera.
Un impulso irrefrenabile. La mia mente gridava di non farlo, ma il mio corpo urlava tutt’altro come fossero due entità separate, il problema è che adesso non faccio altro che pensare a lei.
Ma è sposato, anche se Clarissa vive da anni in America - per curare la depressione di cui è vittima, questa è la giustificazione all'allontanamento da Gaia -, il matrimonio è un vincolo al quale è difficile sottrarsi.
A volte avrei voluto scuoterlo con forza, aiutarlo a prendere la decisione che avrebbe portato la felicità anche a Gaia che si è affezionata a Sofia, entrata nella sua vita per un caso fortuito.
Sofia è giovane e matura, anche se prova vergogna e sensi di colpa per quello che è accaduto al primo incontro con Gabriel, sa cosa vuole e combatte per ottenerlo; ma ci sono situazioni alle quali è impossibile opporsi.
Per fortuna, nella sua vita è presente la famiglia, con l'appoggio e l'affetto che dimostra nei suoi confronti è il rifugio nel quale trova conforto. Il rapporto con sua madre, Mara - le ha istillato l'amore per l'eleganza e il rispetto di sé stessa -, e con il padre Ettore, è meraviglioso così come lo è quello con i nonni paterni che vivono con loro.
Ho amato in particolare nonna Emilia - un po' svampita (o forse no 😂), un donnone di settantasei anni tutto d’un pezzo che non si lascia mettere i piedi in testa da nessuno e che di sicuro sopravvivrà a tutti noi, ha un solo difetto: è un po’ sorda, giusto un po’ -, con il suo amore per nonno Nicola. C'è da dire, però, che tutti i personaggi secondari danno il loro contributo alla storia, soprattutto gli amici.
Per Sofia c'è Olimpia:
Lei era la classica ragazza casa e chiesa, dedita allo studio, tra le due la mente, mentre io la mina vagante, quella che studiava giusto per arrivare alla sufficienza, quella che pensava più al divertimento e a godere di ogni istante della nostra età.
Ma le cose all’università sono cambiate e ora posso solo ringraziarla.
Ci conosciamo da una vita e siamo migliori amiche forse da molto prima che nascessimo. Già le nostre madri lo erano sin da giovani.
Probabilmente ci avranno tramandato il gene delle migliori amiche.
E Riccardo - Ricky, la sua passione, simpaticamente palese, per Dorian fa tenerezza.
Mentre nella vita di Gabriel c'è Dorian:
Dorian è la persona più vicina a un fratello che abbia mai avuto. È la mia spalla. Nonostante i nostri dieci anni di differenza siamo sempre stati legati diventando l’uno la forza dell’altro, due persone che dovevano vivere all’ombra di una figura paterna importante e non facile da gestire.
Scritta bene, in prima persona e con il pov alternato dei suoi protagonisti, la storia è coinvolgente, intrigante, a volte toccante, avvincente fino alle ultime pagine quando, in un epilogo drammatico, un colpo di scena stravolgerà il suo corso.
Sono tanti gli estratti che avrei voluto riportare, troppi i passi da me sottolineati: tra i tanti che mi hanno colpito ne cito altri due in particolare.
«Ci sono attimi che vanno impressi, immortalati, perché non si perdano con lo scorrere dei giorni.»
E spesso dirsi ti amo non basta o non serve, l’unica cosa da fare è mettere vita nei nostri attimi insieme, quelli che appunto vanno impressi, immortalati, quelli che non puoi programmare perché capitano all’improvviso, ti scombussolano nel profondo e tu devi solo prenderli al volo e lasciare che siano essi stessi a guidarti. Perché le emozioni sono questo: attimi che ti fanno vivere a prescindere dalla loro durata.
Il libro è bello, Valentina C. è stata una piacevole sorpresa - tanto che ho in lista di lettura i due volumi di Riflessi di noi, la storia di Olimpia e Dorian - e lo consiglio caldamente.
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