domenica 6 novembre 2022

RECENSIONE "VORTICE" di Roberto Olivetti

 

Buon pomeriggio amici lettori!
Recensione: "Vortice" dell'autore Roberto Olivetti.
A cura di Silvia Cossio. 



Titolo: Vortice

Autore: Roberto Olivetti 

Genere: Narrativa

Disponibile in ebook a € 2,73

E in formato cartaceo a € 8,82 

Contatti autore: Facebook - Instagram 



TRAMA:

Vortice e un romanzo incentrato sul tema della pedofilia e della prostituzione minorile. Protagoniste sono due ragazzine, la dodicenne Veronic e la sedicenne Alina. La prima viene rapita da due trafficanti di minori senza scrupoli, dopo essere stata ingannata dal suo ragazzo, di poco più grande, ingolosito dall'idea di un guadagno facile. Viene condotta dal suo paesino natale, in Romania, alla villa di un danaroso conte in Italia, e qui costretta a subire gli abusi del padrone di casa e dei suoi perversi amici, tra i quali anche politici e alti prelati. La seconda, proprio all'arrivo di Veronic, viene cacciata dalla villa del conte, essendo ormai troppo cresciuta per i suoi gusti, e venduta a una banda di zingari, che la costringono a prostituirsi. Alina, preferisce la morte alla vita da baby-prostituta, si lancerà sotto un'auto, ma sopravviverà all'impatto e proprio l'investitore diverrà la sua ancora di salvezza. All'arresto del capo dei zingari seguirà la sua confessione circa i suoi contatti con... 

Storia di inaudita violenza perpetrata a danno di giovani ragazze/bambine. Sebbene all'inizio l'autore metta in guardia sui contenuti forti, e nessuno sia così ingenuo da non sapere cosa succeda quando delle ragazze vengono rapite per essere avviate alla prostituzione, lo stesso ci si ritrova spiazzati, disgustati. Senza fronzoli, per fortuna senza entrare in descrizioni dettagliate, ci viene raccontata una realtà fatta di carcerieri e schiave. Predatori e prede. Bambine alla mercé di pedofili senza scrupoli. 
Veronic, rumena, dodici anni, conduce una vita semplice con i genitori, dediti al lavoro nei campi, e il fratello. Perde la testa per Veronel, un ragazzo più grande. Quest’ultimo, però, attratto da un facile guadagno, vende la ragazza senza veramente rendersi conto delle conseguenze per lei, ma anche per sé stesso. La sparizione della ragazzina non passa inosservata e le ricerche per ritrovarla iniziano tempestivamente. Grazie alle intuizioni del giovane fratello, Daniel, alle amiche Maria e Carmen, e a un corpo di polizia che prende seriamente la denuncia, viene individuato subito il basista, ovvero il giovane Veronel, e la pista da seguire. 
Contemporaneamente a questa, leggiamo la storia di Adelina, una ragazzina di sedici a anni che, ormai ritenuta "troppo grande”, viene "ceduta" agli zingari per essere avviata alla prostituzione su strada. Privata totalmente della propria dignità di essere vivente, conosce il peggio della razza umana. 
Due storie parallele, quindi, un vortice di violenza impossibile da fermare.
Dalla Romania, passando per l'Ungheria, fino all'Italia, in una corsa contro il tempo per salvare queste ragazze da un tremendo destino.
Buona l’idea base della storia - uno spaccato di cui alle volte si vorrebbe fingere di non conoscerne l’esistenza - altrettanto si può dire di come viene sviluppata, dalla parte iniziale che vede la spensieratezza di una bambina che di lì a breve viene catapultata in un incubo, passando attraverso il dolore e la preoccupazione di familiari e amici, il progredire delle indagini parallelamente all’avvicinarsi di un mondo oscuro, perverso, malato. La parte che mi ha dato molto di che pensare è quella finale. Bocciato il colloquio con la psicologa, veramente pessimo a livello di argomentazioni, ma soprattutto per il modo in cui viene affrontato. Al posto dell’autore avrei fatto qualche ricerca in più, in alternativa avrei evitato l’argomento per non rischiare di cadere nel banale. Per non parlare del momento del riconoscimento degli aguzzini, che sembra buttato là, tanto per… e del comportamento che le autorità hanno nei loro confronti. Sebbene chiunque vorrebbe usufruire di cinque minuti da trascorrere con un pedofilo, e l’intento del libro sia quello di fornire un epilogo soddisfacente con i cattivi dietro le sbarre malmenati e destinati a subire quello che loro per primi hanno riservato alle loro vittime, non è pensabile che le forze dell’ordine adottino e appoggino certi sistemi vendicativi. Ci sono altre cose che non mi hanno convinto ma, trattandosi del finale, vorrei evitare di fare spoiler, il consiglio per l’autore è quello di rimetterci mani per rivedere i contenuti principalmente, ma anche sotto l’aspetto editing. Mi dispiace, ma questo voler a tutti i costi cercare il lieto fine, in contrasto con la cruda realtà vissuta da queste ragazze, mi porta a non essere del tutto soddisfatta di questa lettura. Peccato perché, come scritto sopra, la storia non era male. 


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