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Franca Poli ha letto "Lo chiamavano Strappamutande", romanzo di recente pubblicazione dell'autrice Tiziana Irosa.
Autore: Tiziana Irosa
Genere: Commedia romantica
Disponibile in ebook a € 0,99
E in formato cartaceo a € 10,99
Contatti autore: Volevo quello che mi pare
TRAMA:
Porca vacca! Sono stata vittima dello Strappamutande!
Il mio nome è Sara o Cotoletta, come mi ha soprannominata Edward, il mio migliore amico e l’incubo di ogni donna che sogni una relazione seria.
D’altronde, cosa mi potevo aspettare dal single più ambito di New York? Il fatto che sia noto come lo Strappamutande mi avrebbe dovuto mettere in guardia e invece ci sono cascata con tutta la biancheria intima, che tra l’altro non ho… storia lunga. Ah sì, sono dolce, bella e pronta a farmi valere. Ho ribaltato la mia vita e sono volata a New York, pronta a rimettermi in gioco.
Io sono Edward, le riviste di gossip mi definiscono: attraente, giovane e sfacciatamente ricco, ma quello che molti non sanno è che da sempre sono innamorato di Sara, la mia migliore amica e l’unica donna che riesce a farmi battere forte il cuore.
Le nostre famiglie tifano per noi e ci mettono continuamente nei guai, nella speranza mal riposta di vederci convolare a nozze. Ad aiutarci abbiamo un guru spirituale che non chiude mai il becco e molto più saggio di noi due insieme. Riusciremo mai a fare il grande salto?
Un romanzo frizzante, divertente, emozionante e super romantico per farvi sospirare e ridere con i protagonisti.
Questo è il terzo volume della serie “Liberty”. Come gli altri, è autoconclusivo, anche se ci sono riferimenti a personaggi incontrati nei precedenti libri. Non è necessario, quindi, leggere i precedenti, anche se consiglio di farlo.
Che dire di questa storia se non che mi è piaciuta? Mi ha commossa, emozionata, ma soprattutto mi ha strappato parecchi sorrisi. Mi sono divertita a leggere le vicissitudini di Edward-Dodino e Sara-Cotoletta, come si chiamano affettuosamente in privato e non solo. Lui newyorchese, soprannominato “strappamutande”, e lei bergamasca. I due si conoscono da quindici anni, ovvero dal giorno in cui, appena maggiorenne e al termine dell’anno scolastico, Sara è stata mandata dalla madre a New York, come ragazza alla pari presso la famiglia Roberts. Appunto quella di Edward. Tra loro nasce fin da subito una bellissima amicizia che resiste nonostante la lontananza, anche se per cinque anni non si sono sentiti.
Ora, dopo la fine della sua relazione, Sara decide di andare a Londra dalla sorella per riprendersi dalle ferite inferte dal fedifrago del suo ex. Sarà proprio nella capitale inglese che Sara incontra, o per meglio dire si scontra con Charlotte Roberts, la sorella minore di Edward. Da lì a prendere la decisione di andare nella Grande Mela per incontrare il suo Dodino è solo questione di giorni.
Dal canto suo Edward, contattato dalla sorella, decide di andare a Bergamo a trovare Cotoletta. Dicono che due menti affini hanno gli stessi pensieri e nel loro caso è proprio così. Decidono di partire nello stesso momento. Ma dove avverrà il loro incontro, in Italia oppure negli Usa? Lascio a voi il piacere di scoprirlo. Posso solo aggiungere che i due ragazzi sentono che il loro rapporto si sta trasformando in qualcosa di più profondo. Questa presa di coscienza li spaventa perché hanno paura di rovinare la loro bella amicizia. Saranno abbastanza coraggiosi da provare a vedere dove li porterà quel nuovo sentimento?
Ad un certo punto della storia un segreto tenuto loro nascosto dai genitori di Edward e dalla madre di Sara rischia di compromettere la loro amicizia.
Finale bellissimo e decisamente romantico.
Se siete alla ricerca di un libro ironico, divertente, rilassante, romantico ma non sdolcinato, allora vi consiglio di leggere Lo chiamavano strappamutante.
Al suo interno, oltre a quello che ho già elencato, troverete anche qualche spunto di riflessione riguardo un problema sociale molto importante. Il romanzo si legge velocemente, grazie a una trama ben strutturata che coinvolge il lettore dalla prima all'ultima pagina. La scrittura è accurata e fluida e i dialoghi scorrono veloci. Divertenti i battibecchi tra i vari protagonisti. La narrazione avviene con il pov di Edward e Sara, tranne l’epilogo dove sarà Albert a prendere la parola. Ho apprezzato le frasi che l'autrice ha inserito a inizio di ogni capitolo.
I personaggi sono ben costruiti e non risulta difficile entrare in empatia con loro.
Mi sono piaciuti tutti. Non ci sono i buoni o i cattivi. Oltre ai due protagonisti, ho apprezzato molto Pierre, di professione Personal Shopper, Albert, l’amico autista-guardia del corpo di Edward, gli avvocati Eric, che avevamo già conosciuto in Nome in codice: Miss ascensore, e Kate protagonista di Tutta colpa di un cioccolatino. C’è un protagonista che è veramente uno spasso, si chiama Pico della Mirandola ed è tutto un programma! Non vi dico di chi si tratta, vi svelo solo che non appartiene al genere umano.
Decisamente dettagliata la descrizione dei luoghi dove è ambientato il romanzo, in particolare New York. Non è stato difficile immaginarsi lì con loro. Inoltre, mi sono immedesimata in Sara nella parte finale del libro. Decisamente un bel modo di festeggiare il proprio compleanno. Dodino si è superato in quel frangente. Bravo!
Libro consigliato da parte mia!
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