lunedì 17 luglio 2023

RECENSIONE "VERNISSAGE" di Maria Cristina Buoso

 

Buon pomeriggio amici lettori!
Recensione: "Vernissage" dell'autrice Maria Cristina Buoso.
A cura di Dario Zizzo.



Titolo: Vernissage

Autore: Maria Cristina Buoso

Genere: Narrativa contemporanea

Disponibile in ebook a € 4,90

E in formato cartaceo a € 13,78

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TRAMA:

Livia Mexico, bellissima e famosa pittrice, compare a Treviso. Le sue opere emanano una forte sensualità. Colori brillanti e pregni di mistero, così come la sua vita.
Ginevra Lorenzi, giovane ispettore capo della questura di Treviso, è incaricata di occuparsi della sparizione di un noto gallerista della città.
Ma è davvero solo una sparizione? Il caso s’infittisce quando scompaiono altre persone e appaiono gl’inquietanti quadri di Livia.
Arte, sesso e mistero sono il file rouge di questo appassionante thriller. 


Nel thriller "Vernissage" di Maria Cristina Buoso (la cui idea nacque dopo aver visto una mostra di quadri), dal POV in terza persona e ambientato a Treviso, Eva, una pittrice che gode di un discreto successo, è però insofferente a causa dei numerosi impegni per diffondere le sue opere.
Importante risulta l'incontro con un famoso collega, Leo:

Stizzito, Leo si girò e le ordinò di entrare nel quadro con lui.
Come in trance, Eva obbedì, e sempre in trance si trovò distesa sulla tela…

Il libro è originale, ha un fascino insolito; come il processo creativo che ha portato a questo quadro, il libro è immerso in un'atmosfera misteriosa, sensuale e gioca col binomio arte- sensualità.
L'opera prosegue con la scomparsa di un noto gallerista, Ivo; a indagare è la giovane ispettrice Ginevra Lorenzi (amica di Eva). Alla scomparsa del professionista ne seguono altre.
Pittrice è anche un altro importantissimo personaggio (largo alle donne), Livia, la cui strada incontra quella di Eva. L'arte della prima nasconde un segreto, che viene da un tempo e un luogo lontani, un'arte appresa da Kastor, personaggio tratteggiato con mano felice, come un po' tutti gli altri. 
Ho trovato in particolare molto interessante l'amicizia tra Ginevra ed Eva, la loro complicità, che ha radici molto profonde, anche in qualche gioco che facevano quand'erano ragazzine, quello delle Promesse, che si rinnova con semplicità, nel calore di una casa, davanti a un piatto di spaghetti.

Ritrovarsi, voleva dire mangiare un piatto di pasta in compagnia e vincere la solitudine in cui ci si rinchiude per paura, per pigrizia o per stanchezza.

Ma il personaggio più riuscito, originale, è senza dubbio Livia.
La scrittrice, capace di mantenere sempre alta la tensione (quello che poi si chiede essenzialmente al suo genere letterario), riesce anche a regalarci qualche momento umoristico, come: 

Quando vide che l’ospite di Ginevra era uno dei pittori che lui apprezzava, la ruota da pavone che aveva sempre ripiegata dietro alla schiena si aprì d’istinto e il sorriso riservato alle celebrità gli illuminò il viso.

Per tutto ciò, consiglio l'opera. Passerete delle ore in buona compagnia, perché in fondo è questo che fanno i libri interessanti.


1 commento:

  1. grazie per la bella recensione, adesso sono curiosa di sapere se la seconda avventura di Ginevra ti piacerà :)

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