lunedì 12 febbraio 2024

RECENSIONE "PER AMORE DI BENEDICT" di Tess Thompson

 

Buongiorno follower, buon inizio settimana!
Recensione: "Per amore di Benedict" dell'autrice Tess Thompson. 
Traduzione di Isabella Nanni. A cura di Dario Zizzo.


Autore: Tess Thompson
TraduttoreIsabella Nanni
SerieIl sensale misterioso di Ella Pointe Vol. 2 
 
Genere: Romance

Disponibile in ebook a € 4,99
E in formato cartaceo a € 13,15

Contatti autore: Facebook - Instagram  



TRAMA:

Riuscirà una madre preoccupata a trovare le mogli e i mariti perfetti per la sua famiglia di eccentrici sulla remota Whale Island?

Amelia
Nella primavera del 1910, un annuncio che trovai sul giornale di Boston attirò la mia attenzione. “Famiglia benestante ha bisogno di una segretaria a Whale Island. Deve amare i libri.” Quando mi viene offerto il posto, non esito a mettere le mie poche cose in valigia e a partire per lo stato di Washington. Dopo tutto, non ho nulla da perdere. Sono stata licenziata dalla mia attuale posizione. Non ho famiglia. È un sogno che si avvera. L’unico problema? Il mio datore di lavoro, Benedict Tutheridge, mi fa battere il cuore e mi fa tremare le ginocchia. Non mi aspettavo che fosse interessante o di una bellezza devastante. Purtroppo, non sono una persona di prestigio o ricca. Un uomo come Benedict non sposerebbe mai una donna come me.

Benedict
In una città piena di disadattati, io li batto tutti. Dopo la morte prematura di mio padre, sono chiamato a gestire l’azienda di famiglia. Tuttavia, nonostante i miei sforzi e la mia istruzione, so a malapena leggere e scrivere. Su sollecitazione di mia madre, accetto di assumere una segretaria, aspettandomi che A.F. Young sia un uomo. Con mio grande stupore, Amelia Frances è una donna. Una donna bella e seducente. Una donna che non si innamorerebbe mai dell’idiota del paese. 



Per amore di Benedict di Tess Thompson fa parte della serie Il sensale misterioso di Ella Pointe. Tradotto da Isabella Nanni, è un romance storico ambientato nel primo decennio del ventesimo secolo. Si apre con la giovane Amelia in un ufficio dove lavora come segretaria; una delle sue mansioni più importanti è quella di portare la colazione al principale, il signor Pitts, tipo scorbutico, la cui voce è descritta così: 

Aveva quel tipo di voce che mi faceva pensare alla gelatina glutinosa rimasta sul fondo dopo che un arrosto si era raffreddato nella padella.

Il rapporto con lui, fatto anche di offese nei suoi confronti, la fa soffrire, la deprime: 

Sospettavo che l’ottimismo fosse un amante crudele e volubile. Non era meglio accettare il proprio destino che desiderare la vita di qualcun altro?

Pitts, comunque, per un banale incidente la licenzia. Amelia legge in un giornale un annuncio di lavoro per segretaria in un’isola remota al largo della costa dello Stato di Washington, tra i cui requisiti c’è la passione per i libri, che lei ha. Riuscirà ad avere quel lavoro, a servizio di Benedict Tutheridge, giovane avvenente, costretto a sostituire il padre assassinato alla guida di un’importante impresa, per il quale la madre, in gran segreto, ha messo sotto contratto un sensale col compito di trovargli una donna? Tra Amelia e Benedict ci sarà solo un rapporto professionale o scoccherà la fatale scintilla? Intanto lui le appare in questo modo:

La sua bocca, carnosa e sensuale, sembrava pronta a sorridere, anche se c’era una certa tristezza in quegli occhi azzurri. Un dolore profondo che cercava di tenere nascosto senza riuscirci.

È un’opera decisamente godibile, scritta da una penna sapiente, che sa bene attrarre a sé il lettore, con i protagonisti della storia, raccontata attraverso i loro POV, un’opera che ci parla di uomini giovani fragili, avversati o sfortunati: Benedict, affetto da discalculia e una scarsa capacità di concentrazione, bersagliato da un padre troppo esigente e violento; il fratello, Hudson, alle prese con una figlioletta lasciatagli in eredità dalla moglie scomparsa; l’altro, Briggs, oggetto del biasimo paterno per via delle sue inclinazioni artistiche. E poi c’è Amelia, rimasta orfana di madre. Ma sono proprio queste debolezze che ce li fanno amare di più, anche per il senso di solidarietà che nasce tra loro.
I personaggi più anziani e che hanno importanti ruoli sociali appaiono, più di una volta, come visto, crudeli, quasi un ostacolo alla piena affermazione dei giovani. Sono ben caratterizzati, non solo i principali, pure nella mimica: 

Rhett era trasalito alla parola puttane, ricordandomi il modo in cui i muscoli di un cavallo scacciano una mosca.

Il romanzo risulta decisamente arricchito dal mistero che avvolge casa Tutheridge, mistero che riguarda la mano che ha ucciso il padre e spinge il lettore a cercare di arrivare il più presto all’epilogo per venire a capo di questo enigma. 


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