venerdì 12 aprile 2024

RECENSIONE "FINO ALL'ULTIMA SALITA" di Cristina Cappellini

 

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Recensione: "Fino all'ultima salita" dell'autrice Cristina Cappellini, 
edito Puntoacapo Editrice. A cura di Andrea Macciò.


Autore: Cristina Cappellini 

Genere: Narrativa

Casa editrice: Puntoacapo Editrice

Disponibile in formato cartaceo a € 20,00
A breve anche in ebook 

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TRAMA:

Ester non avrebbe mai pensato che un servizio di chiusura del telegiornale l’avrebbe portata a una corsa affannata tra la Francia e l’Italia, per riavvolgere il nastro della sua vita e tornare all’origine di un dramma mai superato e di un amore interrotto bruscamente.

Dal mare della Costa Azzurra al Triangolo Lariano, passando per Roma e altri luoghi significativi, si dipana un viaggio destinato a coinvolgere molte persone e a mettere in ordine le tessere di un mosaico fatto di accadimenti e di forti emozioni, nella ricerca della verità. Perché una vita senza verità è solo una vita a metà. 



Fino all’ultima salita è la storia di Ester Vivaldi, affermata giornalista originaria di Soncino, borgo in provincia di Cremona. Alcuni anni prima Ester, che sognava di fare l’attrice, si è trasferita in Costa Azzurra dove lavora per la pagina di cinema e spettacolo di un’importante rivista.
Un’attività grazie alla quale ha la possibilità di viaggiare molto frequentemente e di condurre una vita in continuo movimento, senza fermarsi un attimo, sempre con la valigia pronta. Dopo aver visto per caso in un servizio al telegiornale l’attore Max Porteri, del quale era stata innamorata nell’adolescenza, un amore bruscamente interrotto dalla tragica scomparsa del fratello di Max, Johnny, annegato nel fiume tra Soncino e Orzinuovi nel 1995, ventitré anni prima, Ester decide di prendersi una pausa dalla sua vita attuale e guardare ai nodi irrisolti del suo passato.
Un evento inatteso porta quindi la protagonista a chiedersi se l’esistenza iperattiva e frenetica che ha condotto per molti anni, non solo dal punto di vista del lavoro, ma anche da quello dell’instabilità sentimentale, non sia stata piuttosto una fuga da un passato sepolto troppo in fretta senza che sia stata fatta piena luce sui tragici accadimenti del 1995.
L’improvviso ritorno di Max nella sua vita riaccende la nostalgia non solo per il suo primo grande amore, ma anche per la rassicurante e tranquilla vita “di provincia” dove ha trascorso la sua adolescenza.
Senza dare troppe spiegazioni, neppure al collega e amico della redazione sportiva Didier, Ester parte per un lungo viaggio tra Costa Azzurra, Milano, Roma e il “triangolo lariano” per conoscere finalmente la verità su quella notte di ventitré anni prima e forse ritrovare il suo antico amore adolescenziale. Dal passato ricompaiono non solo Max, ma anche i suoi genitori Alfonso e Rosa - quest’ultima devastata dalla depressione dopo la scomparsa di Johnny - le amicizie dell’adolescenza, l’ambigua Vanessa, la ragazza che occasionalmente era la baby-sitter di Johnny e Irene, la zia di Max che forse è l’unica ad avere le risposte.
Fino all’ultima salita è una storia che pur non essendo un giallo classico ruota attorno a un mistero evocato nel prologo, un mistero i cui tasselli si costruiscono nel corso del suo viaggio a ritroso nell’esistenza. La storia si svolge con continui rimandi tra il 1995, l’anno nel quale si è consumato il breve e intenso amore tra Ester e Max Porteri, conosciuto proprio a un laboratorio teatrale, e il tempo “presente” del 2018.
La verità si svela gradatamente, come appunto in un mistery, e si intreccia agli altri temi, come la contrapposizione tra la vita frenetica e iperattiva della Costa Azzurra e la nostalgia per il luogo degli affetti e dell’adolescenza rappresentato da Soncino. A quindici minuti di navigazione da Cannes, c’è la piccola isola di Saint Honorat, che simboleggia il “rifugio” di Ester quando vuole isolarsi dal mondo frenetico e luccicante nel quale ha scelto di vivere.
Nel libro ci sono anche personaggi minori di grande interesse, ai quali l’autrice dedica piccoli cammei, come il fotografo incontrato da Ester a Como, uno dei passi più romantici e suggestivi del libro, o la collega di origine americana Hana. Lo stesso titolo, e la metafora “ciclistica” che sembra contenere, si svelano in un piccolo passaggio finale del libro. I personaggi principali, Ester e Max, sono quindi psicologicamente molto accurati e approfonditi e il loro rapporto irrisolto è uno dei temi portanti di questo romanzo caratterizzato da una scrittura accurata, da una costante tensione narrativa e da affascinanti descrizioni ambientali.

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