giovedì 16 maggio 2024

RECENSIONE "CHI È SENZA PECCATO?" di Paola Totis

 

Buongiorno follower!
Recensione: "Chi è senza peccato?" dell'autrice Paola Totis, 
edito Edizioni Giorgione. A cura di Silvia Cossio.


Autore: Paola Totis

Genere: Narrativa

Casa editrice: Edizioni Giorgione 

Disponibile in ebook a € 1,03

Contatti autore: Facebook - Instagram



TRAMA:

Cosa sta portando tre amiche d’infanzia che non si vedono da quasi vent’anni a incontrare, in un ospizio per anziani sacerdoti, il parroco del loro paese d’origine? Quali oscuri fantasmi del passato incombono nelle loro vite presenti?
Perché è stato possibile rintracciare l’anziano parroco solo grazie alle ricerche di Don Marco, un ex compagno di scuola della protagonista, Francesca?
Chi voleva impedire che la verità venisse a galla?
Nella cornice del Nordest odierno, in un viaggio nella psicologia femminile, attraverso rivelazioni sconvolgenti, ricordi rimossi e l’ipocrisia della Chiesa, scoprirete in questo romanzo la storia che potrebbe essere quella di qualsiasi donna accanto a voi. 



Tre amiche, Francesca, Elisabetta e Anna, si ritrovano a distanza di anni.

Le tempeste della vita ci hanno allontanate, ma ora siamo ancora qui, pronte ad aiutarci ed è questo che conta.

Dopo tante battaglie combattute da sole, siamo ancora qui riunite! Abbiamo ritrovato la nostra amicizia, che sembrava essersi perduta! Siamo tre donne fortunate, perché continuiamo il viaggio insieme.

Sembra che tutte e tre abbiano qualche difficoltà nel gestire una relazione stabile. Il segreto che confessa loro Elisabetta fa nascere dei dubbi sulle motivazioni che potrebbero esserne causa.
Un viaggio verso la verità, che pian piano emerge dal subconscio che l’aveva celata.
Questa su grandi linee la trama.
Premesso che mi trovo d’accordo con l’autrice sul tema scuola (avendo insegnato per anni) e anche sull’ipocrisia che regna nella chiesa, ma il tutto risulta troppo dispersivo.
Ho avuto l’impressione che l’autrice ci tenesse ad affrontare certi argomenti, si percepisce il suo coinvolgimento, il voler porre l’accento su certe questioni - non la conosco, ma sono pronta a scommettere che lavora come insegnante 😅 -, senza però rendersi conto di essersi dilungata troppo, in alcuni casi andando addirittura fuori contesto (ho riletto ben due volte la trama per essere certa di non aver interpretato male).
Non si è capito quale intendesse sviluppare: il problema scuola-genitori? Quello legato all’ipocrisia della chiesa? O forse quello della pedofilia nella chiesa? Tutti temi molto interessanti se approfonditi a dovere. Quello principale, ovvero quello di cui si fa cenno nella trama, viene quasi messo in secondo piano, quantomeno, come sottolineato sopra, non riceve il dovuto spazio: sembra di leggere un riassunto.
Manca il percorso di presa di coscienza delle tre donne, o meglio, di due. Quella della protagonista si riduce a un déjà-vu: mi sembra di ricordare qualcosa, ma, boh, forse... Aggiungiamoci un sogno e toh! Quella di Anna, invece, è addirittura inesistente. Più che una vera e propria consapevolezza, sembra quasi che entrambe si siano lasciate convincere che la causa delle loro disavventure amorose debba per forza essere quella. Non so, per come viene tratteggiata la storia fino a qui, non ho potuto fare a meno di nutrire molte perplessità. Forse, sarebbe stato d’aiuto avere il pov delle due amiche così da rendere più efficace la loro vicenda.
Non nego di aver avuto parecchie difficoltà nel procedere con la lettura: un tira e molla, divisa tra passare ad altro o continuare sperando in un miglioramento. Ci sono stati dei passaggi che mi hanno appassionato e la parte finale risulta coinvolgente ed esaustiva, ma, non potendo escludere il resto, il mio giudizio complessivo non è del tutto positivo.
Riconosco all’autrice un ottimo stile e una scrittura pressoché perfetta - ho riscontrato solo qualche piccola imperfezione, ma cosa di poco conto. 
Il consiglio che mi sento di darle, se vorrà accettarlo, è di essere più incisiva, di sviluppare un argomento senza mettere troppa carne sul fuoco a distogliere l’attenzione, rischiando quindi di risultare prolissa. Peccato, perché il tema meritava.


Nessun commento:

Posta un commento