sabato 16 settembre 2017

"L'INVERNO IN GIARDINO" e "L'ORECCHIO DELLE DEE" di Giorgia Spurio



Buongiorno follower!
Eccoci ai nostri consigli librosi per il fine settimana 😃








Titolo: L'inverno in giardino
Autore: Giorgia Spurio

Casa editrice: Montag Edizioni

Disponibile in formato cartaceo a € 10,20

Pagina autore: Giorgia Spurio - Poesie/Romanzi  






TRAMA:


Arianna è una fanciulla che grida al mondo la voglia di essere libera e seguire le proprie passioni, paralizzata dai doveri di figlia e da una madre che non approva il suo amore per la scienza e la medicina. Filippo è un tenente dell'esercito italiano, ama Arianna e non teme la forte differenza d'età, eppure si troverà in bilico tra una battaglia da combattere e un amore da proteggere. Lo scoppio della Terza Guerra d'Indipendenza, l'8 aprile 1866, cambierà i destini di Arianna e Filippo, costretti a gestire i propri conflitti e a condividere paure e segreti. Tuttavia ribellarsi al fato è giusto, tra felicità e sofferenza, due sentimenti che si riflettono sui colori di un meraviglioso giardino, prigione adorata di Arianna. 




DICE L'AUTRICE:

“L’inverno in giardino”, edito da Edizioni Montag, è un romance storico ambientato durante la Terza Guerra d’Indipendenza in Italia. Protagonista è Arianna, terzogenita di una famiglia aristocratica, che ama la libertà a differenza della rigidità della madre. Arianna adora leggere, studiare e disegnare. Gli equilibri familiari si romperanno con il suo amore per il tenente Filippo, un amore contrastato dalla madre di lei. Finché nel 1866 scoppia la guerra che costringe Filippo alla partenza e verranno alla luce segreti ed inganni.
L’idea di questo libro, che è la mia prima sperimentazione di narrazione romanziera, è nata dall’ammirazione per una figura storica quale è stata Anita Garibaldi. Questa donna così caparbia, coraggiosa e intelligente si è sacrificata per gli ideali di libertà contro i regimi. Alla protagonista, che si interessa di scienza e medicina, ho voluto dare questa linea, pensando che proprio a quel tempo cominci l’emancipazione femminile con donne pronte a lottare al fianco di uomini. Una battaglia quella del pari diritto combattuta anche all’interno delle famiglie, come avviene nel romanzo scontrandosi i due personaggi principali, la madre e la figlia. La prima è orgogliosa delle sue convinzioni conservatrici a differenza della figlia che riesce a trovare un rifugio di pace solo a contatto con la natura, per l’appunto il giardino di cui si prende cura.
Il titolo riprende anche un significato allegorico legato alla guerra. La guerra sembra congelare il tempo. Programmi e progetti vengono sospesi. La guerra è l’inverno delle attese, delle speranze e dei sogni.




BREVE ESTRATTO:

- Signorina, vi stanno aspettando nel salone - dichiarò con esitazione Camilla.
Sapeva che non amavo esser distolta dai pensieri.

Io ero della convinzione che ogni pensiero portasse con sé un filo di genialità, e che se andava perduto, era perso per sempre.

Annuii. Raccolsi la gonna del mio abito nei pugni tesi delle mani per salire le scale. Potevo sentire, addirittura con l’udito, il battito affrettato del mio cuore, che sembrava voler uscire dal petto.
Mi accorsi che Camilla sorrideva, e tratteneva a stento il suo riso. Aveva notato il mio volto imperterrito e le mie smorfie, che si pietrificavano ogni volta che l’agitazione prendeva il sopravvento.
Camilla sapeva chi era l’ospite, e anche se non era la persona che io desideravo rivedere, per lei era semplice deridermi. 
Aprii lentamente le porte. Fui ammaliata dalle rose ricamate sull’abito di mia sorella. Mia madre imperscrutabile era seduta sul divano.
Mi voltai verso il camino spento. Mio padre sorseggiava del brandy con il suo caro ospite.
Era lui. La persona che tanto avevo atteso. Dopo tredici anni, me lo trovai davanti. Mi paralizzai. 
I capelli biondi che avevano riflessi sul rossiccio, non li avevo dimenticati, e nemmeno le fossette sulle sue guance ad ogni cenno di sorriso. Lo ricordavo sbarbato e con il viso di un ragazzo che voleva intraprendere la carriera militare, ora era un uomo rispettato dall’esercito.” 




Della stessa autrice, vi segnalo anche questa raccolta di poesie.



Autore: Giorgia Spurio

Casa editrice: Macabor Editore

Disponibile in formato cartaceo a € 10,00 






TRAMA:

"L'orecchio delle dèe" nasce dall'esigenza di dare voce alle problematiche del nostro tempo attraverso simboli e figure mitologiche che l'antichità ci presta. La silloge si trasforma in un diario che raccoglie confidenze e silenzi. Si parla della difficile situazione che vivono ogni giorno le donne, soprattutto le madri, in alcune zone del mondo. Altrettanto difficile è la sorte dei bambini. Con questi versi l'autrice esprime il dolore e la speranza di chi trova il coraggio di fuggire da guerra e fame intraprendendo il duro e drammatico viaggio della traversata del Mediterraneo.




DICE L'AUTRICE:


“L’orecchio delle dèe”, edito da Macabor Editore, è un libro di poesie dove fondo Mito e Realtà per denunciare temi sociali. Prendo in prestito figure mitologiche per creare ritratti in versi. Protagonisti delle poesie sono soprattutto le donne e i bambini che vedono nel Mediterraneo la speranza per un nuovo mondo, anche se questo può significare morte certa.

Il vero personaggio principale è proprio il mare, incarnato dal dio Poseidone, che si burla delle vite altrui. Ai miti già conosciuti intreccio uno da me inventato che parla della relazione d’amore e d’odio, di ossessione e passione, tra la Luna e il dio della morte, Ade.
Tra i temi argomentati, attraverso il verso della poesia, ci sono la violenza e la mutilazione subite dalle donne. La donna in ogni Paese si trova a subire dolore. Anche in Italia non possiamo non accorgerci della bellezza femminile deturpata come nei casi di sfregi per acido, di femminicidi o stupri.
Il libro diviene così un diario che raccoglie testimonianze. I racconti sono soprattutto ascoltati dalle mute cipree del mare, prime spettatrici delle sofferenze. La seconda parte è invece dedicata ai silenzi, in particolare dei figli, dei bambini.
Racconto quindi storie, quelle che ci sembrano così lontane, come gli episodi in Siria.
Il titolo vuole indicare l’ascolto silenzioso di un dolore che va condiviso. Significa che ogni donna è una dèa e come tale va rispettata dall’uomo che deve negarsi al dio del denaro e della violenza.
Ognuno di noi ha una divinità interiore che deve essere protetta dai soprusi crescendola nel rispetto per noi stessi e per il prossimo.





POESIA:


L’isola

La madre allatta il bambino
e gli chiude gli occhi.

Sul seno magro
si riconoscono le ombre
di un orrore che non passa.

Sul collo scavato
si riconosce il segno
che la guerra lascia e traccia.

Sulle costole
si può notare il grigio
del cemento e della terra.

Lì si addormenta…
Su di un’isola di cielo
fatta di legno e ferro.

Questa notte il tedio
chiuderà nel sonno
la luna, il rancore
sparirà dove Poseidone
rimarrà con le Oceanine,
seduto e intento a tenerle lontane,
con i loro dispetti, lontane
dai temporali e dai loro corteggiamenti.

E lì dorme,
una madonna con il suo bambino,

su un’isola di cielo.



Nessun commento:

Posta un commento