giovedì 9 agosto 2018

RECENSIONE "DELIZIOSAMENTE IMPAVIDA" di Luisa Hoffman



Buon pomeriggio compagni di letture!
Mary Rotnan ha condiviso con noi le sue impressioni su "Deliziosamente impavida" di Luisa Hoffman, edito Dark Love. 










Autore: Luisa Hoffman 

Casa editrice: Dark Love

Disponibile in ebook a € 3,99






TRAMA:


LA MAFIA NON PERDONA. LA MAFIA NON DIMENTICA.


Ashely Marshall è stata rapita a sedici anni dalla famiglia russa Sokolov. Dieci anni dopo la sua liberazione ha finalmente una vita normale, un lavoro normale, dei sogni normali, ma il suo corpo porta ancora le cicatrici di quei giorni oscuri e di quelle torture. Un uomo prepotente, ma affascinante, è pronto ad innamorarsi delle sue imperfezioni e del suo essere così impavida, coraggiosa, ribelle. Un altro uomo, invece, è pronto a riportarla all’inferno. Nessuno può scappare dal proprio passato, né dai Sokolov. Il destino di Ashely è già segnato o la sua determinazione riuscirà a salvarla? 
Due uomini. Una vendetta. La stessa irrazionale passione. Passato e presente stanno per scontrarsi e presentare il conto. Quale prezzo sarà disposta a pagare Ashely pur di rimanere in vita?  




IL PARERE DI MARY ROTNAN:


Dalla sinossi del libro emergono tutte le premesse per un bel romanzo. 400 pagine di un’insolita storia fatta di rapimenti, vendette, uccisioni e crudeltà. I personaggi ci sono tutti: lei: Ashley, la ragazza rapita da giovane, torturata e segnata nel corpo e nello spirito. Lui: Gabriel, l’uomo ricco e spietato, nonché il capo di lei. Poi il cattivo che si presenta in due tempi: quando Ashley viene sequestrata la prima volta a sedici anni e successivamente, sotto altra veste, quando lei si è rifatta una vita, trovando la forza di ricominciare. Tutt’attorno un corollario di personaggi che sostengono la vicenda e i protagonisti. Come dicevo, gli ingredienti ci sono tutti per un romance dalle sfaccettature noir; peccato che si cada su: refusi, concetti ripetuti, inesistente uso di sinonimi e una scrittura, in certi punti, prolissa. Alcuni passaggi potrebbero essere tranquillamente cancellati senza perdere la narrazione. Non è la lunghezza del romanzo che lo rende di qualità, mi dispiace scriverlo. In un romanzo mi aspetto di non trovare scritto BANG BANG BANG quando c’è una sparatoria, ma un contenuto descrittivo che trasporti il lettore all’interno dell’azione, che lo renda partecipe delle dinamiche, delle paure e della tensione.

All’inizio della storia si tende a entrare in empatia con la protagonista per il suo carattere forte, sbarazzino, leggermente irriverente e sicuro di sé tanto da tenere testa al suo capo e ad accettare una sfida, successivamente Ashley manifesta un calo di personalità, che la porta ad arrendersi a una situazione da succube quasi irreale. Dov’è il suo essere impavido? Da una donna coraggiosa mi aspetto una contromossa energica, anche se capisce che l’uomo che ama è in pericolo; non un’arrendevolezza che poi sfocia, poche pagine dopo, nel fare sesso con il suo carceriere.
Forse è la figura di Gabriel che emerge con più energia, come un cavaliere errante, che vuole a tutti i costi salvare la sua dama, a discapito della sua vita. Anche il cattivo ricopre egregiamente la sua parte trasformando il romanzo in una sorta di sfida tra i due personaggi maschili. Per questi passaggi si deve aspettare molto dopo la metà del libro e si denota anche un leggero cambio di scrittura, più curata, anche se rimangono alcune mancanze segnalate prima.
Ci sono scene di sesso, ma non dai toni così forti e dettagliati come può far supporre la sinossi. Il romanzo è scritto in terza persona, Deliziosamente impavida non è auto conclusivo.


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