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Nuova pubblicazione per l'autrice Paola Garbarino che oggi ci presenta "Babes", secondo volume della serie "Baby Don't Cry"
Titolo: Babes
Autore: Paola Garbarino
Serie: Baby Don't Cry Vol.2
Genere: Contemporary Romance
Disponibile in ebook a € 3,99
e in formato cartaceo a € 14,99
Pagina autore: Paola Garbarino
TRAMA:
Lo amavo così tanto che io da lui ne volevo degli altri,
discendenze di piccoli Milo che ci sopravvivessero quando io e lui saremmo
stati polvere di stelle.
Milo e Petronilla si sono conosciuti da bambini, sono
cresciuti insieme, sono passati attraverso tutte le fasi dell’innamoramento,
coi primi batticuori, le emozioni devastanti, le incomprensioni. Si sono amati,
si sono perduti, si sono ritrovati come amici di letto, ne sono andati oltre.
Come nelle fiabe, sono passati attraverso il ghiaccio e il
fuoco, su un percorso irto di ostacoli, inganni e tradimenti, senza perdere la
speranza in un lieto fine.
Adesso sono sposati, con un figlio in arrivo non
programmato.
Come si può mantenere, nella vita reale, nella quotidianità,
quel: e vissero per sempre felici e contenti?
Un nuovo romanzo intenso e passionale dalla stessa autrice
dei Bestseller Amazon Baby don’t Cry, Strange Love - Per una sola notte, Non
ricordo ma ti amo, Hush, Lovesong, My Bitter Sweet Symphony.
BIOGRAFIA:
Paola Garbarino è nata a Genova il 30 novembre 1974. Ha studiato Letteratura e Arte e insegnato a lungo nella Scuola pubblica. Ha viaggiato molto e vissuto in Finlandia, Corea del Sud e Inghilterra. Attualmente vive in un esotico luogo del mondo assieme al marito e alle due figlie e sta scrivendo una nuova storia.
DICE L’AUTRICE:
Il titolo che dà inizio alla serie è ispirato alla canzone
Don’t Cry dei Guns n’ Roses, che il protagonista, Milo, dedica a Petra durante
un ballo della scopa. E alla omonima canzone Baby Don’t Cry degli INXS. Canzoni
che, infatti, compaiono nella playlist del romanzo.
BREVE ESTRATTO:
Il cuore mi batteva talmente forte che pensai che avrebbe
spezzato le costole.
Tutto quello che amavo era in questa stanza.
Petra era in piedi, che si dondolava reggendosi al lettino,
era pallida e sembrava stravolta.
C’erano due ostetriche con lei.
Erano ore che soffriva, senza di me. E soffriva pure per
causa mia.
Mi aspettai che mi gridasse di andarmene.
Non lo fece, non emise un fiato, Petronilla era una che il
dolore lo tiene dentro.
Si stava concentrando come le avevano insegnato al corso,
oppure non voleva parlarmi.
Ero ghiacciato.
“Milo…” esalò.
Il ghiaccio si disgregò, mi mossi, mi precipitai su di lei,
un fiume in piena, Petra mollò il lettino e si appoggiò a me, emettendo un
verso di dolore.
“Ti tengo.” le dissi.
“Non lasciarmi andare…” in un soffio sofferto.
“Sono qui.”
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