lunedì 27 gennaio 2020

RECENSIONE "NOTTE NUMERO ZERO" di Rebecca Quasi



 "Notte numero zero", di Rebecca Quasi, edito Dri Editore, letto e commentato da Isabella Nanni 





Autore: Rebecca Quasi

Genere: Contemporaneo

Casa editrice: Dri Editore
Collana: Contemporary Romance

Disponibile in ebook a € 3,99
e in formato cartaceo a € 19,99



TRAMA:

13 dicembre 2015. Costanza e Mario, due sconosciuti, sono bloccati all'aeroporto di Londra-Stansted a causa di una bufera di neve.
Lei gioca a scacchi da sola, lui la spia con curiosità perché Costanza, oltre ad avere le clavicole più spettacolari che Mario abbia mai visto, durante la partita confabula con l'alfiere nero.
Dallo stalking passano a giocare insieme e, quando tutti i voli vengono annullati per il maltempo, i due decidono di dividere prima un taxi e poi una camera d'albergo.
Prende vita così una notte indimenticabile, quella che per entrambi diventerà la “Notte numero zero”.
Il giorno successivo, atterrati all'aeroporto Marconi di Bologna, Mario e Costanza si salutano certi che non si incontreranno mai più.
Aprile 2018. Mario è sposato da nove mesi. Un pomeriggio, si imbatte per caso in un fondoschiena inconfondibile... 




Ho letto l’ultimo libro della Quasi. Sì, l’ho letto, non solo comprato come ho fatto con tutti perché sono una certezza in attesa del tempo di dedicarmici. L’ho letto appena uscito perché una madre che non si prodiga a coprire di lodi il figlio scarrafone mi incuriosiva. Dalle primissime righe ho ritrovato lo stile effervescente della Quasi che nel contemporaneo si declina liberamente senza i paletti dello storico, una prosa fluida che a volte sfiora la pura poesia e dialoghi brillanti e scorrevoli, anche se a volte li avrei preferiti un po’ meno scorrevoli, il continuo battibecco a volte stanca un po’. Un libro che si legge con piacere, senza annoiare, anzi. Meglio darsi dei limiti perché si rischia di essere assorbiti dalla lettura a danno di sonno e attività varie di vita reale quotidiana.
Rispetto alla trama, che dire. La sinossi almeno non trae in inganno. Vi sentite a vostro agio con storie di sesso occasionale che sfociano poi a distanza di tempo in infedeltà coniugale, light o meno che sia? Pensate che il Dottor Zivago sia un grande eroe romantico? Io ho sempre pensato che uno che fa le corna alla moglie sia un bastardo e basta e che Lara fosse una discreta… be’, ci siamo capiti, ma ammetto di essere all’antica.
La Quasi è a suo agio nel dipingere storie in cui la sessualità è vissuta senza inibizioni, e lo fa sempre in modo elegante, mai volgare, anche quando si tratta di una notte rovente tra due sconosciuti che non fanno la cinquina solo per esaurimento di munizioni (ovvero preservativi, le munizioni di base erano pronte). La Quasi come la sua protagonista non conosce ipocrisie e ci sbatte in faccia la realtà degli istinti e del richiamo animale con naturalezza spiazzante. Che io da lettrice riesca a relazionarmici o a considerarlo “romance” soprattutto quando l’ossessione per il ricordo di una notte di sesso incandescente del passato porta a deviare dai vincoli del presente, è un altro paio di maniche. Chiamatemi bacchettona.
Però il voto è alto. A parità di trama questo libro da altri non lo avrei nemmeno comprato. La Quasi è riuscita a farmi leggere un libro scritto divinamente, per quanto il rapporto tra i due protagonisti sia incentrato quasi solo sull’attrazione fisica, e mi ha agevolato un esperimento, un’occhiata ad altri possibili intrecci con una lettura più che piacevole. Mi chiedo quanto sia stato esperimento anche per l’autrice che non disdegna testare nuove frontiere. Chiuso il libro non credo ripeterò l’esperimento con questo genere di trama, continuerò a considerare Mario e Costanza alla stregua di Zivago e Lara (non un complimento, vedi sopra) e tornerò a cercarmi storie “tradizionali” facendomi una ragione di chi mi dà della bacchettona.


Nessun commento:

Posta un commento