lunedì 9 marzo 2020

RECENSIONE "IL CORVO E LA ROSA" di Marilynn St. Claire



Alessia Toscano ha letto per noi "Il corvo e la rosa", il romanzo dell'autrice Marilynn St. Claire 😊






Autore: Marilynn St. Claire 

Genere: Romance storico - Scozia del 1862

Disponibile in ebook a € 2,99
e in formato cartaceo a € 8,98

Pagina FacebookMarilynn St. Claire 



TRAMA:

Un antico rubino rosso come il sangue, a forma di rosa.
Un castello scozzese arroccato su una scogliera a picco sull’oceano.
Una truce leggenda.
Quando l’impulsiva Rose varca la soglia di Dunraven e conosce l’enigmatico lord Percy, la sua vita verrà stravolta senza possibilità di ritorno.
La passione che li attira l’una verso l’altro è dirompente come la tempesta che li fa incontrare, ma la loro felicità verrà minacciata dall’arrivo di un personaggio misterioso e determinato a riprendersi ciò che ritiene suo. Fino a portarli sull’orlo del baratro.
Un romanzo che alterna momenti di passione, brividi e risate, complice il levriere Ursus che osserva tutto dall’alto della sua saggezza canina. 



Leggendo “Il corvo e la rosa” sono stata trasportata nelle Highlands occidentali della Scozia del XIX secolo. Mi è piaciuta l’ambientazione gotica del romanzo, con le sue descrizioni e caratterizzazioni. I personaggi sono ben delineati.
Confesso che durante la prima parte non ho trovato una grande empatia con la protagonista, forse un po’ troppo caricaturata. Ma mi rendo conto che era la parte che le era stata assegnata, poverina. Rose è una ventenne tutto pepe, impulsiva e dirompente, che riceve una eredità dalla zia che ha sempre lavorato come governante al castello di Duranven.
L’enigmatico e sensuale Lord Percy è il proprietario della magione. Ne succederanno delle belle. L’attrazione tra di loro si percepisce subito, nonostante le schermaglie che li vede protagonisti, anzi proprio grazie a quelle.
Ma... chi è il misterioso personaggio che arriva a minacciare il loro equilibrio e li sconvolge fino all’esasperazione?
Diciamo che anche nel finale la disgraziata dell’autrice ha lasciato mille dubbi e misteri.
Tra le pagine troviamo emozione, grande passione, mistero e brividi, ma anche risate e ironia. E il levriere Ursus, il cane fortemente amato da Lord Percy, anima il tutto e ci accompagna durante la storia grazie alla sua saggezza.
La trama non è lineare, ma nasconde tanti cunicoli da attraversare e scoprire; la storia inizialmente assume tratti comici, a volte grotteschi, con situazioni spesso esasperate, per arrivare alla seconda parte che, pur mantenendo il tono, ho trovato più calma, permeata da una sottile ironia.
Tutti i personaggi e le descrizioni sono ben caratterizzati. Ma Ursus merita un discorso a parte, dall’alto della sua scienza capisce tutto e tutti, non porta rancore e aiuta anche nelle situazioni più complicate. È un po’ pasticcione, e tanto coccolone. Complimenti a lui!
Particolare l’intreccio tra le caratteristiche gotiche con quelle più ironiche e leggere. Troviamo scene permeate da cieli cupi e improvvisi acquazzoni, che spesso ricalcano lo stato d’animo dei protagonisti. Il mistero attorno al gioiello ritrovato, legato a qualcosa di più grande, ha donato la giusta suspense per creare curiosità e attenzione.
Nonostante i tanti ingredienti, e uno stile adatto all’epoca in cui si trova, la narrazione è leggera e scorrevole, soprattutto dopo l’attimo di titubanza che ho avuto durante la prima parte, ho dovuto fare pace col personaggio di Rose. E grazie ai colpi di scena che l’autrice ha inserito, la lettura è diventata via via più coinvolgente e avvolgente.
La scrittura è scorrevole e particolareggiata, cosa che fa vedere e immaginare esattamente le emozioni e gli scenari raccontati.
Una buona prova d’esordio per Marilynn St Claire, complimenti.


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