mercoledì 17 febbraio 2021

RECENSIONE "IL SEGRETO DELLA ROSA" di Marilynn St Claire

 

Recensione: "Il segreto della rosa" di Marilynn St. Claire.
A cura di Daniela Colaiacomo.





Autore: Marilynn St. Claire

Genere: Romance storico con spunti gotici

Disponibile in ebook a € 2,99
E in formato cartaceo a € 13,99

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TRAMA: 

Nell’antico e austero maniero di Dunraven, Percy e Rose Douglas-Hamilton si godono la vita matrimoniale facendo scintillanti progetti per il futuro.
Ma su quella felicità ottenuta a duro prezzo si abbatte un’oscura minaccia che toglie loro, letteralmente, la terra sotto i piedi. Una setta spietata è infatti decisa ad appropriarsi a ogni costo del rubino chiamato la Rosa di Satana, che si narra nascosto nelle segrete di Dunraven.
Caduti in disgrazia e ridotti in povertà, riusciranno Percy e Rose a combattere contro queste forze avverse e a tener fede alla promessa più importante che si sono scambiati, amarsi sempre, “nella buona e nella cattiva sorte”?
E, soprattutto, il fido levriere Ursus avrà la pazienza di sopportare i loro battibecchi e questa situazione surreale?
Il segreto della rosa, sequel del Corvo e la Rosa ma allo stesso tempo autoconclusivo, coniuga passione e mistero in un crescendo di suspense, colpi di scena e ironia. 



Comincio subito col dire che questo libro è stato una piacevole sorpresa.
Pur non avendo letto Il Corvo e la Rosa - che lo precede temporalmente pur non essendo indispensabile ai fini della comprensione del seguito - l'abilità dell'autrice nel chiarire l'antefatto è tale che, a parte la conoscenza per esteso della storia che ha portato Percival Douglas-Hamilton, conte di Dunraven, a conoscere e sposare Rose McLean, la narrazione si può apprezzare sin dall'inizio. 
Nel prologo Malcom McDonald narra gli incontri dei più ricchi e potenti di quella parte di Scozia - rappresentanti della Setta dei Cavalieri della Rosa di Satana - in una stanza segreta del castello di Dunraven, della quale il vecchio giardiniere è stato ed è il Supremo Custode. In quella stanza, della quale solo lui conosce l'ubicazione, è custodita la Rosa di Satana, un gioiello dal valore inestimabile al quale è attribuito un enorme potere che risponde ai possessori del "sangue". Lo stato di ebrezza raggiunto dal vecchio, spinto a bere dall'estraneo con il quale scambia le sue confidenze, non è sufficiente a svelare la posizione della stanza, ma il possesso delle chiavi per aprirla ne decretano la morte. 
Nel frattempo Percy e Rose conducono una vita piena e soddisfacente, avvolti dal loro amore, ora più che mai uniti dall'erede che il grembo di Rose custodisce, ma un'antica pergamena trovata a Melfort Place, in un vecchio baule appartenuto a Fiona - l'antenata di Percy che sposò il barone Roderick Ogilvie – stabilisce la legittima discendenza al titolo di conte di Dunraven l'attuale barone Robert Ogilvie, privando di tutto i due sposi e sconvolgendo le loro vite.
Percy cerca in tutti i modi di invalidare la pergamena, ma ogni sforzo si dimostra vano, sono costretti ad abbandonare il castello e affittano una stanza in una locanda di posta, impestata di odore di aglio, sudore e fumo di torba, gestita dal cugino di Francis, il vecchio valletto dell'ex-conte che ha deciso di seguire il padrone al quale è molto affezionato.
Dalle stelle alle stalle - nel vero senso della parola visto che poco prima di essere scacciati da casa il conte aveva investito nell'ampliamento delle scuderie, destinate alle giumente e allo stallone comprati per creare un allevamento di cavalli - gli esuli devono affrontare la miseria della situazione in cui si trovano, mentre oscuri Cavalieri tramano per entrare in possesso della Rosa di Satana e ricreare la Setta.
L'inserimento del pov di Ursus, l'eroico levriere scozzese fautore di epiche gesta, un nobile levriere da caccia al cervo, e non uno sciocco e noioso cane da guardia..., o i dialoghi veloci e le intemperanze di Rose rendono la narrazione divertente, frizzante.

Era vero che il compito principale delle brave mogli consisteva nell’ascoltare il marito, annuire e farlo sentire un semidio, ma mentre cercava di inghiottire un boccone dello squisito pasticcio senza mostrare la nausea che le stritolava lo stomaco, Rose si sentì fremere d’indignazione e non riuscì più a tacere: «Percy, devo dirti una cosa.»

«Percy! Noi adesso aspettiamo un bambino!»

La trama è veramente intricata e intrigante, la scrittura appassionante, a tratti poetica.

Sua moglie era il cardine attorno a cui girava il mondo, l’unico motivo valido per cui lui, semplicemente, esisteva.
Avvolto da questi affascinanti pensieri, Percy prese Rose sottobraccio e la guidò verso il retro del castello. Il calore del sole aveva ormai asciugato l’erba e ammantava d’oro tiepido lo splendore della mattina, il cielo era solcato da cirri candidi e aveva un colore tanto intenso e brillante da poter competere solo con quello degli occhi di sua moglie, puntati sulla linea del mare.

Le descrizioni sono attente, liriche. 

Un impetuoso vento artico cominciò a percuotere la costa senza pietà, flagellando le betulle che crescevano sul limitare della scogliera e gonfiando le onde come vele spiegate. Il primo uragano della stagione cominciò a ululare dal mare come una torma di lupi famelici.

La caratterizzazione dei protagonisti, sia principali che secondari, è ben delineata.
Rose, dalla voce la cui intensità avrebbe potuto infrangere in mille pezzi un bicchiere di cristallo, sempre alla ricerca di qualcosa da fare, con il suo carattere impetuoso, sanguigno, le trovate che si ingegna a mettere in atto per guadagnare denaro, è un personaggio trascinante oltre che passionale e amorevole.
Percy, pieno d'amore per la sposa, si dibatte nell'abisso in cui il cuore e la mente sono caduti, nella dolorosa consapevolezza dell'inettitudine a condurre una vita plebea, e infine trova la forza di reagire.
Il barone Robert Ogilvie, pieno di livore nei confronti di Percy per un passato del quale sono stati entrambi vittime, spocchioso e pervaso dal senso di inadeguatezza, nella sua ingenuità ama incondizionatamente la sorella, lady Priscilla, bellissima quanto egoista e crudele.
Francis, l'attento valletto e anche i domestici, sono parte integrante della storia il cui epilogo sorprenderà.
In conclusione il libro è basato su una trama molto ben costruita, avvincente, dove il segreto della stanza nascosta del castello viene custodito fino alla fine, imprevedibile e brillante, nella quale intrighi e complotti, descritti con una "penna" originale ed efficace, incantano il lettore. 
Ci sarebbe molto altro da dire ma lascio a voi il piacere di scoprirlo perché Marilynn St. Claire ha scritto una storia sorprendente che consiglio vivamente di leggere. 


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