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In uscita oggi "L'amore di un libertino" dell'autrice Jess Michaels,
primo volume della serie "I figli segreti del duca", edito The Passionate Pen LLC. Traduzione a cura di Isabella Nanni.
Daniela Colaiacomo lo ha letto in anteprima per noi.
Autore: Jess Michaels
Serie: I figli segreti del duca Vol. 1
Editore: The Passionate Pen LLC
Disponibile in ebook a € 3,99
A breve anche in formato cartaceo
TRAMA:
Il primo libro della serie “I figli segreti del duca” dell'autrice 10 volte bestseller di USA Today, Jess Michaels
Quando Morgan Banfield si risveglia a Newgate dopo una notte di bagordi, l’ultima cosa che vuole vedere è il fratello da cui era stato estraniato. Ma in cambio del suo aiuto, Morgan deve accettare di assumersi le proprie responsabilità e cercare di rimettere in sesto la propria vita, assumendo l’incarico di uomo d’affari per un amico.
L’ultima cosa che vuole Lizzie Margolis è che una canaglia entri nello staff di suo fratello. Ne ha avuto abbastanza di mascalzoni dopo essere stata rovinata da uno di loro anni prima. Ma più conosce Morgan, più si sente attratta da lui, più comincia a chiedersi cosa c’è nel suo cuore e come gestire il suo crescente desiderio.
Ma mentre i due giovani iniziano a intravedere un futuro, il passato di Morgan si ripresenta in tutta la sua bruttezza. Se lottano per ciò che potrebbero avere, riusciranno a vincere? O tutto ciò che si frappone tra loro diventerà un muro insormontabile?
Leggere Jess Michaels è un piacere per me che la seguo da tanto tempo. I suoi libri appassionati e sensuali, ricchi di emozioni, mi coinvolgono sempre lasciandomi appagata, soddisfatta.
Quando ho letto Il duca bugiardo immaginavo ci sarebbe stato il seguito della storia di Elizabeth Margolis, sorella del protagonista, Hugh, duca di Brighthollow; la Michaels aveva introdotto il personaggio seminando spunti interessanti, premesse di un approfondimento che infatti troviamo nel primo libro de I figli segreti del duca, l'attesa serie accennata alla fine dell'ultimo volume del Il Club Del 1797.
La storia viene ripresa dall'autrice nel prologo dove rievoca le dolorose vicende vissute da Lizzie e Hugh.
Il mondo di Elizabeth è stato fatto a pezzi da Aaron Walters, un uomo bello e affascinante che quattro anni prima si è approfittato di lei, ingenua e insicura sedicenne.
Una volta aveva espresso desideri guardando quelle stelle, per cose frivole e sciocche e per cose più profonde come l’amore. Ma ora doveva mettere via quei desideri. Ora doveva essere più prudente. Più consapevole. Più cinica.
Il mondo era un posto pericoloso e lei non poteva mai più cadere preda di un mascalzone. Non poteva mai, mai più lasciarsi sedurre da una falsa promessa d’amore o d’avventura. Per il resto dei suoi giorni si sarebbe votata a sterile responsabilità.
Per quanto sembrasse un futuro vuoto, alla fine era quello che si meritava.
Da allora si è chiusa in sé stessa, si è ritirata in campagna e rifugge ogni tipo di coinvolgimento in società, feroce giudice del proprio passato, condannandosi a una vita priva di emozioni, apparentemente appagata dall'affetto del fratello, di Amelia, sua moglie, e dei duchi con le loro consorti, gli amici, la "famiglia".
Oggetto di attenzioni e tanto amore, ignorando il timore delle persone care per il suo futuro, evita ripetutamente le opportunità create per indurla a uscire dall'isolamento al quale si è costretta.
Morgan Banfield, uno dei fratellastri di Robert Smithton, Duca di Roseford, è un'anima tormentata, incline agli eccessi, diffida del prossimo, soprattutto di Robert, mentre ha un buon rapporto con Selina Oliver, la loro sorellastra.
A differenza della sua relazione con Robert, il suo legame con Selina era sorto anni prima ed era sempre stato forte. Erano così simili.
Preoccupata per Morgan, Selina avverte Robert che interviene per liberarlo dalla prigione in cui è stato rinchiuso dopo una rissa, totalmente ubriaco, incosciente.
«Ero al Donville Masquerade ieri sera, Morgan. Ti ho visto cadere a pezzi e... mi sono spaventata. Non ho molte persone nella vita. Ho quasi perso un fratello, non voglio perderne un altro.»
Nicholas Gillingham era uno della legione dei loro fratelli bastardi. Era l’opposto di Morgan: onorevole, orgoglioso. Aveva servito nell’esercito del re ed era stato gravemente ferito nella battaglia di Tolosa, dove era quasi morto.
Conscio dell'evidente disagio espresso nell'ultimo anno da Morgan, Robert, sostenuto da Selina, gli fa una proposta che il fratello è costretto ad accettare: sosterrà un colloquio di lavoro come sovrintendente di Brighthollow.
Hugh è consapevole della fama di libertino di Morgan, ma ne scorge la grande intelligenza e confida nella fiducia che Robert sembra accordargli, per cui lo assume.
All'arrivo a Brighthollow Morgan conosce Amelia e... Lizzie.
«Milady» disse il signor Banfield porgendole la mano in segno di saluto.
Lizzie non voleva prenderla, ma la correttezza e l’educazione non le permettevano di rifiutare. Allungò la mano. Lui la prese, le sue dita non guantate si piegarono sulla sua pelle nuda, e per un attimo fu avvolta dal suo calore. Le sue mani non erano callose, ma erano un po’ ruvide e non le piaceva affatto come la dicotomia della sua pelle morbida contro la sua le mandasse un brivido di consapevolezza su per la schiena. Sensazioni come quella non portavano nulla di buono.
Morgan percepisce la forte attrazione che scorre tra loro e prende atto di una inattesa e pericolosa consapevolezza.
Morgan non poté fare a meno di restare a guardare mentre la donna più bella che avesse mai incontrato veniva portata in casa da sua cognata.
Aveva una certa delicatezza, come un bell’uccellino felicemente intrappolato in una gabbia per tutta la vita. Non avrebbe capito un uomo come lui. Sarebbe rimasta scioccata se gli avesse permesso di scavare sotto la superficie. Cosa che per tutta la vita era stata educata a non fare.
Ma Lady Elizabeth era assolutamente incantevole a prescindere dall’imprudenza della sua attrazione. Aveva capelli biondo chiaro, acconciati in un modo semplice a incorniciare perfettamente il suo viso snello, portando l’attenzione su occhi azzurri come un limpido cielo estivo. C’era qualcosa di triste in quegli occhi, qualcosa di vuoto con anche una punta di dolore che lui notò e mise mentalmente da parte.
Elizabeth, che conosce la nomea del giovane sovrintendente, è consapevole del pericolo che il bellissimo ragazzo rappresenta per lei e vuole tenerlo a distanza, mentre Morgan teme la forte attrazione che prova, ma il progetto del giardino cui entrambi devono lavorare mette a dura prova i loro propositi.
Le circostanze favoriscono la reciproca conoscenza, così che entrambi i giovani a poco a poco si rivelano.
Osservi tutti, lo vedo ogni volta che sei in una stanza. Mi guardi attraverso, guardi attraverso tutti. Come se cercassi di vedere tutto.»
Lui si agitò leggermente, e per un momento Lizzie vide scivolare la maschera che portava sempre. Morgan distolse lo sguardo. Quindi non gli piaceva essere visto, anche se osservava gli altri. Be’, ben gli stava.
Lo sentì schiarirsi la gola. «Forse abbiamo tutti modi diversi di... reagire.»
Fu scioccata da quella risposta, data in modo così dolce e diretto. «Reagire?» ripeté.
Lui scrollò le spalle, e lei vide quanto si sforzava di mantenersi distante e indifferente su questo argomento. «Naturalmente. Tu ti nascondi. Io... osservo e vedo. Sono entrambi modi per tenere lontane le tenebre, no?»
Due anime ferite che si riconoscono e comprendono, stabilendo, da subito e al di là di ogni possibile logica, una forte connessione.
Il cambiamento è la giusta conseguenza.
Era un libertino, no? Non era fatto per essere cambiato da una donna. Non intendeva essere travolto da un bel paio di occhi blu e dal sorriso esitante che li accompagnava. Non poteva succedere. Non avrebbe dovuto volere che accadesse, era destinato al disastro.
Eppure questo piccolo languore in lui cresceva ogni volta che la vedeva dall’altra parte di una stanza o di questo stesso giardino. Un dolore che gli sussurrava che voleva più del suo bacio o del suo piacere. Voleva lei. Tutta, corpo, anima e cuore.
La grande sensibilità che caratterizza i due protagonisti di questa bella storia è la chiave per superare i loro tormenti.
Mentre Morgan cerca di scoprire il segreto di Lizzie per darle aiuto e conforto, Elizabeth, per difendere il giovane che ha imparato ad amare dalla cattiveria di un'orribile pettegola, affronta le sue paure abbattendo il muro di remissività dietro il quale si è nascosta per troppo tempo.
Aveva passato anni ad abbassare la testa di fronte a questa donna, compreso un’ora prima. L’aveva temuta, le si era sottomessa, si era nascosta da lei perché Jocelyn aveva potere nel loro ambiente e Lizzie pregava solo di non essere vista.
Ma in quel momento non gliene importava un fico secco.
«Te l’ho già detto, Jocelyn, siamo fortunati ad avere un uomo della qualità di Morgan Banfield a servire al fianco di mio fratello. E se desideri essere invitata di nuovo in questa casa, rifletterai bene prima di parlare ancora di lui.»
Jocelyn spalancò gli occhi. «Tu... tu pensi di essere importante per me, cosina?» balbettò.
Lizzie scrollò le spalle. «Io conto per pochi. Ma credo che tutti sappiano che le mogli degli amici di mio fratello contano molto in società. Tre di loro sono qui adesso. Mi ci vorrebbe mezz’ora per scrivere alle altre. Scelgo di non distruggerti perché non è nella mia natura. Ma parla male di lui e io parlerò di te. Mi sono spiegata bene?»
Ho amato Elizabeth e Morgan, le loro paure, le insicurezze, il desiderio che traspare, la gioia nel dare piacere, fisico ma soprattutto mentale. Entrambi si attribuiscono colpe non proprie, ma la forza che traggono l'uno dall'altra porterà finalmente la pace nei loro cuori. E ho amato Robert in questa sua nuova veste - la sua storia è raccontata in Il duca del desiderio (Il Club Del 1797 Vol. 9) - di fratello protettivo; consapevole del potere dei sentimenti, del cambiamento che la giusta compagna può indurre, non giudica ma affianca e sostiene i fratelli anche quando viene allontanato. La sua forza, immagino, unirà in una famiglia i frutti di un padre egoista e debosciato che ha seminato odio e dolore sul suo cammino.
Inutile da parte mia rimarcare l'apprezzamento nei confronti di questa brava e prolifica autrice - valorizzato dall'efficace traduzione di Isabella Nanni -, come sempre la sua lettura mi ha appassionato e naturalmente la consiglio.
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