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Recensione: "Il caso Victoria Ford" dell'autore Charlie Donlea,
edito Newton Compton Editori. A cura di AnnaLety.
Autore: Charlie Donlea
Genere: Thriller
Casa editrice: Newton Compton Editori
Disponibile in ebook a € 0,99
E in formato cartaceo a € 9,40
TRAMA:
Avery Mason, conduttrice di un noto programma televisivo, sa bene quali sono le notizie che tengono il pubblico con il fiato sospeso. La storia che le è capitata tra le mani è una di quelle che potrebbero dare una svolta alla sua carriera: grazie alle nuove tecnologie di analisi del DNA è stato possibile identificare alcune vittime dell’11 settembre. Una di loro, Victoria Ford, era accusata del macabro omicidio del suo amante, un noto scrittore. In un’ultima sconvolgente telefonata alla sorella, però, dalla cima di una delle torri in fiamme, la implorava di dimostrare la sua innocenza. Avery sa che risolvere un caso risalente a due decenni prima è un’impresa quasi impossibile, ma è determinata a non lasciarsi scoraggiare. Nemmeno quando si accorge che qualcuno è disposto a tutto pur di continuare a tenere sepolti i segreti di Victoria Ford...
Accusata di un brutale omicidio, Victoria Ford fece un’ultima agghiacciante chiamata da una delle Torri Gemelle la mattina dell’11 settembre.
Vent’anni fa nessuno la ascoltò. Oggi lo farete tutti.
La trama del romanzo è più complicata e decisamente più interessante di quanto riportato “ufficialmente” nella presentazione. Perché non si tratta solo di un “cold case” da risolvere.
Avery Mason si è trovata all’improvviso a dirigere un programma di informazione di successo, che è riuscita, contro ogni pronostico, a portare ancor di più alla ribalta. Alla vigilia del rinnovo del suo contratto, si trova tra le mani un caso drammatico: a distanza di vent’anni dall’11 Settembre, grazie a innovative tecniche di estrazione del DNA, è stato possibile associare uno dei numerosi reperti a un nome. Victoria Ford sembra essere una donna come tante, perita in uno dei giorni più drammatici della storia degli Stati Uniti. L’idea della conduttrice è quella di raccontare la vita della donna e tornare a quel giorno tragico. La sorella di Victoria, però, riporta a galla un risvolto della storia che era rimasto sepolto con lei fino a quel momento: poco prima del disastro delle Torri, Victoria stava per essere accusata dell’omicidio del suo amante, ma non solo. In un disperato ultimo messaggio alla sorella, Victoria si proclamava innocente e le chiedeva di fare il possibile per riabilitare il suo nome.
Avery decide quindi di investigare e si rivolge al detective che all’epoca aveva seguito le indagini.
Walt Jenkins si sta godendo la sua pensione anticipata quando il suo vecchio capo lo contatta per coinvolgerlo in un’indagine particolare: con la scusa di aiutare Avery Mason a ripercorrere le indagini che lui stesso aveva condotto vent’anni prima, deve cercare di scoprire dove si trovi il padre della giornalista. Questi era un truffatore che aveva ingannato e derubato numerosissime persone, anni prima, ma era riuscito a nascondersi dalla giustizia. Avery sembra essere l’unica a poter sapere dove si trova e far sì che finalmente l’FBI riesca a catturarlo.
Il fulcro del romanzo è il tradimento, prima di tutto quello amoroso, ed è forse l’aspetto più banale.
C’è poi il tradimento della fiducia, delle persone care, ingannate, e di persone che si fidavano del traditore.
Il tradimento delle istituzioni, dove la Giustizia dovrebbe garantire l’onestà, l’ambizione porta a fare di tutto per raggiungere i propri obiettivi, a discapito di persone innocenti.
Sono rimasta incollata al romanzo fino all’ultima, sconvolgente rivelazione. Mi ha affascinata il ripercorrere fatti vecchi di vent’anni, la ricostruzione di un crimine efferato, il collegare mano a mano quei piccoli puntini che alla fine hanno rivelato un disegno ben diverso da quello che ci si poteva aspettare.
Alcune “scoperte” possono essere facilmente intuite, soprattutto se il lettore è avvezzo al genere, tuttavia questo non diminuisce l’interesse e il desiderio di scoprire se l’intuizione corrisponde al vero.
L’unico punto debole, a mio avviso, è la passione che scoppia tra Avery e Walt: è facilmente intuibile fin dall’inizio, ma resta tiepida, poco credibile.
Alcuni episodi poi vengono tratteggiati velocemente, quando mi sarei aspettata un po’ di più viste le premesse, ma capisco che avrebbero appesantito un finale già carico.
Il giudizio è decisamente positivo, tanto che mi piacerebbe leggere altri suoi romanzi - purtroppo questo è l’unico tradotto finora in italiano.
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