mercoledì 12 giugno 2024

RECENSIONE "TARA GENETICA" di Marialuisa Moro

 

Buongiorno follower!
Recensione "Tara genetica " dell'autrice Marialuisa Moro. 
A cura di Silvia Cossio.



Titolo: Tara genetica 

Autore: Marialuisa Moro

Genere: Suspense - Thriller

Disponibile in ebook a € 2,99 

E in formato cartaceo a € 8,84

Contatti autore: Facebook - Instagram 



TRAMA:

Rhona Anderson è una donna come tante, ha una famiglia e un lavoro. Un'esistenza apparentemente normale.
Dal giorno in cui la madre, malata terminale, le rivela un segreto che ha taciuto per tutta la vita, Rhona non ha più pace. Rosa dalla smania di sapere di più, scava oltre e scopre una verità intollerabile.
Nel tentativo di liberarsene, getterà alle ortiche la sua vita precedente e tutto ciò che ne fa parte, ma l’orrore non avrà fine e il male si ritorcerà contro di lei. 



Perth, Scozia, 30 novembre 2017 
Rachel Hackett è solo una bambina di sette anni quando viene abusata e uccisa. L'ispettore Colin Hogg si occupa del caso. 
All'inizio la colpa ricade su Pawel Clyde, un diciassettenne con problemi mentali, scomparso da qualche giorno, e solo la sparizione di un’altra bambina, Roslyn Baines, persa di vista solo per un attimo dalla baby-sitter, lo escluderà dai sospettati. 
Il panico si diffonde a Perth, soprattutto tra le persone che hanno bambini di quell'età. 
Nonostante gli sforzi delle forze dell’ordine, i due casi rischiano di restare insoluti.
Forfar, Scozia, aprile 2007
Rhona Anderson lavora come guida turistica al castello di Glamis. È insoddisfatta della vita che conduce, ma gli impegni di madre e di moglie fanno sì che non sia libera di spostarsi come vuole. Il marito, Neil, ha accettato di lavorare come medico di famiglia a Forfar e questo gli impedisce di chiedere un trasferimento per accontentare la moglie, quantomeno non in tempi brevi.
La verità sulle origini di Rhona, rivelata dalla madre in punto di morte, scombussola la vita della donna al punto da portarla ad allontanarsi dalla famiglia per ricominciare da un’altra parte.
Una decisione drastica che ho trovato eccessiva - soprattutto considerando che non è supportata da prove - una scelta impulsiva dettata poi da cosa? E qui, secondo me, la storia inizia a fare un po’ acqua. Per quanto una persona possa essere disturbata, problematica, traumatizzata e chi più ne ha più ne metta, trovo inverosimile un cambiamento così repentino e radicale. Sebbene l’autrice, andando avanti con la storia, getti fumo con la questione della doppia personalità, non è ravvisabile un comportamento del genere, se non come risultato di una decisione egoistica, fine a se stessa. E la conseguenza di queste azioni non può di certo essere riconducibile a un fattore ereditario, altrimenti chiunque avrebbe la scusa per giustificare le proprie malefatte. 
Una volta eliminate le problematiche di natura neurologica, tutto quello che ne consegue perde in parte di credibilità: ok l’aver subito un trauma e l’aver rimosso il periodo legato a quest’ultimo; assolutamente no il discorso sulle personalità multiple.
Avrei qualcosa da ridire anche su Hugh Preston, psicanalista, e su Paula Higgins, la segreteria, ma il rischio spoiler è dietro l’angolo. Restando sul vago, posso solo affermare che non mi hanno convinto granché. Discorso simile anche per Tina Mitchell, la cui parte, per me, non quadra, ma che per i motivi sopra citati non posso spiegare. In generale, queste tre figure mi hanno dato l’idea di caricature; è come se l’autrice avesse calcato troppo la mano per renderle “degne del personaggio che interpretano”.
Il libro si snoda in due archi temporali (più un terzo appena accennato legato a un ricordo), che vanno a ricongiungersi nel presente. Qui, troviamo una Rhona provata da incubi ricorrenti, stressata dal suo passato, dalla scoperta di essere figlia di un maniaco, che la fa sentire colpevole. Possibile che si ritenga responsabile di crimini commessi da altri? Il dubbio sulle personalità ritorna ma, come esposto sopra, per quanto mi riguarda, si dissolve subito. La verità verrà fuori di lì a breve e, prevedibile o meno, non lascerà indifferenti. 
Di nuovo, l'autrice con questo romanzo ci porta sul confine tra normalità e follia, dove varcare una delle due equivale a fare un salto nel vuoto. Nulla è come sembra e nulla è scontato. Dubbi, congetture… Fino all’ultimo, non c’è spazio per le certezze.
Complessivamente, la lettura risulta apprezzabile, ma non indimenticabile. Rispetto ad un altro di questa autrice, che ho letto di recente, questo libro ha una marcia in meno. La scrittura risulta più acerba, la qual cosa non mi spiego, dal momento che non è il primo lavoro che pubblica. Sparse qua e là diverse imperfezioni, consiglio una rilettura del testo.


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