martedì 4 giugno 2019

RECENSIONE "VITE RUBATE" di Monica Lombardi



Buon pomeriggio amici lettori!
Tiziana Irosa ha letto per noi "Vite rubate", di Monica Lombardi, edito Spinnaker.


TitoloVite rubate
Autore: Monica Lombardi 

Serie: "Mondo Mike Summers", spin-off della serie originaria
Genere: Romantic suspense
Casa editrice: Spinnaker

Cover: progettazione e grafica di Federica de Selby, fotoritratto di Virginia Parisi

Disponibile in ebook a € 3,99
a breve anche in cartaceo

Pagina autoreMonica Lombardi 





TRAMA:

Paula Wellman è una donna sola e un’agente FBI. Sa bene che si tratta delle due facce della stessa medaglia, come sa che il fatto di non avere famiglia le fa guadagnare un viaggio in Alaska alla caccia di un tenue collegamento tra l’esplosione di un’auto in cui è morta un’adolescente e un cold case. Sa anche che molti dei suoi colleghi maschi non mandano giù il fatto di dover lavorare con una donna, forse anche Dan Fusco, l’agente che viene esiliato al freddo insieme a lei.
Dopo che la moglie Adele è morta in circostanze mai del tutto chiarite, la vita di Zachary Walsh e della figlia Alice è stata sconvolta e Zach sta cercando di riscriverla. Per farlo ha messo quanti più chilometri possibile tra loro, un trauma doloroso e un passato per certi versi scomodo, e ha scelto di trasferirsi a Willow, dove abita la sorella della moglie e dove si muove Sam Pitka, il protagonista della sua fortunata serie di gialli.
Zach non è felice di vedere l’FBI presentarsi alla sua porta e di essere di nuovo sotto la lente investigativa.
Paula si trova spiazzata di fronte a un uomo che sembra non fare nulla per allontanare da sé i sospetti.
Attorno a loro un gruppo di adolescenti ribelli, annoiati, che raccolgono e rilanciano sfide e delusioni, e l’inverno dell’Alaska alle porte, pronto a coprire tutto con il gelo della sua neve.
Tornando al mondo di Mike Summers, il poliziotto di Atlanta protagonista della sua prima serie, Monica Lombardi tratteggia un giallo raffinato che si intreccia a una storia familiare di rapporti fragili, danneggiati, forse vicini al dissolvimento. Il tutto in un’Alaska fatta di boschi sconfinati, stellate che tolgono il fiato e abitazioni isolate, un’ambientazione unica che sentirete sulla e sotto la vostra pelle. 



Vite rubate è l'ultimo romanzo della serie Mike Summers, ma non preoccupatevi! Per me questo è stato il primo che ho letto e non ho sofferto di nessuna mancanza a proposito: Vite rubate ha un suo inizio e fine che non vi deluderà. Zachary Walsh è uno scrittore rimasto vedevo da più di un anno con una figlia adolescente con cui i rapporti ormai sono alla frutta. La moglie è rimasta vittima di uno strano incidente per il quale lui verrà sospettato e assolto e, per fuggire dagli sguardi compassionevoli di amici e conoscenti, Zach decide di trasferirsi in Alaska, nella cittadina dove vive la sorella della defunta moglie. La morte improvvisa di una ragazzina risveglia i vecchi sospetti sull'uomo e sulla prematura morte della moglie di cui si scopriranno segreti mai confessati e una vita a lui sconosciuta. Quanto Zachary conosceva la moglie? E quanto ognuno di noi può dire di conosce la persona che ci dorme accanto ogni notte? È questo il tema centrale di questo romanzo mozzafiato. Avete capito bene: mozzafiato. L'ho iniziato alle dieci di sera e in breve mi sono ritrovata ad averne letto metà senza aver capito come e, soprattutto, senza la voglia di voler smettere. La storia è intrigante e i salti temporali tra presente e passato, fanno venire ancora di più la voglia di andare avanti nella lettura per capire quello che è successo. L'intreccio di vite dei vari personaggi che entrano in scena, come l'agente del FBI Paula Wellman, a cui donerà al romanzo una sfumatura rosa cipria, la morte che prende il sopravvento sulla vita e tutto sfiorisce per poi rinascere. Fin dalle prime righe si intuisce che Monica è una scrittrice navigata. La suspence che riesce a creare è pari a quella dei grandi giallisti dei nostri tempi. C'è solo un piccolo appunto che faccio all'autrice ma che posso solo accennare per non spoilerare troppo: mi sarebbe piaciuto se alcuni segreti della moglie fossero stati svelati solo alla fine. Vi lascio con una delle tante frasi che mi hanno colpita durante la lettura:

“La storia della nostra vita, alla fine, è come un libro. Giri pagina e trovi un incontro, una situazione. Puoi scrivere le righe del tuo dialogo ma quello che fai, come agisci, è una reazione alla situazione e alle persone che incontri.”

Complimenti Monica!

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