sabato 7 dicembre 2019

"NEI MIEI OCCHI NEL TUO CUORE" di Giusy Viro



Buon pomeriggio amici lettori!
Vi segnalo un'altra recente pubblicazione: "Nei miei occhi nel tuo cuore" di Giusy Viro








Autore: Giusy Viro

Genere: Romance contemporaneo

Disponibile in ebook a € 0,99
e in formato cartaceo a € 8,99

Pagina autore: Giusy Viro Autrice 




TRAMA:

Edward, diplomatico inglese, torna a Roma dopo quindici anni. I ricordi di un doloroso passato affiorano nella sua mente, un passato che ha lasciato nell'animo dell'uomo cicatrici profonde. Cicatrici legate all'immagine di una donna, l'unica che sia stata in grado di rubargli il cuore. Fino a quando il destino capriccioso non si diverte a giocare con la vita dell'uomo.
Il fortuito incontro con Martina in uno dei luoghi simbolo della capitale: la Fontana di Trevi.
Cosa lega Martina e Edward? Quale sarà il filo sottile che tra passato e presente segnerà i loro destini?
Potrà quella fontana, considerata magica nell'infanzia della ragazza, guarire le ferite che Edward si porta dentro?
Le cose possono cambiare se osservate con gli occhi dell'amore?
Le favole di una bimba possono diventare realtà?



BIOGRAFIA:

Giusy Viro nasce a Catania.
Grande appassionata di musica e teatro, fin da piccola, ha sempre coltivato l’amore per la letteratura , poi sfociato in quello per la scrittura.
Ha pubblicato due romanzi nel 2011 e nel 2012, rispettivamente con la casa Editrice Laruffa Editore e in self publishing.
Il primo Dicembre è tornata, dopo anni di assenza, con l’uscita del suo terzo romanzo; un romance contemporaneo. Ama la storia, l’arte e la cucina siciliana.
Inguaribile ottimista, nei suoi romanzi non può mancare mai, ironia, speranza e un lieto fine.

“la scrittura è evasione e se può contribuire a regalare qualche sorriso, la missione dello scrittore è compiuta.”



BREVE ESTRATTO:

«Magica? Ne sei sicura?» aveva chiesto assecondandomi.
«E certo! La maestra ci ha detto che tutti quelli che vengono a Roma e vogliono tornarci di nuovo, se vanno a Fontana di Trevi, gettano una moneta ed esprimono questo desiderio, la fontana li esaudisce. E li fa tornare, capisci?» Avevo parlato con l’aria fiera di chi svela qualcosa di estremamente confidenziale, allora lui si era avvicinato al mio orecchio e, abbassando la voce per enfatizzare ancor di più la risposta, aveva detto:
«Quello che dice la maestra è vero. Solo non credevo che fosse magica». Ecco quello che avevo aspettato di sentire. La gioia che avevo provato la ricordo ancora come fosse accaduto solo ieri.
«Lo sapevo, lo sapevo!» avevo gridato saltando giù dalle sue gambe per danzare in giro per la stanza.
«Calmati terremoto», mi aveva redarguita scherzando, mentre mi invitava a tornare da lui. «Però, spiegami! Tu sei già qui, non devi tornare a Roma. E allora perché ti interessa tanto andarci?
«Semplice», avevo risposto con un sorriso. «Se la fontana fa tornare la gente a Roma farà avverare anche gli altri desideri.» Papà era scoppiato in una fragorosa risata. Avevo superato me stessa. Lo avevo abbracciato rivolgendogli di nuovo quello sguardo convincente.
«Quindi, Papà. Andiamo?»
«Vuoi andarci veramente?»
«Sì, papà. Ti prego!»
Lui, alla fine, aveva ceduto. In fin dei conti era una richiesta.
«Hai vinto scimmietta. Metti le scarpe che andiamo!»
Una volta arrivati a destinazione, papà era rimasto a guardarmi in silenzio mentre io me ne stavo immobile, assorta nei miei pensieri, mentre la piacevole brezza di giugno giocava tra i miei riccioli vermigli.
«Papà, mi daresti una moneta?»
Lui aveva frugato nelle tasche e mi aveva allungato ciò che chiedevo. Io l’avevo raccolta dalle sue dita come se si trattasse di un gran tesoro, avevo voltato le spalle alla fontana, chiuso per bene gli occhi e l’avevo lanciata nell’acqua. La moneta era scomparsa con un piccolo tonfo, dentro la pozza fresca e cristallina. Papà si era avvicinato, curioso di sapere quale fosse il desiderio che avevo espresso. Io avevo messo su un piccolo broncio:
«Non dovrei dirlo, altrimenti non si avvera», avevo protestato, ma poi le mie labbra si erano incurvate in un sorriso complice. «Però a te lo dirò lo stesso».
«Sono tutt’orecchi».
«Ho chiesto alla fontana di trovare un bel principe, quando sarò grande e di diventare principessa». Papà non sapeva se ridere o preoccuparsi. Sua figlia, tra tanti desideri, aveva scelto quello che tutti i padri speravano si realizzasse il più tardi possibile.
«Dici che lo incontrerò?» avevo chiesto un po’incerta.
«Certo che lo incontrerai», aveva risposto lui prendendomi in braccio. «Quando sarai grande incontrerai un bel principe e sarai una bellissima principessa».
Altro che principe, penso tornando alla realtà, mentre svolto verso Fontana di Trevi. A parte Marcello, il mio ex ragazzo, non si vede neppure la brutta copia di un uomo nella mia vita. Chiudo gli occhi un istante per il caldo opprimente, continuando a pedalare ed è un istante. Sento qualcuno che grida:

«Attenta!», ma quando riapro le palpebre, è troppo tardi. 


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