domenica 28 febbraio 2021

"DEDALUS" di Francesca Redolfi

 

Buongiorno follower, buona domenica!
Vi segnalo "Dedalus" dell'autrice Francesca Redolfi, 
edito Le Mezzelane.




Titolo: Dedalus
Autore: Francesca Redolfi
Genere: Young Adult 

Casa editrice: Le Mezzelane

Disponibile in ebook a € 5,99
E in formato cartaceo a € 17,10

Contatti Facebook: Francesca Redolfi



TRAMA:

Clara ha sedici anni e un solo desiderio: che suo padre, gravemente malato, guarisca. Tuttavia, sa che ciò è quasi impossibile e quindi, essendo orfana di madre, presto dovrà trasferirsi in casa di una zia che non sopporta.
Qualcosa, però, riaccende la sua speranza. Una notte, insieme alla sabbia portata da un mare lontano, in città arriva Dedalus. È il luna park più grande del mondo, capace di suscitare incanto e meraviglia. Ma quello che più cattura l’interesse della ragazza sono i racconti su un guaritore di Dedalus, dalle prodigiose capacità taumaturgiche.
Nell’intento di salvare suo padre, e aiutata da Jan, giovane ed enigmatico giostraio, Clara partecipa al Torneo del luna park, entrando in un mondo fantastico, magistralmente creato con l’arte dell’illusionismo.
Tra gare di aquiloni e incantatori di serpenti, giostre che sfiorano il cielo, saltimbanchi, funamboli e segreti taciuti, Clara scoprirà infine che a volte il viaggio più immaginifico è quello dentro se stessi.

Dedalus è un romanzo “Young Adult” ambientato nel Luna Park più grande del mondo. 
Ma più di tutto è una storia d’amore.
Ha qualche affinità con il fantasy, tuttavia è privo di elementi paranormali: tutto è riconducibile alla realtà. 
Ciò che si può trovare a Dedalus, in fin dei conti, è illusionismo, suggestione, malìa...


DICE L’AUTRICE: 

Avevo letto libri che parlavano del mondo del circo e ne ero rimasta affascinata. Allora ho pensato: perché non scriverne uno anch’io, ambientato nel mondo circense? Poi, un giorno, andando con le mie bambine al Luna park itinerante di primavera, un flash: perché, invece, non in un Luna park? Ha un suo fascino così particolare, con le giostre, le attrazioni, e le roulotte dei giostrai che arrivano e partono e cambiano città ogni volta…
Però non volevo un Luna park qualsiasi. Volevo che fosse ambientato nel Luna park più grande del mondo, vasto come un enorme labirinto, come quello ideato dal mito di Dedalo. Da lì, è arrivato Dedalus.
Devo dire, infine, che scriverlo mi ha coinvolto moltissimo. È stato davvero come varcare ogni giorno i cancelli sprofondati nella sabbia, e vivere le avventure di Clara e Jan.


BREVI ESTRATTI:

“Dedalus sapeva di terra e fuoco. Di sedie a dondolo e di chitarre. Di falò e stelle. Di brina e pioggia d’estate. Di vecchi cantastorie e violini suonati sulla sabbia. Di un maggiolone che attraversava la campagna nella notte, con la radio accesa, e due ragazzi che cantavano come se potessero vivere per sempre. Dedalus siamo noi quando eravamo troppo giovani per non credere nei miracoli. E quando abbiamo capito che in fondo non avremmo mai smesso di crederci. Quando abbiamo avuto il coraggio di guardare in faccia la realtà e la vita. E imboccare il sentiero per diventare grandi”.


“Trovo il coraggio di girarmi verso la persona accanto a me, salendo lentamente con gli occhi dalle calzature nere ai jeans, infine al volto. 
Con mia sorpresa, non è un uomo. È un ragazzo. 
È poco più alto di me, e ha un aspetto che a prima vista trovo scioccante, anche se non saprei dire il motivo. Il viso è regolare, la mascella un po’ prominente come se un dio dispettoso avesse deciso all’ultimo minuto di fare un taglio netto. I capelli sono scuri come cenere uscita da un vulcano, l’arco nobile e particolarmente incurvato delle sopracciglia gli imprime un’aria sarcastica, quasi fosse in procinto di ridere, ma scendendo all’espressione degli occhi capisci che no, non stava ridendo affatto. 
Ecco la cosa che trovavo scioccante. Gli occhi. 
Sono seri e ammiccanti, parlano di cose rischiose. Talmente scuri che pare abbiano riflessi viola, o blu. 
Nero, è il colore a cui penso mentre guardo la sua persona. Ha un che di selvaggio e di oscuro, come fosse uscito da un incubo. E la cicatrice che gli attraversa la guancia destra come un presagio non aiuta a stemperare l’impressione.
È come se fosse il mio opposto. Quanto io sono chiara, tanto lui è scuro”.


“All’esterno, lui sembra più giovane. Solo un accenno di barba a far capire che non è un ragazzino, e quell’aria sregolata dietro gli occhi neri con le sfumature blu, che promettono segreti e cose proibite.
Mi allunga la mano, la carnagione è olivastra, come se avesse preso un sacco di sole. È come vedere me al contrario: tanto io sono slavata, tanto lui è scuro. Non so perché, mi viene in mente lo Yin e lo Yang in quel braccialetto che Iris mi aveva regalato dicendo che mi avrebbe dato equilibrio (non ha funzionato, comunque.)
Stringo la mano al ragazzo, cercando di mostrare una stretta sicura e decisa, che trasmetta la mia determinazione.
«Io sono Jan, con la J.»
«Jan con la J.» Inarco un sopracciglio, esitante. «Non si pronuncia alla francese? Jan?» chiedo, trascinando la J.
«No. Proprio Jan, come Django.» Mi fissa. «Ma come lo pronunci tu così alla francese mi arrapa.»
Sbatto le palpebre, ritraendo la mano. Sul serio un ragazzo che ho conosciuto un minuto fa ha appena pronunciato la parola “arrapa”? 
«Tranquilla. Non sono troppo pericoloso.» Mi fa l’occhiolino. «Un po’ sì, però. Non abbassare mai troppo la guardia con Jan.» Stavolta lo pronuncia come me, trascinando tantissimo la “J” alla francese. 
Mi passo una mano tra i capelli disordinati, sentendomi confusa.
«Chi sei?».
«Bella domanda. Kon tu san?» Mi squadra. «Chi sei tu?» Nota il biglietto che reggo tra le mani e lo afferra rapidamente, come un ladro navigato, prima che possa impedirglielo. Devo stare più attenta: la tizia-folletto mi ha raccomandato di non perderlo.
«Fiore.» Il ragazzo alza gli occhi con aria perplessa. «Ti chiami Fiore?»”.


 
Francesca Redolfi è nata nel 1982 in provincia di Bergamo, dove tuttora abita con il marito e due figlie.
Giornalista pubblicista, da sempre appassionata di scrittura, ha esordito nel 2017 con “L’amore non è mai come sembra”, edito da Libromania (editore digitale di DeA e Newton Compton). Nel 2019 ha pubblicato “Quello che non so di te” (ed. Literary Romance).




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