sabato 28 maggio 2022

"GLI OCCHI BLU DI NUNZIA" di Adelaide Camillo

 

Buongiorno follower, buon sabato!
Vi segnalo "Gli occhi blu di Nunzia" dell'autrice Adelaide Camillo, 
edito Pav Edizioni.



Autore: Adelaide Camillo
Genere: Narrativa contemporanea

Casa editrice: Pav Edizioni
Collana: Storie di vita

Disponibile in formato cartaceo a € 14,00
A breve anche in ebook

Contatti autore: Facebook - Instagram



TRAMA:

Nunzia Castellano era una giovane commercialista di Napoli, figlia di abili imprenditori, che lavorava nella florida azienda di famiglia, quando a soli 31 anni fu uccisa senza pietà da chi diceva di amarla.
Era un giorno di novembre, quando la giovane ragazza doveva trascorrere una serata di relax con le sue amiche.
Bastò poco, molto poco, affinché quel giorno rimanesse nel cuore di chi l'ama ancora... Per sempre.
Bastò che l'ex di Nunzia, dopo aver reso i suoi ultimi anni di vita un inferno, la uccidesse senza pietà.
Bastò un coltello e la rabbia di chi non voleva accettare che il suo amore tossico fosse respinto.
Un amore che inizialmente sembrava idilliaco e che invece si trasformò in qualcosa da cui non si poteva più scappare.
A Nunzia fu rubato tutto pian piano.
L'allegria, i sogni, gli affetti, la libertà, l'anima, la dignità e infine la vita.
Era il 14 novembre del 2003, un giorno come tanti.
L'ultimo.


DICE L’AUTRICE:

L'autrice inizia a pubblicare nel 2018 con la casa editrice Pav edizioni.
Poi partecipa al concorso "Ali spezzate" sempre della Pav Edizioni. Un concorso da cui nascerà un’antologia che tratta la violenza sulle donne.
Arriva seconda col racconto "Assuntina" e da quel momento le viene proposto di scrivere di vittime di violenze e femminicidio.
Nascono altri lavori e sono tutti scritti in prima persona. Lo scopo è quello di ridare voce a chi non può più parlare grazie al racconto della sua storia, grazie anche all’aiuto dei congiunti.
L'autrice in questi casi diventa solo un mezzo e lascia spazio alle vittime di femminicidio affinché il loro ricordo diventi indelebile mediante la scrittura.


BREVE ESTRATTO:

Volevo Vivere
Eccomi qui a raccontare la mia storia, cosi come si è svolta.
Senza fronzoli, senza paroloni, senza troppi giri di pensieri.
Ve la racconterò cosi con la stessa semplicità che caratterizzava il mio essere.
I miei soli 31 anni di vita vissuti intensamente, con il cuore fra le dita.
Vi descriverò la mia persona, e come mi aggrappavo alla vita. Quanto mi piaceva tutto quello che avevo intorno, e dentro me. Quanto amavo la mia famiglia, il mio lavoro, i miei amici, il mio vivere quotidiano cosi pieno di progetti, allegria, impegni, dinamicità.
Mettendovi anche a conoscenza con quanta crudeltà mi è stato tolto tutto da chi diceva di amarmi, cosi come lo amavo io.



Nata a Napoli il 14/02/1972, l'autrice ha trascorso anni sereni nella sua amata Napoli, dove ha studiato e dove ancora vive e lavora come assistente familiare.
Ha sempre coltivato la passione per la scrittura, ma non hai mai avuto il coraggio di proporre i suoi lavori a specialisti del settore, fino a quando nel 2018 ha avuto il piacere di conoscere la casa editrice Pav Edizioni con la quale ha iniziato a collaborare proponendo il suo primo lavoro: “L'ispettore D' Amato 26 luglio 1968”.
Da quel momento la sua produzione letteraria non si è più fermata. L'autrice ha indirizzato il suo interesse verso i fatti di cronaca e soprattutto verso un fenomeno ormai troppo diffuso come la violenza di genere e il femminicidio.
Pubblicando nel corso del tempo lavori come: “Finché morte ci separi”; “I volti del silenzio”; “Le anemoni, il fiore dell'abbandono”; “Semplicemente Stefania”; “Elisa… a piedi nudi nell'anima”.
Inoltre, l'autrice ha partecipato ben volentieri a diverse iniziative della casa editrice Pav Edizioni, come raccolte a tema: Le antologie Pav Edizioni.
Ancora oggi Adelaide Camillo è impegnata a scrivere e raccontare fatti veramente accaduti, affinché la sua passione per la scrittura sia un modo importante per dar voce a chi non può più parlare o rischia di essere dimenticata.
Il suo pensiero:
Il ricordo di vittime di violenza non va mai cancellato, non solo dalla memoria dei loro cari, ma anche in quella collettiva.


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