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Alessandra Cicerano, al debutto sul nostro Blog, ci parla del romanzo
"Tutti nella mia famiglia hanno ucciso qualcuno" dell'autore Benjamin Stevenson, edito Feltrinelli Editore.
Autore: Benjamin Stevenson
Traduttore: Elena Cantoni
Genere: Giallo
Casa editrice: Feltrinelli Editore
Disponibile in ebook a € 1,99
E in formato cartaceo a € 18,05
TRAMA:
A Ernie Cunningham, un insegnante appassionato di gialli, le riunioni di famiglia non sono mai piaciute. Di sicuro c’entra il fatto che, tre anni prima, Ern ha visto suo fratello Michael uccidere un uomo e lo ha denunciato, un tradimento che nessuno dei parenti gli ha ancora perdonato. Perché i Cunningham non sono una famiglia come le altre. C’è una sola cosa che li unisce: hanno tutti ucciso qualcuno. Ora la famiglia ha deciso di ritrovarsi per un’occasione speciale. Trascorreranno una vacanza in un resort di montagna per festeggiare l’uscita di prigione di Michael. Ma quando ci sono i Cunningham di mezzo, niente va mai come dovrebbe. La sera prima dell’arrivo di Michael, viene trovato il cadavere di un uomo. Ha le vie respiratorie ostruite dalla cenere, come se fosse morto in un incendio. Ma giace nella neve, intonsa. Mentre una bufera si abbatte sul resort isolandolo e la polizia brancola nel buio, spetterà a Ern, detective improvvisato, capire se il colpevole è un suo familiare, prima che vengano tutti uccisi uno per uno.
Ho letto da poco Tutti nella mia famiglia hanno ucciso qualcuno di Benjamin Stevenson, un giallo che si distingue per il suo tocco nuovo e originale in un genere spesso imbrigliato e appesantito dalle convenzioni. Inizialmente scettica, ho affrontato le prime pagine con un senso di fastidio, e per le prime 50 pagine mi sono chiesta: "Ma cosa sto leggendo?" Ma ho deciso di dare fiducia al libro, specialmente perché mi è stato regalato da mio padre, una delle poche persone (insieme a mia sorella) con cui condivido libri e opinioni.
Nella storia si introduce Ernie Cunningham, un narratore fuori dal comune: uno scrittore di regole per romanzi gialli che non legge nessuno. E pecora nera "al contrario" della famiglia, perché l'unico ad aver scelto di stare dalla parte della legge. Questo alone di eccentricità cattura immediatamente l'attenzione. L'autore gioca con i classici canoni del giallo, dando l'impressione di parodiarli, ma alla fine offre un'esperienza che sfugge alla definizione di semplice parodia.
La trama prende avvio con un evento inusuale: durante una rimpatriata in un resort montano per celebrare la liberazione dal carcere di Michael, fratello di Ernie, si verifica un omicidio misterioso. L'isolamento causato da una bufera di neve impedisce l'intervento della polizia, spingendo Ernie a diventare improvvisamente un investigatore al fine di evitare ulteriori tragedie. La narrazione mantiene un ritmo coinvolgente, e il narratore segue rigorosamente il decalogo di Knox, svelando le informazioni al lettore quando il narratore le scopre.
Quello che colpisce è il "rapporto" stretto che si sviluppa tra il lettore e il narratore. L'approccio coinvolgente e partecipativo crea l'illusione di trovarsi costantemente sulla scena, immersi nell'azione. La scrittura accattivante e ironica aggiunge un tocco di freschezza a un giallo già insolito per natura.
Il finale, sebbene leggermente sbrigativo, non priva la lettura del suo fascino. Ho notato che alcune recensioni online erano molto critiche, accusando il libro di essere banale o troppo farraginoso a causa dei numerosi personaggi. Io non concordo. Tutti nella mia famiglia hanno ucciso qualcuno pur non essendo un capolavoro è senza dubbio un libro intelligente che merita di essere letto. L'autore, Benjamin Stevenson, è riuscito a catturare l'essenza del giallo classico e a trasformarla in qualcosa di autenticamente originale. Consiglio caldamente questa lettura a tutti gli amanti del genere.
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