mercoledì 12 giugno 2019

"LE EMOZIONI DEL CUORE" di Sonia Alemi



Buongiorno follower!
In uscita oggi "Le emozioni del cuore", il nuovo romanzo dell'autrice Sonia Alemi, l'atteso terzo volume della serie "Cuori Bastardi" 😊 





Autore: Sonia Alemi
Serie: Cuori Bastardi Vol.3

Genere: Romance Erotic Contemporary

Disponibile in ebook al prezzo lancio di € 0,99
a breve anche in formato cartaceo

Pagina autoreCuori Bastardi Serie 

Cover Artist: Sherazade Digital Art 




TRAMA:


Le storie d'amore tra Michel e Samantha, Federico e Louise sono felicemente concluse, ma qualcosa non è stato ancora raccontato: abbiamo lasciato le due coppie alle prese con i risultati di un test di gravidanza.
Entrambi i test sono positivi, ma sarà proprio così?
Il Natale si avvicina e la voglia di festeggiarlo in famiglia si fa sempre più forte.
Ma quando un fantasma dal passato farà sentire la sua presenza ingombrante minacciando di rovinare la pacifica atmosfera natalizia, come faranno i nostri amici a gestire la situazione e a prevenire una sicura catastrofe?
Louise troverà finalmente il coraggio di confessare a se stessa e anche a suo fratello che cosa prova realmente per Chicco?
E Michel riuscirà a mettere da parte la sua possessività e le preoccupazioni per il benessere delle donne che gli stanno più a cuore e godersi appieno l’amore della sua ragazza?
Ritornano le nostre simpatiche coppie alle prese con problemi di gelosie, incomprensioni varie e cenoni della Vigilia di Natale nella cornice di Napoli.



BIOGRAFIA:

Sonia Alemi è nata a Napoli ma vive e lavora a Bergamo con il marito, la figlia insieme a un Chihuahua, Miguel, e a un gatto Maine Coon, Rufus.
Ha iniziato a scrivere tardi e ama scrivere romance erotici contemporanei.
Ha scritto:
Un cuore bastardo
Legami il cuore
Sono tutti romanzi autoconclusivi che fanno parte della serie Cuori Bastardi.
In questa novella troveremo per l’ultima volta le due coppie in veste di protagonisti, nei prossimi capitoli della serie potremo ancora imbatterci in loro ma solo come personaggi secondari



DICE L’AUTRICE:

Le battute di Chicco e di Michel sono state pescate dal vasto repertorio dei miei fratelli e di mio marito, Michel stesso è stato descritto amalgamando i caratteri dei miei fratelli e di mio marito. Quindi potete immaginare quanto magnifico materiale abbia a mia disposizione!

Ringrazio gli uomini della mia famiglia per essere quello che sono, divertenti sempre, caustici a volte, pragmatici quanto basta e tanto tanto teneri e protettivi.

Gli animali domestici da me citati sono reali: possiedo davvero un gatto di nome Rufus e un cane di nome Miguel che fanno parte attiva della mia famiglia molto verace e numerosa.



PRIMO CAPITOLO:

«Ehilà Loulou, mi stai evitando di proposito o cosa?» Premo il cellulare sull’orecchio mentre mi allontano rapidamente dalla zona notte dell’appartamento, dove Chicco è profondamente addormentato. Ieri, dopo aver messo a letto Cecile, gli ho dato la notizia bomba che sono nuovamente incinta, simulando quasi una fredda indifferenza, ma, in realtà, con un terremoto emotivo dentro.
Ho finalmente capitolato accettando l’idea che siamo una coppia innamorata, indissolubile, e, mettendo quindi da parte le ultime remore che nutrivo al pensiero di un secondo matrimonio.
Ho acconsentito alla sua richiesta di sposarlo.
Mi sono detta che con lui sarà diverso. Ora sono cosciente di non avere mai amato Etienne e sono più che sicura che Fede non mi farebbe mai soffrire.
Siamo rimasti svegli fino a tardi.
Abbiamo passato il resto della serata a progettare il nostro futuro, festeggiando con quello che sappiamo fare meglio: sesso.
Tanto, meraviglioso, sesso.
Vado in cucina, cercando di fare meno rumore possibile per evitare che si svegli anche la piccola.
«Di cosa stai parlando?» tergiverso sussurrando a Michel, mio fratello.
Dentro di me non posso che dargli ragione: in effetti ieri l’ho evitato di proposito.
«Mi riferisco a ieri sera quando non ti ho incrociata per un pelo, Sam mi ha raccontato che sei scappata via perché dovevi allattare la piccola. Ti ho cercato dopo cena ma avevi il cellulare spento. Come mai non era acceso? Non mi piace questa cosa, ricordati che sei in casa da sola con una neonata, mia nipote» recrimina bisbetico. Sorrido pensando alla nostra abitudine, mia e di Chicco, ormai radicata, di mettere i nostri telefoni in un cassetto della dispensa appena siamo in casa, per stare tranquilli.
Ieri volevamo essere molto tranquilli!
Stamattina, però, mentre in silenzio mi rivestivo della mia biancheria intima mi è servito il cellulare perché volevo scattare una foto al mio biondo vichingo, addormentato con Cecile sul petto. Eh sì, nostra figlia ha deciso, con ottimo tempismo, di piangere e aver bisogno di coccole appena dopo che avevamo fatto l’amore.
Adesso la fortunella dorme placidamente accoccolata su quell’ampio petto muscoloso.
Reprimo un sospiro estatico pensando al corpo caldo e nudo del mio uomo nel letto.
«Ti ho chiamata per darti una bellissima notizia, penso immaginerai già di cosa si tratta anche se Samy mi ha assicurato di non averti detto nulla…» brava Samantha a fargli credere che non so che lei è incinta! Ottima idea, in questo modo si sentirà più felice comunicandolo lui per primo ai parenti.
«Di che parli?» mi affretto a interromperlo, fingendo di cadere dalle nuvole per non rovinargli la gioia di darmi la notizia per primo.
«Davvero non lo indovini?»
«N-no!»
«Io e la mia dolce Sam aspettiamo un bambino!»
«Ma davvero? Che splendida notizia! Sai che potrebbe anche essere una bambina?» lo stuzzico un po’ prendendolo in giro.
«Ma sì, ma sì, l’importante per noi due è che sia sano. Che fai di bello? Venite qui tu e Cecile appena siete pronte, oppure preferite che passiamo noi?» vorrei proprio dirglielo, dirgli che ho accettato di risposarmi e che diventerò la signora Lopez.
Ce l’ho sulla punta della lingua e sto quasi per farlo ma, poi, penso che il mio ragazzo abbia ragione: è meglio dare l’annuncio ufficiale quando saremo tutti riuniti per la vigilia di Natale. Ludovica, la mamma di Sam, sta organizzando il cenone insieme alla sua più cara amica Marina, la madre del mio ragazzo, ormai rimasta sola dal momento che i suoi genitori, hanno deciso di ritirarsi definitivamente in una struttura privata per anziani preferendo non esserle più di peso.
«Ehm, sto ultimando i preparativi prima di partire con voi per Napoli», rispondo invece.
«Accidenti, perché non ci ho pensato prima! Finiamo di fare colazione e veniamo noi lì a darti una mano, in effetti, con la bimba non so come tu faccia a…» Lo fermo prontamente: se dovessero presentarsi qui troverebbero il mio colosso e, anche se ancora per poche ore, vorrei godermelo in santa pace insieme a Cecile. «No! No, lascia stare, ehm… ho già praticamente… fatto… tutto.»
«Sei con quel Lopez, vero?» sbotta, facendomi ammutolire per la sua perspicacia. «Il tuo silenzio equivale a un’ammissione di colpa, pensi che non l’abbia capito che in tutto questo tempo avete continuato a frequentarvi? Scommetto che è per questo motivo che non vuoi più tornare a Château la Nerthe e ti sei ridotta a vivere in quel ridicolo appartamentino. Lui non ti vuole nella sua stessa città, è così? Forse si vergogna di te? Oppure ha un’altra? Cosa sei diventata per lui? La sua amante? Lo sai che non lo conosci per niente?» incalza sempre più arrabbiato.
Se prima mi ero ammutolita cercando di farmi venire in mente qualcosa da dire, ora sono una statua di sale.
Travolta dalla valanga di domande piene di accuse infondate da parte di mio fratello, non posso fare a meno di pensare a una risposta ironica:
“Esco raramente dal mio nuovo appartamento perché quando Chicco viene a trovarmi preferiamo passare tutto il tempo a scopare oppure a giocare con Cecile. Lui è veramente fantastico. È così attento, dolce, divertente ma anche tanto indisponente. Litighiamo spesso, mi chiama “bionda” quando, secondo lui, dico qualcosa di sciocco. A volte mi fa venire voglia di prenderlo a schiaffi ma un attimo dopo gli sono davanti in ginocchio a succhiarglielo, godendo di lui e con lui. Secondo Chicco non c’è nulla di meglio che dare piacere e ricevere piacere. Non ho mai avuto così tanti orgasmi. Ti sembra troppo? Abbiamo persino dovuto comprare una scatola di preservativi gigante formato convenienza e, anzi, non escludo che sia stato proprio uno di quelli, così economici, a rompersi e a far sì che io sia di nuovo incinta!”
Questo è quanto vorrei dirgli.
Ma probabilmente lo sconvolgerei fino a fargli venire un infarto, quindi mi trattengo e ribatto a denti stretti: «Ti sbagli davvero di grosso. Lo conosco molto bene, invece. E tu non devi più impicciarti della mia vita privata!»
«Ehi, ehi, ehi… sono io tesoro, sono Samy. Cosa sta succedendo ancora tra voi due? Sentivo Michel urlarti furibondo mille domande maligne», è mia cognata, deve aver preso il telefono dalle mani di mio fratello.
Brontola contro il suo ragazzo, rimproverando il futuro padre di suo figlio di mantenere le promesse che le aveva fatto.
La sento persino sussurrargli, forse pensando di aver coperto il microfono, «Quando la smetterai di sentirti in colpa perché pensi di non esserci stato per tua sorella e per me?»
Sono annientata da questa frase; di colpo mi rendo conto di quanta preoccupazione abbia avuto e ancora nutre, Michel nei confronti di chi ama e di come non riesca a superare il rimorso che, temo, non supererà mai se non si avvarrà di un valido aiuto esterno.
Mi sento triste per lui, perché vorrei davvero aiutarlo e rassicurarlo, ma non so come fare.
Mi accorgo che sto singhiozzando con il cellulare ancora in mano, quando me lo sento togliere delicatamente e vengo stretta in un abbraccio dal mio orso biondo.
«Che succede nenné? Ho messo la piccola, che dorme ancora, nella culla per poter fare colazione con te e magari festeggiare ancora una volta qui sul tavolo, quando ti ho sentita inveire contro qualcuno al telefono. Perché stai piangendo?» mi asciuga con i suoi grossi pollici le lacrime che fino a un momento fa non mi ero accorta che scorressero copiose sul viso.
Sto per rispondergli, ponderando bene cosa dire, quando il cellulare inizia a vibrare sul ripiano del tavolo accanto a Chicco dove lui lo ha appena poggiato.
«Chiunque tu sia, questo non è un buon momento… ah, Sam sei tu. Ma che diavolo sta succedendo? Sì è qui, ma no, non te la passo. Dimmi che cazzo sta succedendo?»
Protendo meccanicamente il braccio, «Dammi il telefono, per favore», devo chiarire questa storia una volta per tutte, affrontando la discussione con mio fratello come due adulti responsabili e non come i due bambini litigiosi in cui ci trasformiamo di solito.
«Samy, tesoro, passami Mich. No, lo prometto, cercherò di evitare di litigare con lui»
«Loulou, ma chérie, io…» mio fratello inizia a parlare con tono dispiaciuto.
«No, Mich, lascia stare, so che sei sempre pieno di buone intenzioni nei miei confronti, ma devi capire che questa è la mia vita. Sono una donna adulta ormai, una madre responsabile e spero una compagna attenta e solidale per il meraviglioso uomo che ho la fortuna di avere al mio fianco.»
Mi sento abbracciare in vita da Chicco che mi stampa un bacio sul collo, «Sai, non è da tutti avere un uomo che ti ama con una tale dedizione così come mi ama lui. Perché lui mi ama, mi rispetta, ha una venerazione totale per me e la piccola, che considera come fosse sua. Mi rendo conto di essere davvero fortunata nella vita perché, anche se ho conosciuto tanto dispiacere, sono stata ricompensata da tanto amore. Io sono circondata da persone che mi amano e tu sei una di queste, lo sai; ed è per questo motivo che, quando inizi a mettere in dubbio l’amore che mi lega a lui, addirittura offendendolo, ti chiedo di fare un passo indietro e di pensare a goderti questo figlio che è in arrivo. Oggi non partirò con voi, preferisco viaggiare con il mio compagno e Cecile, facendo il tragitto in auto.»
«Loulou, tesoro mio, se hai preso questa decisione per punirmi…»
«No, non pensarlo nemmeno. Desidero andare con lui in autostrada e in tutta comodità. Inoltre, in questo modo, posso portare più cose che ritengo indispensabili per mia figlia. Ammetterai anche tu che un viaggio in aereo, il suo primo viaggio in assoluto, per lei che è così piccola, diventerebbe fonte di stress per tutti noi. Mentre nel Suv di Chicco avrei modo di allattarla e, all’occorrenza, anche cambiarla.» 


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