venerdì 20 marzo 2020

"IBI EGO" di Deborah P. Cumberbatch



Buongiorno follower!
E' con estremo piacere che vi segnalo l'uscita di "Ibi Ego", secondo volume della dilogia "Lie Detectors" dell'autrice Deborah Cumberbatch





Titolo: Ibi Ego
Autore: Deborah P. Cumberbatch
Serie: Lie Detectors Vol.2

Genere: Contemporary Romance

Disponibile in ebook a € 2,99
A breve anche in formato cartaceo

Pagina autoreDeborah P. Cumberbatch



TRAMA:

Abitudine, stabilità, nessuna sorpresa. Nessun pericolo.
Tutta la mia vita si è adattata a una routine inattaccabile che mi fa sentire sicura, sin da quando ho lasciato Londra.
Vivo di scadenze imposte, di attimi rubati e secondi concessi.
Vivo delle emozioni che si mostrano in rintocchi cadenzati ben precisi, i quali mi permettono di interpretare il linguaggio silenzioso, la mia unica costante.
Almeno fino a quando i suoi maledetti occhi non trafiggono di nuovo i miei.
E il tempo smette di scorrere.
Stephen Holland mi ha trovata persino in questo piccolo e celato angolo di mondo, e adesso implora il mio aiuto. Sta cercando i miei occhi, proprio come un tempo.
Ma accettare significherebbe tornare dove tutto è cominciato e non posso rischiare di cadere di nuova in quella sincronia che mi ha imprigionata già una volta.
Non posso divenire di nuovo schiava di quegli occhi policromatici che un tempo rappresentavano la mia salvezza.
Oggi la mia condanna.

Mi ero detto che mi sarebbe bastato un solo istante per guardarla negli occhi e riprendere fiato, poi l’avrei lasciata andare di nuovo.
Mi sbagliavo.
Mi sono sempre sbagliato su tutto da quando Megara De Medici è entrata in collisione col mio mondo, diventando l’emozione in grado di fermare il tempo.
La mia unica emozione.
Non avrei dovuto seguirla fino a questo paesino troppo piccolo per esistere e, di sicuro, non avrei dovuto invadere il suo spazio personale.
Ma non ho avuto altra scelta, non quando i fantasmi corrotti di un passato sfocato e senza colori che speravo di aver tumulato stanno strepitando per irrompere nel presente.
Ciò che conta è che resti dove possa vederla.
Così che io riesca a capire come combattere per lei.
Ti salverò, Megara.
Ti ho trovata.
Ti vedo. Ti ho sempre vista.



BIOGRAFIA:

Sono Deborah P. Cumberbatch, lettrice compulsiva, ossessionata dalle parole e dalla magia che possono creare con il loro semplice intrecciarsi.
Studio psicologia, facoltà che ho scelto perché mi hanno sempre affascinato i meccanismi della mente umana, quei dinamismi che ci portano a prendere determinate decisioni piuttosto che altre e il mondo interiore di ognuno di noi che ci rende unici, ma il mio sogno è quello di diventare una scrittrice da quando avevo otto anni.
Ho un amore incondizionato per qualunque buon libro, soprattutto i romance e i paranormal romance: credo che non possa esistere una scrittrice che non sia prima di tutto una lettrice e sin da bambina i libri sono sempre stati un porto sicuro in mezzo al caos della vita. La lettura e la scrittura hanno sempre avuto il sapore di casa, sono la mia terapia: poter vivere mille mondi, essere chiunque io volessi, evadere dalla realtà, ma ritornare con mille nuovi sogni e parole che sanno di favola… Credo che non esista cura migliore.
La frase che mi rappresenta meglio? Sicuramente quella dell’uomo che è riuscito dal nulla a creare un mondo meraviglioso: Walt Disney. “Se puoi sognarlo, puoi farlo. Ricorda sempre che questa intera avventura è partita da un topolino”.






DICE L’AUTRICE:

La storia sarà ambientata tra Doolin, un piccolo paesino irlandese che appare davvero come un luogo magico e la mia meravigliosa Londra. 
Questo perché ci sarà una singola scelta da fare che potrà cambiare tutto.

Nel libro si parlerà ancora di cinesica, la scienza che studia il linguaggio del corpo e la mimica facciale, e in particolare farò riferimenti agli studi di Paul Ekman.
Egli ritiene che le emozioni determinano la qualità della vita, sono la nostra ragione di essere.
Siamo nati per comunicare: l’uomo è per definizione un animale sociale e il nostro corpo è il sistema comunicativo per eccellenza, a volte persino più del linguaggio. Infatti le parole possono ingannare, ma il linguaggio del corpo è quasi impossibile da falsificare, perché bisognerebbe avere la consapevolezza di tutti i muscoli in ogni singolo istante, ed è una pretesa assurda, ecco perché questo produce un’informazione coerente e interpretabile in modo univoco.
Ecco quindi il linguaggio silenzioso che solo i lie detectors riescono a interpretare. 

Sia in Ubi tu, sia in Ibi ego, citerò spesso la sincronicità di eventi.
Carl Gustav Jung usa questo concetto per spiegare un legame che esiste tra due eventi che avvengono in contemporanea, connessi tra loro non in maniera casuale, ma in modo da influenzarsi reciprocamente, perché ognuno di esso ha un suo significato preciso e accade per una ragione: nulla per lui succede per caso, non esiste alcuna coincidenza, ogni singola circostanza ci indica una strada, un percorso da seguire. 
E Stephen e Megara sono l’evento sincrono l’uno dell’altra.






BREVE ESTRATTO:

«Alla luce di tutto quello che ha detto, lei quindi crede che siamo geneticamente predisposti a mentire? È insito nell’evoluzione dell’essere umano?» La sua voce è calda, profonda e morbida, con il suo accento tipicamente inglese che, se possibile, lo rende ancora più affascinante. E pericoloso.
Poi, tra l’intreccio inestricabile di emozioni che scorre nel mio corpo a ruota libera senza darmi tregua, una prende il sopravvento su tutte le altre, incendiando la mia testa, il mio corpo, il mio cuore, la mia anima: la rabbia.

Raddrizzo la schiena, mi allontano dalla scrivania e sollevo il mento con orgoglio, perché quello ho giurato a me stessa di non perderlo mai più. Mi sono ripromessa che i suoi occhi non avrebbero avuto più alcun potere su di me. Mai più. «Sì» dico e so che nemmeno il mio viso sta esprimendo più alcuna emozione. Lascio che infurino dentro di me, gridando, scalciando, battendo nella mia testa e pretendendo di uscire con un gemito disperato, ma le soffoco con sguardo saldo e fermo. Per me stessa, per la mia salvezza. Contraggo però l’angolo destro della bocca, in un movimento perfettamente controllato, proprio come in una coreografia preparata per mesi e mesi. «Per alcuni più di altri.» 





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