giovedì 20 maggio 2021

RECENSIONE "L'AZZURRO FA BENE AGLI OCCHI" di S.I.

 

Recensione per "L'azzurro fa bene agli occhi" di S.I., 
edito Brè Edizioni. A cura di Sergio Bertoni.




Autore: S.I

Genere: Narrativa

Casa editrice: Brè Edizioni

Disponibile in ebook a € 3,99

E in formato cartaceo a € 14,00



TRAMA:

L’azzurro è quello degli occhi magnetici di Sergej, tassista ucraino a Roma, in cui si perde Caterina, sensuale, giovane romana senza inibizioni, che gira per la città vestita come una puttana, così le grida Sergej, ma lei è puttana solo per lui. Una storia complicata, molto. Un gomitolo che si srotola tra la nostra capitale e l’Ucraina, all’ombra della guerra di pochi anni fa, dove si intrecciano uccisioni, tradimenti, adulteri, fughe, ritrovamenti, dolore, verità svelate. E sesso, perché in questo struggente romanzo, opera prima di una giovane umbra, vero talento letterario, c’è la passione pura e cruda e, si avvisano le lettrici e i lettori, scene di sesso passionale, perfettamente aderenti e funzionali ai personaggi, mai gratuite. Li seguirete nel loro viaggio all’interno della guerra, patirete per i dolori subiti, gioirete per l’amore sofferente, per i drammi che la guerra si porta dietro, per la vita che ricomincia, per la speranza che non deve mai venire meno! La giovane autrice S. I. (che significa Senza Identità) mostra di avere una saggezza inconsueta per i suoi ventisei anni e certi passaggi lo testimoniano, come questo: “Lei di filosofia non capiva nulla, ma le era noto che un filosofo aveva già scritto che le persone perfette non litigano, non combattono, non amano e non esistono”. Chissà, forse esiste una scrittrice prossima alla perfezione. Scopritela e amatela come a noi è accaduto. Adatto a un pubblico adulto. 



Pubblicato sia su Amazon che nel settore “narrativa” di una piccola casa editrice che tratta anche altri generi letterari, tra cui quello erotico, il romanzo “L’azzurro fa bene agli occhi” di S.I. è, a mio avviso, una vera dirompente scoperta della potente scrittura di una esordiente che potrà essere tanto osannata quanto vituperata, ma il cui talento, audace e modernissimo, non può essere ignorato. Confesso che, pur avendo già al mio attivo alcune centinaia di recensioni, mi trovo in grosse difficoltà nel parlare di questo libro, frutto della più moderna narratologia che rompe i ponti con gli schemi narrativi della letteratura passata, pur non mancando di curare il ricorso a incredibili e immaginifiche allegorie che a tratti esplodono colpendo con violenza la mente del lettore, mentre in altre occasioni lo affascinano con la dolcezza plastica di tenui pitture poetiche. La componente erotica, a tratti spinta fin quasi all’eccesso della pornografia, è parte forse non sempre essenziale ma difficilmente eludibile dall’intera vicenda. Questa componente spesso irritante, disgustosa, violenta e selvaggia caratterizza in modi e in tempi diversi la maggioranza dei protagonisti. La loro anima, le loro pulsioni, le loro fragilità e le loro alienazioni non potrebbero essere così ben descritte, determinate e persuasive se mancasse la profonda impressione che i loro comportamenti generano nell’animo del lettore. La prosa è nitida e scorrevole, i dialoghi efficaci, ben strutturati e verisimili. Non manca qualche imprecisione che rende a volte difficile comprendere chi sia l’interlocutore, oltre a qualche svista facilmente correggibile con un editing più accurato. I personaggi sono vivi, veri, e ben caratterizzati, dal carattere mutevole che può andare dall’estrema violenza alla più tenera dolcezza così come normalmente avviene tra gli esseri umani, mai uguali agli altri e sempre diversi anche da se stessi: Sergej, selvaggio, scontroso, con l’animo malato per un amore tradito e per un amore forse ritrovato ma che non riesce a comprendere; Caterina, orfana, priva di affetti e di attenzioni, alla ricerca di una se stessa che spera di rintracciare negli abissi della sensualità; Elisa, probabilmente innamorata di un uomo che forse non capisce e al quale non vuole sottomettersi, privilegiando il suo desiderio di realizzarsi mediante il giornalismo, stupidamente incurante e inconsapevole dei pericoli che potrebbe incontrare in selvagge terre straniere torturate dalla guerra; Max, uno dei pochi che sembra serbare residui di buon senso e che cerca di porre rimedio ai tragici eventi che coinvolgono le persone cui tiene; e lo stralunato, selvaggio e folle Dmytr, vittima del suo senso di inferiorità, e di conseguenza carnefice sia degli altri che di se stesso. 
La vicenda parte da una Roma assolata e sonnolenta, pervasa da un senso di disfacimento e di nullità, per spostarsi nelle lontane gelide zone del Donbass in Ukraina, straziate da una disastrosa e incomprensibile guerra civile che coinvolge e sbrana etnie diverse che la vita ha reso feroci e crudeli. Un libro non adatto per chi non sopporta il sesso estremo e gli eccessi linguistici, un libro che richiede di essere letto solo da persone mature e preparate. Un libro che è l’opera prima di una scrittrice che sembra possedere un enorme talento che dovrà curare e coltivare amorosamente per evitare di diventare solo una stella cadente nel firmamento della letteratura italiana.


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