Doppia recensione per "La ragazza con gli occhi d’oro", dell'autrice Josephine Cayne. A cura di Laura Altamura e Manuela Ragni.
Titolo: La ragazza con gli occhi d’oro
Autore: Josephine Cayne
Genere: Urban fantasy romance
Disponibile in ebook a € 2,99
E in formato cartaceo a € 9,90 o € 16,63
Contatti autore: Josephine Cayne Romance Author
TRAMA:
Talia è una ragazza semplice con una vita tranquilla, ma l’incontro con Aion, un misterioso semidio, e il risveglio di un potere che non sapeva neanche di possedere, stanno per rivoluzionare tutto.
Una realtà popolata di antiche divinità, ambiziosi semidei e sentimenti irresistibili la travolge senza alcun preavviso. In quel mondo la ragazza è un vero e proprio bersaglio mobile: solo Aion può difenderla e insegnarle a proteggersi da coloro che vorrebbero catturarla per sfruttare il suo dono, ma chi insegnerà ad entrambi a controllare la crescente attrazione che sentono l’uno per l’altra?
Tra loro nascerà un legame profondo, ma sarà abbastanza per salvare Aion dal suo stesso dolore e liberarlo dal peso dei segreti che ha nascosto per secoli?
Mentre insidiosi nemici tramano alle loro spalle, il futuro dell’intero Continente Occidentale sta inevitabilmente per cambiare.
La ragazza con gli occhi d’oro è un libro molto fantasioso che si può catalogare sia nel romanzo d'amore che nel fantasy.
Talia è una giovane apparentemente come tante, un po’ annoiata dalla sua vita e decisamente sfortunata in ambito sentimentale, ma tutto cambia a partire da una sera in cui, trovandosi in un pub con la sua amica del cuore, avverte delle strane sensazioni e flash di luce, imputando tutto all'alcol, anche se non ne ha fatto un grande uso.
Strani energumeni le si avvicinano e la contendono, spaventandola a morte ma...
In realtà di lì a poco sta per scoprire che la sua vita è concatenata a quella di Dei e Semidei, di cui aveva sentito parlare attraverso le letture di storia e mitologia di cui era appassionata, tramandate da sua nonna Era e studiate nella libreria di quartiere dove lavora.
Talia, dunque, non è un’umana qualunque, è una eidikos, ossia un essere speciale il cui sangue contiene tracce di sangue divino.
Non sapendo se credere o no a tutto ciò, dapprima è restia, ma si calerà sempre di più nel personaggio e si vedrà a poco a poco legata all’avvenente Aion.
Egli è un Gran Maestro, o almeno così si presenta, ossia il capo di una delle sette fazioni in cui si dividono i semidei discendenti dagli antichi, definiti marchiati per la presenza di un segno identificativo e luminoso.
Il suo compito è quello di proteggere gli eidikos, per volere del Dio Chronos e di insegnar loro a gestire il dono dal giorno del risveglio, ossia da quando i loro poteri si manifestano per la prima volta, generalmente attorno ai diciassette anni, nel caso di Talia un po’ più tardi.
Nel giorno dell’epifania del dono, gli occhi di un eidikos perdono il loro colore naturale e diventano color oro.
Il romanzo è pieno di colpi di scena, a partire dal fatto che anche la sua amica del cuore appartiene a questo mondo.
Per capire l’inizio di tutto bisogna tornare indietro a un tempo molto lontano, quando il continente occidentale era governato da sette Divinità, dette Antichi, benigne ma con poteri immensi e ciò era durato per secoli; ad un certo punto le guerre tra le fazioni che appoggiavano le varie divinità si erano fatte spietate e, successivamente gli Dei erano spariti misteriosamente.
Devo confessare che questi flashback, che giungono attraverso i racconti di Aion, all’inizio mi hanno spiazzato e generato confusione anche perché vengono introdotti personaggi che sembrano non avere una esatta collocazione o funzione.
Con lo svilupparsi della trama tutti i pezzi del puzzle si ricompongono nel quadro finale e consentono una esaustiva visione d’insieme.
La scrittura mi è parsa fluida, i personaggi abbastanza strutturati.
In particolare Talia ha tutti i pregi e i difetti di una giovane dei nostri tempi, desiderosa di amare e essere amata, con una delusione sentimentale alle spalle, solo apparentemente fragile ma in realtà determinata.
La sua forza di carattere le permetterà di sostenere Aion fino alla fine, malgrado l’uomo sia spesso freddo e reticente facendo nascere nella ragazza la convinzione che lui non sia attratto da lei.
In molte occasioni la chiama ragazzina e ostenta la sua vita sessuale quando invece lei deve ancora vivere la sua prima volta e spera di farlo con una persona con cui valga davvero la pena.
Le vicende renderanno inseparabili i due e lo stesso Aion, passo dopo passo, non riuscirà a respingere un sentimento tanto dirompente, mettendo a nudo la sua paura di amare, come un tempo era già avvenuto nella sua lunghissima esistenza (si parla di centinaia o migliaia di anni prima).
Mi è piaciuto l’aspetto fragile di Dei e Semidei, rappresentati nella molteplicità di sentimenti.
In alcuni passaggi l’opposizione fra le varie fazioni, le competizioni, le guerre, il gioco sporco, gli antagonisti sono un rimando (o perlomeno io l’ho inteso così) alle lotte fra gli uomini che, in fondo, non sono molto diversi in quanto sempre mossi da bramosie di potere.
Dolce e sensuale l’amore fra i protagonisti nella fase in cui è vissuto come una realtà virtuale, ossia a metà strada fra la fantasia, il sogno e la trasposizione onirica: in un passaggio, che ho trovato molto erotico, con l'immaginazione e lo sguardo Aion accarezza ed ama il corpo di lei nel sonno, senza alcun contatto fisico, conducendola al piacere.
Altrettanto fisica, ma mai eccessiva, la fase in cui gli innamorati danno libero sfogo alla loro passione in un crescendo di emozioni, conoscendo l’Amore con la A maiuscola.
Una storia fantasiosa, collocata in una dimensione spaziale e atemporale che, una volta in cui si entra nel suo corso, tiene desta l'attenzione e precede velocemente.
Il romanzo è narrato in terza persona, i dialoghi sono frequenti e scorrevoli e danno ritmo alle vicende.
Non sono un'amante del genere, scegliendo di leggerlo mi sono voluta dare un'opportunità di studio e analisi di qualcosa che non è nelle mie corde e l'ho apprezzato.
Lo ritengo un buon libro, l'idea è originale.
Non mi dilungo sulla trama, già scritta così bene da Laura e vado de botto alla recensione.
Il romanzo è un gradevole urban fantasy con rimandi alla mitologia greca/mediterranea (la presenza di un dio egizio allarga un po' gli orizzonti), costruendo così uno scenario di sicuro interesse e fascino: gli dei e le loro vicende hanno accompagnato la storia scolastica di tutti, e chi non si è divertito e appassionato ai loro legami di amore e odio e vendetta? Legami che ritornano nel mondo di Talia, un mondo moderno dove lei vive una vita normale e un po' noiosa, salvo scoprire che quella "noia" è stata costruita ad arte perché lei è sempre stata guardata a vista, sorvegliata e protetta per il dono che cela fin dalla nascita. La sua crescita personale che inizia con la scoperta della verità è verosimile, così come l'aumentare del suo coraggio e consapevolezza. È un personaggio che si arricchisce con il crescere della narrazione e dell'intensificarsi del sentimento per Aion, ricambiato dall'immortale anche se dopo molti e molti tentennamenti. Ritorna qui uno dei grandi temi dell'urban fantasy: come posso io, immortale, permettermi di amare senza soffrire per la perdita del mio amore mortale? Posso farlo? Sì, se si tratta di amore vero, di quel sentimento unico che travalica tempo e spazio e che sarà con te per sempre, anche quando vita e speranza sono finite.
La scrittura è scorrevole, forse qualche avverbio si poteva evitare o limare, ma si tratta davvero di casi isolati che non inficiano la scorrevolezza della narrazione.
Belle e intense e non volgari le scene d'amore. In alcune manifestazioni di possesso mi sembrava di ravvisare un po' di Showalter, anche se l'autrice di La ragazza dagli occhi d'oro è riuscita a esprimere sentimento e passione senza scadere nella volgarità: very good per me!
Narrazione in terza persona, punto di vista esterno e onnisciente ma che "fa raccontare" le vicende dai diversi personaggi e dai loro rispettivi punti di vista, che si susseguono nel testo. I principali sono - ovviamente - quelli di Talia e Aion.
Buona anche la lunghezza e la tenuta della storia, che non si dilunga inutilmente per "allungare la broda" come spesso in alcuni urban fantasy accade.
Lettura gradevolissima che consiglio anche a chi non ama particolarmente il fantasy in senso stretto.
Vi ringrazio moltissimo per le vostre parole e per aver dedicato del tempo a leggere e recensire il mio libro :)
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