venerdì 15 aprile 2022

"TURBOLENCE UP AND DOWN" di Jane Ellis

 

Buongiorno follower, buon venerdì!
Nuova pubblicazione: "Turbolence Up and Down" dell'autrice Jane Ellis.




Autore: Jane Ellis

Serie: Secret serie 0.5 

Genere: Romance

Disponibile in ebook al prezzo lancio di € 0,99

E in formato cartaceo a € 10,00 



TRAMA: 

Sogno di essere la donna di Axel Shane, capitano dell'Aeronautica americana e migliore amico di mio fratello, fin da ragazzina. Niente e nessuno mi ha mai distolta dal desiderio di sbocciare e diventare donna tra le sue braccia, neanche il fatto che lui sia partito per una missione. Determinata ad averlo, gli ho inviato lunghi messaggi, parlandogli dei miei sentimenti e dei sogni erotici in cui lui è l'unico protagonista maschile.
Un giorno, finalmente, lui mi chiede di incontrarci. Nulla, però, è come immagino. Axel è freddo e distante. Lo è anche quando mi dice che posso averlo, ma a modo suo. Prendere o lasciare.
Sconcertata, ma disposta a tutto, accetto. In un turbinio di emozioni, faccio il mio ingresso nel mondo perverso di Axel, e mi piace. Mi piace molto…
Ma per me non è mai solo sesso. Lui è il mio atterraggio perfetto.
Niente e nessuno potrà tenermi lontana da Axel. Lo amo e so che lui mi ama, nonostante lo neghi.
Sono pronta a imbarcarmi sull'aereo e pilotare senza piani di volo. Con lui non ho paura.

DICE L’AUTRICE:

Non so a voi, ma a me l'orgasmo fa passare il mal di testa. Le endorfine rilasciate dall'ormone del piacere rilassano la mente e il dolore diminuisce.
Parlare e immaginare durante i preliminari aumenta l'eccitazione.
Non mi preoccupa parlare di sesso, vibratori e altri divertenti giocattoli.
E tu come vivi la sessualità?

Avvertenze: Se non amate il genere erotico non compratelo.
Se non amate le storie complicate, non compratelo.
Se volete del romanticismo, non compratelo.
Se troppo sesso vi dà fastidio non compratelo.
Se invece vi fidate di me e delle mie trame, correte a prenderlo.
Ma soprattutto se vi piace beautiful, leggetelo! È bellissimo!




BREVE ESTRATTO:

Un bagliore di luce mi acceca. Torno a guardare verso l’aereo e lo vedo. È sulla scaletta, torreggia, alto e imponente, su tutti. 
Indossa la divisa di ordinanza, una mimetica verde militare e degli occhiali a specchio nascondono il suo sguardo. Il viso sembra quello di sempre, pulito, senza un filo di barba. 
Mi vide, ma non accenna neanche a un saluto. Scende composto la scala con lo sguardo dritto davanti a sé. Sembra assurdo, ma mi intimorisce. Non è il ragazzo di cui mi sono innamorata, eppure qualcosa mi attira ancora. È come una calamita e io un filo di metallo senza forze.
Non ricordo questo suo incedere sicuro e determinato. Sembra quasi strafottente del mondo, di me. Ho il cuore un groviglio di emozioni. 
Le esperienze che ha vissuto come lo hanno cambiato? Mi sento così immatura rispetto a lui.
Si ferma davanti a me. Non so che fare. Mi sono immaginata questo momento per giorni, mesi, anni. Niente sta andando come sperato.
«Ciao April». La sua voce. La sua voce non è cambiata. Bassa, roca, sensuale. Un brivido mi scende giù per la schiena. Il mio cuore sembra un cavallo in corsa spaventato da un boato. 
«Axel».
Si porta la borsa su una spalla e mi allunga la mano. 
Potrei svenire.
«Dammi le chiavi della macchina», dice.
Questa richiesta mi spiazza. Le chiavi? Davvero, nulla sta andando come ho immaginato. 
«Le chiavi», ripete.
Automaticamente le prendo dalla borsa, ma prima di dargliele qualcosa scatta dentro di me. 
«Non ti fidi di come guido?»
Oh, guarda so parlare!
Mi passa davanti, afferrando le chiavi, senza toccarmi neanche per sbaglio.
«Niente filippiche sui diritti e le capacità femminili. Ho solo bisogno di tenermi occupato o rischio di addormentarmi prima di arrivare a destinazione», replica. 
Gli trotterello dietro, incredula e confusa. 
Un paio di soldati lo salutano. «Ci vediamo domani sera al solito posto?», chiede uno. Riceve in risposta un cenno di assenso.
Solito posto? Uno che non torna da quattro anni ha un solito posto?
Un altro domanda: «Shane, ti va di ridarmi la rivincita? Non ho ancora digerito la tua vittoria alla CBS un mese fa».
CBS? Questo nome ha qualcosa di familiare.
«Tenente Shane», chiama nel frattempo una donna avvenente. Deve avere circa trent’anni. Indossa un completo simile a quello che ho scartato prima di uscire e si avvicina ad Axel come se lo conoscesse.
I suoi occhi sembrano mangiarselo. 
«Dottoressa Pelrose», fa lui, continuando a camminare.
«Quando ha intenzione di presentarsi al colloquio annuale? Ha già disdetto due appuntamenti».
«Ero in missione».
«Non dica fesserie. Il sei giugno si trovava a Washington, precisamente al palace Royal a intrattenere rapporti con un capitano francese, mentre il sette luglio al Robert Kennedy Stadium per giocare una partita del cuore».
«Appunto ero in missione. L’unico motivo per il quale conosce i miei movimenti è perché stavo lavorando per il reparto. Fissi un altro appuntamento se ha tanta voglia di incontrarmi», risponde lui aprendo una porta e facendomi segno di precederlo.
Non ci sto capendo nulla. Anzi una cosa mi appare sempre più chiara: Axel Shane è tornato a Washington regolarmente, solo che ha dimenticato di comunicarmelo.




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