Buon pomeriggio, amici lettori!
Recensione "Il mostro di Trieste" dell'autore Gianluca Rampini,
edito Newton Compton Editori. A cura di Silvia Cossio.
Autore: Gianluca Rampini
Genere: Thriller
Casa editrice: Newton Compton Editori
Disponibile in ebook a € 4,99
E in formato cartaceo a € 12,26
TRAMA:
Un’indagine di Zeno Pentecoste
Il buio può fare paura ma anche proteggere dal male
Zeno Pentecoste è un poliziotto molto inquieto. La malattia della moglie e la ribellione della figlia Rebecca si sommano al suo passato tormentato: è stato adottato e della famiglia d’origine non sa nulla. Lo accompagna però il ricordo, vividissimo in lui, della paura del buio.
In questo momento di crisi personale, Trieste è scossa da una violenza brutale. Un killer seriale uccide le sue vittime sottoponendole a un incomprensibile, macabro rituale: i loro corpi, semisbranati, vengono attaccati agli alberi e resi tutt’uno con essi. Dai corpi, dalle mani, spuntano rami. Un sasso rosso si trova in genere sulla scena. Più le indagini vanno avanti, più gli indizi portano Zeno sulle tracce di una tetra vicenda del passato, collegata a qualcuno o qualcosa che lo riguarda molto da vicino.
Un thriller che indaga il lato più buio degli esseri umani.
2018. Trieste diventa teatro di atrocità indescrivibili. La polizia si ritrova a fronteggiare una banda di pedofili e una serie di omicidi, e non è ben chiaro se ci sia un legame.
Il disagio dilaga e i piani alti vogliono il colpevole prima che il panico si diffonda.
L’irrequieto ispettore capo della polizia, Zeno Pentecoste, indaga su questi crimini efferati.
Appeso a uno dei rami sopra la testa, il presente che quello psicopatico gli lasciava. Sapeva di non avere prove per esserne certo, ma la sensazione di costituire il destinatario di quell’omaggio andava rafforzandosi.
Alcuni dettagli nelle scene del delitto portano Zeno a pensare a un collegamento con il suo passato. Un passato che ha dimenticato e che ha cercato di ignorare, ma che adesso non può più rifuggire. Sogni ricorrenti sembrano condurlo in quella direzione. Così come la consapevolezza che la sua irrazionale paura del buio, che si esercita a domare, non sia altro che una conseguenza di quel periodo oscuro che ha rimosso.
A questo punto, è arrivato il momento di rivelarvi il nome del cattivo... 😆 Scherzo, naturalmente, anche se sono tentata 😂
In verità, l’identità del mostro non è un mistero, ci viene svelata da subito, ma non è lui il vero cattivo della situazione, anzi! Ce ne fossero di mostri così! Parere personale che probabilmente, se non avete letto il libro, vi risulterà difficile da comprendere e accettare, ma che senz’altro condividerete una volta scoperte le motivazioni dell’assassino.
Di sicuro, vi ritroverete a combattere con il vostro credo personale, ma, se sarete onesti con voi stessi e non vi farete influenzare dalla comune morale, arriverete alla mia stessa conclusione.
C’era voluto un serial killer, un altro mostro, per incrinare le difese di quel sistema. Che fosse questo, lo scopo dell’assassino?
Nella sua distorta visione del mondo, Giovanni almeno aveva una motivazione, socialmente inaccettabile ma umanamente comprensibile.
Giovanni Felluga, psicologo, è una sorta di giustiziere. Il fine giustifica i mezzi: non si fa scrupolo a eliminare chi non serve più. E se questo serve a trovare i cattivi...
È il risultato di un’educazione impartita da un padre violento, crudele.
Contava solo il progetto e la sua realizzazione.
Sente di avere una missione, uno scopo che nobilita la sua propensione alla morte.
Per mantenere l’equilibrio precario che aveva trovato nella sua esistenza, doveva compensare, trovare il giusto contrappeso. Una morte per una morte.
Come dicevo, sono altri i cattivi che riempiono le pagine di questo avvincente thriller, alcuni dei quali si celano al mondo dietro una facciata di perbenismo. Per quanto mi riguarda, ho capito subito chi è il colonello, ovvero colui che regge le fila di una rete di pedofili, ed è l’unica critica che rivolgo all’autore. Troppo facile da individuare, nonostante la presenza nella narrazione di tanti personaggi, distribuiti in un arco temporale che va dal 1992 al 2018. A parte questo, la storia è un crescendo di colpi di scena e la lettura di questo romanzo risulta oltremodo appassionante.
Uno di quei libri che danno soddisfazione, in più di un senso... Forse, un po’ “mostro” lo sono anch’io… Capirete leggendo 😉
La storia, sebbene autoconclusiva, lascia aperta la strada a un seguito. Non sarebbe male una serie, dove ritrovare i vari personaggi, protagonisti e non. Quantomeno, io sarei ben lieta di leggerla.
In attesa di eventuali sviluppi, consiglio caldamente la lettura di questo libro e faccio i miei complimenti all’autore Gianluca Rampini.