giovedì 9 maggio 2024

RECENSIONE "DELIRIO" di Marialuisa Moro

 

Buongiorno follower!
Recensione "Delirio" dell'autrice Marialuisa Moro. 
A cura di Silvia Cossio. 



Titolo: Delirio 

Autore: Marialuisa Moro

Genere: Thriller psicologico

Disponibile in ebook a € 2,99

E in formato cartaceo a € 8,06

Contatti autore: Facebook - Instagram 



TRAMA:

L’avvocato Holly Peterson è una donna allo sbando. Poche settimane prima aveva una famiglia e una professione. Una non esiste più, l’altra è gravemente compromessa dalle sue condizioni psichiche.
Una sera accade qualcosa che la scuote dall’abulia in cui trascorre le sue giornate: un uomo che vive poco distante da casa sua viene trovato morto. La polizia liquida subito il caso come suicidio, ma c’è qualcosa che stride.
La prospettiva di una sua indagine personale e segreta le fornisce uno stimolo a uscire dal suo stato, ma non immagina cosa l’aspetta.
Prigioniera di una folle tela di ragno in cui realtà e sogno, innocenti e colpevoli si fonderanno in un unico delirante calderone, non ci sarà più nulla e nessuno di cui fidarsi. 

Dopo la perdita del marito e del figlio, Holly si è lasciata andare, disinteressata a tutto e tutti.
 
Holly Peterson. Un tempo avvocato. Un tempo madre. Un tempo moglie.

La morte del vicino di casa, Matt Sims, riaccende la sua curiosità e il suo interesse, distraendola dai suoi demoni personali. Si parla di suicidio, ma alcune prove venute alla luce aprono la strada a dei dubbi. Inoltre, la moglie dell’uomo, Millicent, rifiuta l’idea che il marito possa avere compiuto un gesto così estremo. Lei vede gli spiriti e il marito le è apparso in sogno. Difficile da credere per una razionale come Holly.

Il ritrovamento delle buste nascoste contenenti i pezzi di corda, i dubbi di Millicent sul fatto che si trattasse di suicidio... C’era qualcosa da scoprire, qualcosa su cui indagare. Uno stimolo. Per allontanare i fantasmi personali che non le avevano dato tregua per mesi.

Nonostante i dubbi sulla saggezza della sua decisione, Holly decide di indagare. 

La prospettiva di risolvere un caso, e non uno qualsiasi, l’aveva risvegliata dal torpore doloroso in cui era caduta dopo la disgrazia che aveva sterminato la sua famiglia.

Ma l’avventura cominciata come un gioco inizia a prendere una brutta piega.
Altre morti sospette - o forse no - si aggiungono alla lista.
La paranoia di Holly si intensifica al punto da farle commettere gesti senza senso.

Un gioco tragico che la stava trascinando gradualmente sempre più in basso in una discesa senza fine.

Da qui in poi, la storia assume sfumature irreali. Cosa c’è di vero in quello che sta succedendo e cosa, invece, è frutto di un delirio? Realtà e fantasia si mescolano.
Molto brava l’autrice nell’instillare dubbi nel lettore, che si ritrova a fare ipotesi sugli accadimenti senza tuttavia venirne a capo. 
C’è un passaggio, però, che fa acqua, quantomeno manca un adeguato chiarimento, ovvero quello legato a Matt e Millicent. All’inizio, a questa coppia vengono dedicati ben tre capitoli. Da protagonisti, la loro parte sfuma fino a diventare inesistente e alla fine non si ritiene utile fornire alcuna spiegazione. Ho come l’impressione che l’autrice abbia cambiato registro strada facendo. Forse era partita con un’idea, ma poi, come succede quando si scrive, si è lasciata condurre dai personaggi. 
Ovviamente, è riuscita a riparare creando una storia con un senso, anche se parlare di logica può sembrare blasfemo 😅, visto il susseguirsi di eventi fuori controllo di cui l’autrice dà prova di fantasia. 
Il finale resta aperto a interpretazione. Rimane il dubbio che si tratti dell’ennesima fantasia e personalmente ritengo sia così. Chi può dare seriamente credito a una confessione estorta sotto la minaccia di un’arma? Non serve essere avvocati per capirlo. Non posso aggiungere altro per ovvi motivi. Indipendentemente da come siano andate le cose, l’autrice è riuscita nell’intento: creare il caos nella mente del lettore. 
Concludendo, ci troviamo di fronte a una storia originale che non dà tregua. Marialuisa Moro mescola passato e presente, realtà e fantasia, dosando gli ingredienti con sapienza. La narrazione risulta incalzante dalle prime battute e trascina, se possibile, anche oltre il finale. La mente, infatti, continua a lavorare alla ricerca di una spiegazione razionale, ma che, come scritto sopra, per quanto ci si sforzi, non troverà.
Buono lo stile, tuttavia il testo necessita di una rilettura, diverse le imperfezioni riscontrate. 
Lettura consigliata.


martedì 7 maggio 2024

RECENSIONE "GIOCHIAMO AL DOTTORE?" di Angelica Romanin

 

Buongiorno, follower!
Nuova pubblicazione: "Giochiamo al dottore?" dell'autrice Angelica Romanin. 
Andrea Macciò l'ha letta in anteprima per noi. 



Autore: Angelica Romanin 

Genere: Commedia romantica

Disponibile in ebook a € 0,99

A breve anche in formato cartaceo 

Contatti autore: Facebook - Instagram 



TRAMA:

La vita di Olivia si riassume in due parole: Ansia & Spritz, il profilo Instagram che gestisce con la sua coinquilina.
Trentenne newyorkese con evidenti problemi di socializzazione, Olivia si dibatte tra la sua feroce ipocondria e la farmacia in cui lavora. Tra uno Xanax e un mojito, sembra filare tutto liscio, almeno fino a quando non compare lui: sorriso spavaldo e sguardo da canaglia. Il suo nuovo vicino di casa è un metro e novanta di arroganza e testosterone; casa sua è un via vai di femmine, via una sotto un’altra, ma ciò che davvero fa imbestialire Olivia è quella sua totale mancanza di rispetto per le più basilari norme igieniche. Quel tizio tiene in appartamento una gallina, ci rendiamo conto?

Fanatico praticante di sport estremi, Christopher si guadagna da vivere facendo l’influencer. Impulsivo e sprezzante del pericolo, affronta la vita di petto, prendendosi tutto ciò che vuole senza pensare alle conseguenze. E quella vicina nevrotica che non perde occasione per lamentarsi di ogni cosa, è per lui una vera spina nel fianco.

Tra riunioni condominiali all’ultimo sangue e velenose battute sui social, è chiaro che i due non hanno nulla in comune, se non una forte antipatia reciproca.
Eppure, complice un battibecco su Instagram che diventa virale, si ritrovano imbarcati per un viaggio in Alaska. Premio finale: 500.000 dollari. Per contratto dovranno imparare a cooperare, loro due, soli, nella natura selvaggia.

Cosa potrà mai andare storto? 



Olivia è una trentenne newyorkese che lavora in una farmacia. Il luogo peggiore per una ragazza che dall’infanzia è affetta da una fortissima ipocondria, tanto che non lascia la sua città (e il suo “quartiere”) da quasi dieci anni. Assieme all’amica Vicky, appassionata di cocktail e aperitivi, ha aperto un profilo Instagram dal nome eloquente “Ansia e Spritz”. La sua vita sentimentale si riassume nell’intenso scambio a distanza con David, un ragazzo più giovane di lei di qualche anno.
Se Olivia è ipocondriaca, David è agorafobico e il momento del loro incontro è rimandato ogni volta a una data da destinarsi. Una vita al riparo da pericoli, ma decisamente monotona per una trentenne single di Manhattan.
Un giorno, Olivia viene svegliata dal canto di un “gallo” che si rivela essere in realtà una gallina, il “pet” del nuovo vicino di casa, Christopher Bundy, un trentaseienne appassionato di sport estremi e notissimo influencer che lavora per marchi di abbigliamento sportivo.
In apparenza un classico “maschio alfa” arrogante, iperattivo, fanatico dell’allenamento fisico e collezionista di amori occasionali, anche se la scelta di una gallina come animale domestico può far pensare che abbia un lato “nascosto”.
Olivia e Christopher sono due caratteri opposti, e se lei non sopporta la spavalderia e l’antipatia per le norme igieniche del vicino, lui è irritato da quella ragazza nevrotica che sembra essere l’unica immune al suo fascino. I due iniziano a punzecchiarsi sia dal vivo che sui social, e grazie a una lite divenuta “virale” hanno l’occasione di partire per un viaggio in Alaska sponsorizzato da una nota azienda di abbigliamento sportivo, imparando a cooperare per “sopravvivere” nella natura selvaggia.
Per lei un’occasione di uscire dal guscio in cui si è rinchiusa, per lui l’opportunità di svoltare grazie al ricco premio finale. Come spesso accade, gli opposti finiranno per attrarsi? E che ne sarà del “fidanzato virtuale” di Olivia, David?
Da una delle più interessanti autrici del romance italiano contemporaneo, una storia ricca di ironia, che gioca abilmente con personaggi costruiti mescolando alcuni stereotipi del genere, come l’attrazione tra gli opposti e un personaggio maschile dal fascino “arrogante” con un’ambientazione assolutamente contemporanea. Christopher è un influencer, e come tutti quelli, donne o uomini che siano, che sono impegnati in quest’attività, la persona e il personaggio da rappresentare sui social rischiano di coincidere limitando l’autenticità della loro vita di relazione. 
Anche Olivia e David sono prigionieri di nevrosi contemporanee, da un’ipocondria all’agorafobia, sindromi nelle quali il mondo asettico del virtuale sembra essere preferibile a quello affascinante, ma rischioso, della vita “in presenza”. 
Sindromi che si sono diffuse soprattutto negli ultimi anni e nelle grandi città.
Il contatto con la natura estrema dell’Alaska riuscirà a “guarire” Olivia dalla sua ipocondria e Christopher dall’identificazione con il suo “personaggio” che gli impedisce di conoscere il vero amore? 
Come in molti libri dell’autrice, l’ambientazione è nel mondo anglosassone, molto riuscita, con atmosfere ispirate alle serie o al cinema sentimentale americano, e riflette il suo stile molto particolare nel panorama del romance italiano.
Di mezzo c’è anche uno sciamano…
Giochiamo al dottore? è una storia leggera e romantica, ma non superficiale, che ci racconta nella forma del romance “hate to love” la realtà delle relazioni nel mondo di oggi, nella quale la confusione tra reale e virtuale regna sovrana e forse solo un contatto con una realtà “estrema” come l’Alaska del romanzo di Angelica Romanin ci può rivelare chi siamo veramente e farci trovare il vero amore.


RECENSIONE "ALLA SCOPERTA DELLA FAMIGLIA" di Judith Keim

 

Buongiorno follower!
In uscita oggi "Alla scoperta della famiglia" dell'autrice Judith Keim, 
quarto e ultimo volume della serie "Salty Key Inn". 
Franca Poli lo ha letto per noi.


Autore: Judith Keim
Serie: Salty Key Inn Vol.4
Genere: Romance 

Disponibile in ebook a € 4,99
A breve anche in formato cartaceo

Traduttore: Isabella Nanni

Contatti autoreFacebook - Instagram 



TRAMA:

Vale la pena trovare una famiglia, e tenersela stretta...

Sheena Sullivan Morelli e le sue sorelle, Darcy e Regan, lavorano per portare a termine la sfida dello zio Gavin di trasformare il suo hotel fatiscente in un’attività redditizia entro un anno. Vincere significa guadagnare una quota dell’ingente patrimonio dello zio. Ma soprattutto, determinerà il modo in cui trascorreranno il resto della loro vita. Sheena vuole restare all’hotel a supervisionare la gestione dell’albergo. Darcy e Regan, invece, vogliono andare avanti con le loro vite: Darcy vuole scrivere un romanzo e Regan vuole entrare nel mondo dell’arredamento con Mo. Ma la vita ha altri piani per loro. E alla fine, tutte e tre si renderanno conto che l’unica cosa che conta davvero è trovare e mantenere una famiglia.
Una storia di sorelle e della famiglia che trovano... Leggete tutti i libri della serie: Alla scoperta di me stessa, Alla scoperta della mia strada, Alla scoperta dell’amore, Alla scoperta della famiglia.
Un altro dei libri della serie di Judith Keim che celebra l’amore, le famiglie e donne forti che affrontano le loro sfide. Narrativa femminile per tutte le età, letture da spiaggia con un tocco di romanticismo e di umorismo, colpi di scena e l’immancabile lieto fine. Non dimenticate di dare un’occhiata anche agli altri deliziosi libri dell’autrice e alle serie che i lettori adorano. 


Siamo arrivati al quarto e ultimo libro della serie Salty Key Inn che vede come protagoniste le tre sorelle Sullivan-Morelli. Nel primo abbiamo fatto la conoscenza di Sheena, Darcy e Regan e la sfida che lo zio Gavin Sullivan ha lanciato loro sotto forma di eredità, ovvero vivere e lavorare insieme nell’hotel per cercare di metterlo in condizioni di ricevere ospiti nell’arco di un anno. In questo ultimo scopriamo se sono riuscite nell’impresa finale e a ereditare il consistente patrimonio dello zio.
Ovviamente anche in questo libro, come nei precedenti, le tre sorelle, continuano con l’ammodernamento dell’Hotel. Buona parte del lavoro è già stato svolto e la data della resa dei conti si avvicina. Ora non resta loro che trascorrere le festività di Natale e Capodanno e poi il due gennaio dovranno volare dalla Florida, dove si trova il complesso alberghiero, a Boston dove l’avvocato di zio Gavin dirà loro se sono le nuove proprietarie del Salty Key Inn oppure no. Saranno riuscite nell’intento? Avranno rispettato tutti i requisiti richiesti dallo zio? Di certo non sarò io a svelare il mistero.
Pur continuando questo viaggio insieme lavorando alla locanda, ciascuna continua a crescere nella carriera secondaria. Sheena, oltre a fare la mamma, vuole restare all’hotel a supervisionare la gestione dell’albergo. Darcy e Regan, invece, vogliono andare avanti con le loro vite: Darcy vuole scrivere un romanzo e Regan vuole entrare nel mondo dell’arredamento con Mo. Ma si sa che a volte la vita ha altri piani. 
E alla fine, tutte e tre si renderanno conto che l’unica cosa che conta davvero è trovare e mantenere una famiglia. Sì, perché il lavoro è intrecciato con la loro vita privata e sentimentale. Le due sorelle minori hanno trovato in Austin e Brian la loro anima gemella proprio lì in Florida, mentre Sheena, la maggiore, ha ritrovato una nuova armonia familiare con il marito Tony e i due figli adolescenti, Michael e Meeghan.  Proprio lei però che si troverà ad affrontare una situazione del tutto inaspettata che rischia di metterla in crisi sia dal punto di vista familiare che lavorativo. Sarà una sorpresa per tutta la sua famiglia, ma se gradita oppure no non lo dico ovviamente. Una cosa è certa, in questo anno le tre sorelle si sono avvicinate come non lo erano mai state prima. Era forse quello uno degli obbiettivi principali dello zio Gavin? 
Come negli altri volumi, anche in questo è molto dettagliata la descrizione dell’hotel e del ristorante situati sul golfo della Florida. Sembra di essere con le protagoniste, di vedere tramite i loro occhi la situazione in cui versa l’hotel, ma anche i cambiamenti apportati da Regan e dal suo amico Mo, le modifiche alle varie strutture del complesso alberghiero; di trovarmi tra gli invitati ai matrimoni celebrati sulla spiaggia e ai relativi festeggiamenti, di camminare in riva al mare e raccogliere conchiglie. Si ha anche l’impressione di sentire lo sciabordio delle onde. In definitiva, il lettore viene trasportato in Florida senza muoversi da casa.
Ho adorato il modo in cui l'autrice ha mantenuto il ritmo veloce e ha aggiunto alcuni colpi di scena per tenere alta la concentrazione nel lettore. La scrittura accurata e scorrevole, i dialoghi frizzanti e a volte divertenti, così come alcuni siparietti tra i protagonisti e un’ambientazione da sogno rendono la lettura fluida e piacevole. La narrazione avviene con il pov alternato delle tre sorelle. I personaggi risultano ben delineati e si può percepire sia il loro carattere che l’aspetto fisico.
Ho apprezzato le tre sorelle, così come gli altri personaggi, in particolare Brian e Austin (ho un debole per loro), ma anche Mosè Green, Nicole, Casey, Graham e gli amici di zio Gavin.
Nel complesso, è una storia ben scritta sull'amicizia, la famiglia, l'amore.
Questo libro è davvero una boccata d'aria fresca.
I miei complimenti all’autrice e a Isabella Nanni per la traduzione.


sabato 4 maggio 2024

RECENSIONE "BRINA. LETTERE DA NESSUNO" di Aurelia Ortis

 

Buon sabato, amici lettori!
Recensione: "Brina. Lettere da nessuno" dell'autrice Aurelia Ortis. 
A cura di Silvia Cossio.



Autore: Aurelia Ortis

Genere: Narrativa storica - Paranormale

Disponibile in ebook a € 2,99

E in formato cartaceo a € 7,99

Contatti autore: Facebook - Instagram 



TRAMA:

Il silenzio è solo silenzio. Per gli altri, non per lei. È muta ma può udire voci, stralci di conversazioni che nessuno può ascoltare, cristallizzate tra le pareti: la “Brina”. Un dono che può distruggerla o portarla in alto; Marta riesce a tradurre queste emozioni in note, diventando un personaggio di spicco nel panorama musicale degli anni ’60. Una carriera brillante, messa in pericolo da un mistero: chi è il ragazzo che si presenta in teatro, ogni sera? Scoprirlo potrebbe compromettere tutto ciò che ha costruito. Due vite che si scontrano, tra salotti e occupazioni, in una società affamata di cambiamento. Riuscirà Marta a nascondere la propria “stranezza” al resto del mondo? O dovrà rinunciare a tutto ciò che ama?

Storia di Marta, a partire dai primi anni della sua vita trascorsi in un monastero, in Sicilia. Presa in giro dai suoi coetanei, screditata dagli adulti, per via del suo handicap. Marta non può parlare, ma ha un dono: un talento innato che a soli ventidue anni la porta ad essere definita “l’enfant prodige” del teatro. Una strumentista, ma anche una compositrice. La musica le permette di dire ciò che la sua bocca non potrà mai fare. Ma le sue capacità vanno oltre.
Si dice che la mancanza di uno dei sensi acuisca gli altri, così da compensare tale mancanza. Nel caso della protagonista, l’udito diventa il suo punto forte, o forse la sua condanna, sarà il tempo a dirlo. Lei “sente” più del dovuto. Qualcosa di illogico, che non ha nulla a che fare con la realtà, e che fa sì che la ragazza traduca in musica eventi realmente accaduti a cui solo lei assiste.  

Adesso aveva battuto il muso contro l’evidenza che non solo quell’evento era paranormale, era molto di più. Era reale. E la musica, narrandolo, aveva potere su uomini e donne in carne e ossa. Le sue note diventano un ponte tra l’incorporeo e il tangibile.

La sua carriera decolla. Viene travolta dal successo.
Ma quello di Marta è un personaggio complesso, il suo animo è insofferente, sempre in lotta con se stessa e con il mondo. La sua ribellione come riflesso a una società che la vorrebbe diversa. Quasi un voler sfidare le convenzioni e il perbenismo della Sicilia degli anni ottanta.
L’incontro con Mitch Sullivan cambierà la sua vita. Un rapporto che va oltre quello che le persone comuni possono comprendere.

Tu sei la cosa più reale che io abbia mai avuto nella vita. Sei la persona più vera, più importante che io potrò mai conoscere. E non importa nulla se riuscirai o meno a prendermi per mano.

Con lui, lei può essere se stessa, nessuna maschera a reggere il personaggio di artista cinica, sprezzante, “mangia uomini”, ma solo una ragazza con i sogni e i timori di una giovane donna che non ha mai conosciuto l’amore.
Tuttavia, le difficoltà da superare sono ancora molte. Dovrà toccare il fondo prima di risalire. 
Una vita portata all’estremo, senza sapere dove la condurrà, verso la ricerca di qualcosa di inafferrabile.

Lo stile occidentale, la morale dissennata, priva di valori. Il lusso.

Il ritorno alle origini. Per perdonarsi, riscoprirsi, per accettare la propria natura. E il proprio dolore. Perdersi per ritrovarsi.
Una scrittura, quella dell’autrice, diretta, pulita, senza fronzoli, come il carattere della protagonista, che è tutto fuorché semplice. Descrive gli eventi, tragici, dolorosi, il disagio di una donna all’apparenza persa, che nasconde una grande fragilità. Incompresa. Allo sbando. Perennemente inadeguata.
Una vena malinconica scorre battente tra le righe. Impossibile staccarsi dalla lettura.
Una sola parola: intenso.
Ho amato questo libro, capace di regalare emozioni. Avrebbe meritato un finale degno di nota, ed è l'unica nota negativa che mi sento di fare. Troppe le domande senza risposta. Lascia un senso di incompletezza, è come se alcuni elementi non trovassero pace, in attesa della giusta collocazione. 
Spero che questa scelta sia dettata dalla volontà da parte dell'autrice di scrivere un seguito, in caso contrario sarebbe un vero peccato.
Lettura consigliata.


giovedì 2 maggio 2024

RECENSIONE "OLD DANCING GRAVES" di M.P. Black

 

Buongiorno follower!
Recensione: "Old dancing graves" dell'autrice M.P. Black, 
primo volume della serie "John & Mabel Series", 
edito Collana Milos. A cura di Silvia Cossio. 


Autore: M.P. Black
Serie: John & Mabel Series  
Genere: Romance storico - Paranormale

Casa editrice: Collana Milos

Disponibile in ebook a € 3,99
E in formato cartaceo a € 15,00

Contatti autore: Facebook 



TRAMA:

Londra, 1889.

Mabel Lewis è una giornalista del “Times” e si occupa di scrivere articoli particolari. Chiamata “La signora degli spiriti”, le è stato assegnato il compito di scoprire medium imbroglioni o di risolvere casi avvolti dal mistero. Quando nella cripta della famiglia Lloyd alcune bare si muovono da sole, Mabel viene incaricata di risolvere l’enigma, aiutata dal suo fido e affascinante collaboratore John Collins, figlio unico del conte Hampshire.
Mabel nasconde un segreto. Possiede infatti il “dono”, che le è stato tramandato dalla madre, di vedere le anime dei defunti e di comunicare con loro. Un segreto che solo John conosce e che entrambi custodiscono gelosamente.
Quando i due iniziano a investigare sulle bare che si muovono, vengono a scoprire una serie di dettagli sconcertanti e preoccupanti, dalla presenza di un demone chiamato Baron Samedi, fino a legami con la società segreta Golden Dawn.
L’incontro inaspettato con un piccolo ladruncolo, di nome Timothy, creerà ancora più scompiglio e aprirà le porte a eventi pericolosi, che metteranno Mabel in serio pericolo.
John, da sempre innamorato di lei, l’aiuterà in ogni modo possibile, standole accanto per proteggerla.

In una serie di avventure rocambolesche, fughe e omicidi, Mabel e John si troveranno ad affrontare momenti di alta tensione, che li metteranno a dura prova, costringendoli a compiere scelte difficili.

Riusciranno Mabel e John a risolvere il mistero delle bare che si muovono? E lei aprirà finalmente il suo cuore a John? 


Londra, 1889.
Mabel Lewis lavora come giornalista per il Times. Il direttore, Mr. Doyle, essendo a conoscenza del dono particolare della ragazza - riesce a vedere gli spiriti e a comunicare con loro -, tende a commissionarle articoli su argomenti paranormali, nonostante il desiderio della giovane di cimentarsi in incarichi di maggiore rilevanza. Nessuna sorpresa, quindi, quando le chiede di investigare sulle storie che girano attorno alla cripta della famiglia Lloyd. Circola voce che le bare si muovano e sembra che tale fenomeno non possa essere risolto con metodi umani o scientifici. Ad alimentare tale convinzione, ci si aggiunge la morte del custode del cimitero, avvenuta in circostanze sospette. Diventa pertanto prioritario fare chiarezza su tutta la faccenda. 
Chi o casa ci sarà dietro questi strani episodi? Qualche entità demoniaca o solo lo zampino di qualcuno? La Golden Dawn, la società segreta che compie ricerche spirituali, c'entrerà qualcosa?
Scoprire la verità potrebbe rivelarsi pericoloso… Mabel non si piega alle intimidazioni e procede con le sue indagini. Può contare su John Collins, collega e amico, da sempre innamorato di lei, disposto a tutto pur di proteggerla, tanto da risultare un po’ zerbino, alle volte; sempre proiettato verso il benessere dell’amata, la quale invece, in alcuni passaggi, sembra trattarlo come fosse un suo inferiore, quantomeno, questa è la percezione che ne ho avuto. Spero in cuor mio che nel prossimo volume la sua figura trovi il giusto riscatto. Ho qualche piccola riserva anche sulla protagonista, tanto indipendente sotto la sfera personale e lavorativa, ma poi si rivela incapace di gestire alcune situazioni da sola ed è costretta ad appoggiarsi totalmente a John. Insomma, tutto sommato si può dire che l’autrice abbia dato vita a due protagonisti reali, con tanto di pregi e difetti.
Concludendo, il romanzo cattura l’interesse da subito e tiene alta l’attenzione fino alle ultime battute. Il testo, privo di sbavature, fa sì che la lettura risulti scorrevole. Il mio parere, dunque, è positivo. 
Nonostante il tema trattato, e alcune scene atte a creare suspense, non ho percepito tensione, e forse è un bene perché leggere di presenze oscure quando si è da soli in casa non è consigliabile per una fifona come la sottoscritta 😅. 

PS: Primo volume della serie "John & Mabel", NON autoconclusivo. Forse sarebbe il caso di segnalarlo, ed è l'unica cosa che rimprovero alla casa editrice. Anche perché da qui all'uscita del prossimo capitolo - o capitoli, non è dato saperlo - probabilmente avrò già rimosso nomi e dettagli. 


mercoledì 1 maggio 2024

RECENSIONE "IMPERFETTI SCONOSCIUTI" di Daniela Volonté

 

Buongiorno follower, buon primo maggio 😊
Recensione: "Imperfetti sconosciuti" dell'autrice Daniela Volonté. 
A cura di Monica Burel.


Autore: Daniela Volonté

Genere: Romance

Casa editrice: Newton Compton Editori

Disponibile in ebook a € 4,99
E in formato cartaceo a € 10,90

Contatti autore: Facebook - Instagram 



TRAMA:

Sabina Valli ha trent’anni, fa due lavori per pagare il mutuo e coltiva una grande passione: la scrittura. I libri che pubblica sono il suo orgoglio. Mette se stessa nelle storie che scrive, perché sa bene quanto le parole abbiano il potere di far emozionare. Un giorno, alla ricerca di informazioni per il suo romanzo, scrive un post sui social in un gruppo di appassionati di moto. L’unico a risponderle è un certo Jacopo, che la contatta sulla chat privata e si dimostra disponibile ad aiutarla. Con il tempo i messaggi tra i due diventano sempre più assidui, costellati di battibecchi, battute al vetriolo, ma anche di piccole confidenze e consigli. Ma chi è davvero Jacopo? E perché si è lasciato coinvolgere così da una conversazione virtuale cominciata per caso? La curiosità per un possibile incontro è forte, ma Sabina sa bene che non basta qualche battuta dietro a uno schermo a rendere un rapporto sincero. E allora, come è possibile che quando legge quei messaggi le batta così forte il cuore?
 


Sabina è una scrittrice di romanzi rosa. Durante la settimana lavora in un'agenzia di pubbliche relazioni e nel weekend lavora in un pub. Abita con i genitori seppur in modo separato dato che vive nella mansarda. È da poco uscita da una relazione piuttosto disastrosa. Ma quello che l'ha segnata più di tutto è quello che è successo al primo anno di università con Nicola.
Sabina sta scrivendo un libro e le servono delle delucidazioni su un argomento a lei sconosciuto, le moto. Scrive in una chat di motociclisti chiedendo aiuto e dopo parecchi giorni le risponde un uomo di nome Jacopo, che però utilizza l'account di Adam suo fratello.
Jacopo sta vivendo un periodo piuttosto difficile a causa del lavoro e trova una boccata d'aria fresca nei messaggi che si scambia con Sabina. Entrambi si promettono di non entrare troppo nel merito della propria vita personale e di non incontrarsi di persona. Ma ad un certo punto Jacopo infrangerà una delle due promesse.
Non mi ricordo se avevo già letto qualcosa di questa autrice. Devo dire che la sua è una scrittura spiritosa, ironica e seppur si intuisca dove andrà a finire non l'ho trovata né noiosa né stucchevole. I personaggi potrebbero appartenere alla realtà, sono ben caratterizzati e si riesce ad immedesimarsi in loro. Hanno pregi e difetti e dunque li ho apprezzati ancora di più. Sabina è bella tosta, dolce e romantica certo, ma dalla battuta pungente e anche piuttosto decisa. Jacopo sembra aver tutto, anzi aveva tutto, ma la vita l'ha messo a dura prova. Fanno da contorno Adam e Karin, fratello di Jacopo e amica di Sabina, due bei personaggi, decisamente peperini! È stata una lettura piacevole e di stacco. Giusta per non pensare e svagare la mente. Lo consiglio? Decisamente sì.


venerdì 26 aprile 2024

RECENSIONE "SOLO UN BACIO, MISS THOMPSON" di M.P. Black

 

Buongiorno follower, buon venerdì!
Recensione: "Solo un bacio, Miss Thompson" dell'autrice M.P. Black. 
A cura di Silvia Cossio.


Autore: M.P. Black
Genere: Racconti 
Disponibile in ebook a € 0,89
Contatti autore: Facebook

TramaUn ballo esclusivo a pochi giorni dal Natale. Evangeline Thompson, promessa della Stagione e protégée della regina Vittoria, è al settimo cielo. E l'emozione aumenta quando viene invitata a danzare dal misterioso, affascinante Lord Oliver Rogers. I suoi occhi sono così particolari! Magnetici, in grado di farle compiere follie. Per questo gli concede ben più di un bacio?
Ma l'incanto della seduzione viene interrotto da una terribile notizia: due ragazze sono state ritrovate in una saletta attigua, morte dissanguate. E non è che l'inizio...

Rebecca, prossima alle nozze, si reca a trascorrere il Natale con la nonna ormai vedova. Qui tutto la riporta a un'infanzia felice, ma strani divieti le vengono imposti.
Per quale motivo non può aggirarsi in casa di notte? Perché è severamente proibito entrare nello studio del nonno? E chi è il ragazzo bellissimo e triste che si nasconde in quella stanza?

Due racconti ricchi di passione, suspense e mistero.
Perché anche lo scintillante Natale vittoriano nasconde angoli di tenebra. 



Londra, 20 dicembre 1883
Miss Evangeline Thompson, diciannove anni, preferisce la scrittura e la lettura all’idea di sposarsi, che invece sembra essere l’unico desiderio della madre. Al ballo che la vede debuttare in società, organizzato presso la dimora di Lady Annabelle Stewart, conosce il visconte Oliver Rogers. L’attrazione immediata tra i due viene oscurata dal brutale omicidio di due ragazze. Di lì a breve, la vita della giovane verrà travolta da un’escalation di violenza.

Londra, 23 dicembre 1875
Rebecca Wright, decide di trascorrere il Natale a casa dell’amata nonna Elizabeth, per sfuggire ancora per un po’ al destino scelto per lei dal padre: sposare un uomo per il quale non nutre alcun interesse. Un terribile segreto aleggia fra le mura domestiche. La curiosità della giovane sarà la sua rovina e la sua vacanza si trasformerà in un incubo senza fine.

Due brevi racconti ambientati nel periodo natalizio, ma che della serenità di quel periodo hanno ben poco. 
Il secondo, in particolare, devo ammettere che mi ha messo i brividi. Peccato solo per la brevità: venti pagine, o poco più, si possono a malapena definire un assaggio; senz’altro prelibato, ma pur sempre tale; capace di solleticare le papille gustative, ma non di saziare a sufficienza. Se posso permettermi il consiglio, al posto dell’autrice, li userei come traccia per poi dar vita a due romanzi più corposi e di sicuro interesse. 
M.P. Black dà prova di avere le carte giuste per cimentarsi nel genere suspence/thriller/paranormal, e se in futuro deciderà di seguire questo filone, sarò ben felice di leggerla.


giovedì 25 aprile 2024

RECENSIONE "COLPO DI PARAFULMINE" di Ophelia Kenn

 

Buon pomeriggio, amici lettori!
Recensione: "Colpo di paraFulmine" dell'autrice Ophelia Kenn, edito Òphiere 
- I brillanti di Mamma Editori. A cura di Silvia Cossio.


Autore: Ophelia Kenn
Genere: Commedia romantica

Casa editriceÒphiere 

Disponibile in ebook a € 2,99
E in formato cartaceo a € 11,21

Contatti autore: Facebook



TRAMA:

Una single irriducibile e un irresistibile duca in fuga.
Sei a spasso nella neve, di notte, per ossigenarti prima di dormire, e ti spunta davanti un duca nudo, uguale uguale a Henry Cavill.
È Romance. Succede, ed è “love at first sight” per questa commedia romantica di Natale.
Poppy, una ragazza come tante, ha una vera fissa per le erbe, le raccoglie e le prepara per la sua erboristeria online e decide con le amiche di andare a trascorrere le vacanze in una baita isolata , nelle montagne della Scozia con il progetto di rimettersi un po’ in linea e quindi di superare il Natale solo con barrette dietetiche. Qui incontra Hawthorne che invece è un vero duca dei giorni nostri ed è confinato a poca distanza dalla baita di Poppy perché, con il cugino, ha intenzione di dar corso a una sfida nell’ultimo giorno dell’anno: nuotare in un lago ghiacciato. Non sarà facile per Poppy accettare l’interesse di un uomo cui non manca veramente nulla, così bello e così upper class. Lei infatti non ha mai tanto confidato nelle proprie attrattive e invece il duca si rivelerà irriducibile. Hawthorne ha infatti un segreto, l’intima paura di tutto lo ossessiona e proprio la determinazione di Poppy e la sua volitività è ciò di cui lui ha bisogno. 



Complice la primavera che tarda ad arrivare, ho trovato adatta la scelta di un libro ad ambientazione natalizia 😂
Hawk Hawthorne, ventotto anni, ventesimo duca di Bridgewater, un uomo pieno di fobie che gli condizionano la vita, ipocondriaco e con una certa inclinazione alla scaramanzia - teme la sfortuna e le azioni scaramantiche sono la normalità per lui -, accetta la sfida fatta dal cugino, Lord Alder De man, visconte di Bute: nuotare in un lago ghiacciato la notte di Capodanno. I due, insieme allo zio, Shamrock Beirne, detto Rock, baronetto, decidono di trascorrere qualche giorno nel loro chalet di montagna, per prepararsi al tuffo nelle acque gelide del lago. 
Poppy Osbourne, ventisette anni, coltiva erbe medicinali, vende preparati online e in televisione. Ha fondato una società, la Osbourne Newell & Shine, con le amiche Honey e Rosie.
Durante una vacanza nelle Cairngorms, in Scozia, in un rifugio di montagna, con le amiche/colleghe e il cane Duke, per testare l’efficacia dei prodotti che vende, fa la conoscenza del protagonista. Un incontro decisamente bizzarro con lui senza abiti, gli attribuiti - alias parafulmine, alias canna da pesca, alias salsiccia e chi più ne ha più ne metta - esposti alle intemperie. Gli altri incontri non sono da meno, sempre destinati ad avvenire senza vestiti… con il protagonista a proprio agio nella sua nudità, quasi come se fosse normale andarsene in giro nudi di notte, nella tormenta.
Non potrebbero essere più diversi, lui un ricco aristocratico, lei una semplice ragazza che deve barcamenarsi per arrivare a fine mese, ma per qualche motivo sembra si facciano bene.
La vicinanza a Poppy fa da terapia d’urto: lei gli fa dimenticare le sue fisse. 
Ma anche lei ha i suoi problemi e frequentare Hawk rafforza la sua autostima.
I due si girano intorno, si punzecchiano, si amano e si odiano.
In più di una occasione mi sono ritrovata a ridere di gusto, in altre ero imbarazzata immaginandomi al posto della protagonista. Le scaramucce nate dalla fantasia dell’autrice rendono oltremodo piacevole la lettura di questo romanzo.
Finale un po’ inverosimile (non mi riferisco all’epilogo), ma, considerando il contesto un po’ particolare, ci sta, poiché risulta compatibile con l’insensatezza generale che aleggia sopra questa storia. Mi rendo conto che questa frase potrà risultare strana, capirete leggendo il libro.
Sparsi qua e là diversi errorini di distrazione, che tuttavia non penalizzano il contenuto.
Lettura consigliata.

PS: Ho acquistato diversi libri di questa autrice (con pseudonimi vari ed eventuali), ma non sono mai riuscita ad andare oltre il primo capitolo. Ho sempre trovato il suo stile complicato per me, alle volte troppo elaborato tanto da rendere difficoltoso il proseguimento ed essere costretta e rileggere alcuni passaggi. 
Dal momento che interagisco spesso con lei sui social e ha un modo di porsi a volte simpatico, passatemi la leggerezza del termine, a volte polemico - la sua sagace ironia traspare dalle recensioni che condivide, il suo modo di fare schietto me la fa apprezzare, sebbene alle volte possa risultare sopra le righe - non ho mollato, con la certezza, dentro di me, che fosse giusto dare un’altra possibilità al suo lavoro. E, alla luce di quanto scritto sopra, appare evidente che la mia perseveranza è stata premiata.
Per la mia felicità e spero anche per la sua 😉 


sabato 20 aprile 2024

RECENSIONE "FAME D'AMORE" di Francesca Cilumbriello

 

Buongiorno follower, buon sabato!
Recensione: "Fame d'amore: La mia lotta" dell'autrice 
Francesca Cilumbriello. A cura di Andrea Macciò.


Autore: Francesca Cilumbriello

Genere: Raccolta - Diario

Disponibile in ebook a € 4,64

E in formato cartaceo a € 14,49

Contatti autore: Facebook - Instagram 




Fame d’amore: la mia lotta è il libro d’esordio di Francesca Cilumbriello, educatrice professionale ed ex insegnante di Viareggio. 
Fame d’amore è una raccolta in forma di diario, ambientata tra l’estate e l’autunno del 2005, nella quale l’autrice descrive l’esperienza di una donna adulta e dalla vita inserita in quella che è considerata la “normalità” sociale (è sposata con una figlia e lavora come insegnante precaria di filosofia e scienze umane) con l’anoressia e i disturbi del comportamento alimentare, che hanno iniziato a segnare la sua vita a quattordici anni e periodicamente si sono ripresentati nel corso della sua esistenza.
Un tema delicato e molto attuale, considerato che oggi ne soffrono molte ragazze adolescenti, e che i DCA cominciano a essere diffusi anche tra i maschi della stessa età, le donne e gli uomini adulti. 
Le diverse tipologie di disturbo del comportamento alimentare (l’anoressia, la bulimia e il binge eating, ovvero il mangiare in maniera compulsiva) spesso si manifestano a fasi alterne nella stessa persona.
Fame d’amore non è un trattato redatto da esperti del settore, né una storia romanzata, ma rappresenta piuttosto la trascrizione in forma di monologo interiore di pensieri, sensazioni ed emozioni vissute dalla protagonista Martina nel periodo tra luglio e novembre 2005. 
Oggi ci sono molti pregiudizi sociali sulle ragazze affette da disturbi del comportamento alimentare, che il senso comune attribuisce di solito all’aspirazione a raggiungere modelli di bellezza e perfezione fisica proposti dai mezzi di comunicazione di massa e dai social network.
La raccolta di pensieri di Francesca Cilumbriello è uno spaccato di vita realmente vissuta, e per questo la sua lettura può indurre emozioni molto intense e per le persone che hanno sofferto situazioni simili una sorta di identificazione con i tormenti e le contraddizioni di Martina. Il diario è impostato non come narrazione cronologica, ma rappresentando trasversalmente gli stati d’animo di Martina, attraverso i quattro capitoli “Le mie eterne ossessioni” “I miei piccoli e grandi attimi di felicità” “Momenti di depressione” e “Riflessioni”.
Da questo racconto appare come la causa scatenante dei disturbi del comportamento alimentare non sia solo la ricerca ossessiva di canoni di perfezione estetica, ma sia piuttosto una sorta di silente richiesta di aiuto da parte di persone che sentono più di altre la difficoltà ad adeguarsi a modelli sociali che possono essere di bellezza ed estetici, ma anche relativi agli “obblighi sociali” del matrimonio, del lavoro, della maternità. 
Tutto questo è narrato con grande intensità in Fame d’amore, dove emerge come l’ossessione per l’aspetto fisico e il cibo della protagonista esprima la sua difficoltà a riconoscersi in una normalità sociale nello stesso tempo inseguita e vissuta con disagio e sofferenza anche negli aspetti apparentemente appaganti, come la maternità, la vacanza al mare, il rapporto con gli studenti, il matrimonio.
Leggendo questo libro non è difficile comprendere come nei meccanismi mentali e le fragilità raccontate dalla protagonista si possano riconoscere anche persone non apertamente affette da disturbi del comportamento alimentare. 
La sottile linea rossa sulla quale Martina cerca di restare in equilibrio è quella dove si muovono tutti. 
Un libro coraggioso che esce dalla retorica del pensiero positivo e della performatività oggi dominante: Martina riesce a trovare un suo precario equilibrio di vita solo accettando totalmente le sue fragilità e mettendo al primo posto il suo benessere psichico, una scelta che ancora oggi è vista dalla società con un velo di sospetto per una donna con una figlia. 
Il libro è un invito a guardare oltre le apparenze: anche se in apparenza una ragazza può manifestare problemi del comportamento alimentare che sembrano partire dall’inseguimento di modelli inarrivabili di perfezione estetica, c’è sempre dietro una grandissima sofferenza interiore, una “fame d’amore” inappagata che la stessa persona che ne soffre si sforza di celare alla vista degli altri, fino a rischiare di crollare del tutto.
Fame d’amore: la mia lotta è una lettura di grande intensità emotiva che riesce a portare chi legge dentro la mente delle ragazze e delle donne che soffrono di anoressia e altri disturbi del comportamento alimentare, che oggi stanno aumentando forse proprio perché i modelli sociali, siano essi estetici o di comportamento, con l’avvento dei social network stanno diventando potenzialmente molto più invasivi che in passato, aiutando a liberarsi dai pregiudizi sociali che ancora pesano su chi soffre di questi disturbi.