venerdì 14 settembre 2018

RECENSIONE "LA PRINCIPESSA E L'AVVENTURIERO" di Marguerite Kaye



Buon pomeriggio follower!
Franca Poli ha letto "La principessa e l'avventuriero" di Marguerite Kaye, quarto volume della serie "Hot Arabian Nights", edito Harmony.





Autore: Marguerite Kaye
Serie: Hot Arabian Nights Vol.4

Casa editrice: Harmony
Collana: Grandi Romanzi Storici

Disponibile in ebook a €4,99
e in formato cartaceo a €5,99 





TRAMA:


Arabia, 1815.
Ritenuta responsabile del fallimento di ben due fidanzamenti, la Principessa Tahira è accusata di aver arrecato disonore alla famiglia e al regno, e per rimediare presto dovrà convogliare a nozze con uno sconosciuto. Ingabbiata in un destino che non desidera, gli unici momenti di libertà che può concedersi sono le fughe notturne da palazzo. 
È durante una di queste notti nel deserto che conosce l'avventuriero Christopher Fordyce, un affascinante inglese che comprende e condivide il suo amore per la storia e l'archeologia e che la coinvolge in una ricerca legata a un misterioso amuleto. 
Sera dopo sera, i loro incontri segreti si tingono di complicità, di passione... e di urgenza, perché entrambi sono consapevoli che il loro tempo insieme è contato, e che a breve lei sarà di un altro. 




Quarto e ultimo libro della serie “Hot Arabian Nights” e, come gli altri, non ha deluso le mie aspettative. Questa storia è ambientata in Arabia nel 1815. I protagonisti sono Christopher Fordyce e la principessa reale Tahira di Nessarah.
Christopher Fordyce, geometra e archeologo, ha attraversato l'Arabia per sei mesi mentre cercava la risposta al mistero di un antico amuleto che apparteneva alla famiglia della madre biologica. Fino ad ora però le ricerche sono risultate infruttuose, non è riuscito a trovare le risposte che cercava, ovvero la storia del prezioso gioiello. L'ultima sua speranza sono le miniere recentemente riaperte a Nessarah. Scavando e cercando di notte, dal momento che di giorno non può non avendo i permessi, incontra un'altra persona nella cava: una bellissima giovane donna di nome Tahira. Tra di loro si instaura un rapporto di amicizia basata sul reciproco interesse per l'archeologia. Tuttavia, presto quell'amicizia si trasforma in qualcosa di più. Entrambi però nascondono un segreto.
Tahira in realtà è una principessa reale, la più grande. Quella che, dopo due fidanzamenti annullati, deve assolutamente sposarsi con l'ennesimo uomo scelto dal fratello, il principe ereditario. In caso di rifiuto ci saranno delle conseguenze non solo per lei, ma anche per le sorelle minori.
Christopher invece è il figlio bastardo di un duca inglese, Lord Amstrong, (chi ha letto la serie “Le sorelle Amstrong” se lo ricorderà, in quanto era il loro padre). Tutto questo lo scopre alla morte di quelli che riteneva fossero i suoi genitori, i Fordyce, ma che in realtà lo avevano adottato alla nascita. Al momento dell'adozione, il padre biologico di Christopher aveva donato loro il medaglione-amuleto, come ricompensa.
Vincolati dalle loro diverse norme culturali, nonostante la forte attrazione, nessuno dei due si lascia trascinare dal desiderio che provano l'uno per l'altra. Quando ormai disperano di trovare la soluzione al mistero e il pericolo di essere scoperti aumenta con l'apertura delle miniere, i due ragazzi finalmente trovano ciò che cercavano. Nello stesso momento in cui faranno la scoperta, il fratello di Tahira le trova il fidanzato, di conseguenza il tempo si è esaurito per i due innamorati. Christopher quindi si rende conto che deve rischiare tutto per la donna che ama. Per fare ciò, deve affrontare il fratello della principessa, l'odioso principe ereditario Ghutrif. Riuscirà a trovare un modo per poter vivere la sua vita assieme a Tahira? 
Ho letto i precedenti libri di questa serie e Christopher Fordyce risultava una figura oscura. Entrava e usciva da tutti gli altri paesi senza molte spiegazioni, ma faceva sempre domande che riguardavano l'amuleto. Ero veramente curiosa di sapere qualcosa di più su questo personaggio misterioso. Qui, finalmente scopriamo qual è la sua storia. 
Il modo di scrivere di Marguerite Kaye mi piace molto. Risulta lineare, pulito, scorrevole, con dialoghi veloci, frizzanti, con una trama piacevole da leggere e mai noiosa. Anzi a volte lascia con il fiato sospeso e a chiedersi se prima o poi verranno scoperti. Le sue descrizioni, sia dei personaggi che dei luoghi e dei mezzi che sono inseriti nel romanzo, sono molto accurati. Mentre leggevo mi sembrava quasi di vedere e di di vivere le scene descritte, le oasi con le tende nel deserto, i cavalli arabi, i cammelli. Per non parlare della discesa da una duna che i due protagonisti fanno a bordo di un... vassoio! In questo libro l'ambientazione è un po' insolita, in quanto la maggior parte degli incontri tra i due protagonisti avviene di notte, nel deserto, oppure all'interno della miniera. 
La mia unica vera critica riguardo a questo romanzo è la mancanza di approfondimento per la storia della famiglia della madre naturale di Christopher e dell'amuleto stesso. Si intuisce che è di origini arabe, e che ha un legame con la famiglia reale di Nessarah, ma non si sa nient'altro.  
PS: Ho letto la stessa critica anche in recensioni di lettrici straniere. Quindi questo fatto non è dovuto alla traduzione di Federica Isola Pellegrini, che io ho trovato molto accurata.


Questi sono solo i primi di un migliaio, di un milione di baci, di una vita intera di baci.”

Chi non vorrebbe sentirsi dire una frase simile dall'uomo che ama? A me è piaciuta molto.

Questo è un libro storico, con all'interno una bella storia d'amore. Quindi mi sento di consigliarlo a chi ama il genere... e con protagonisti un aitante archeologo-geologo e una principessa determinata e tosta, poco incline a contrarre un matrimonio di convenienza.



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