Giorgia Spurio ci parla di un'opera senza tempo: "L'inferno di Topolino", realizzata da Guido Martina, Angelo Bioletto, Fabio Celoni e Luca Merli.
Autore: Guido Martina
Illustratore: Angelo Bioletto
Colorista: Fabio Celoni e Luca Merli
Casa editrice: Panini Comics
Disponibile in formato cartaceo a € 75,05
In occasione dei 700 anni dalla scomparsa di Dante Alighieri, Panini Comics propone l'edizione definitiva della grande parodia Disney "L'Inferno di Topolino": la versione originale, integrale, con una nuova pregiata colorazione firmata da Fabio Celoni con Luca Merli, in formato gigante a tiratura limitata e numerata a mano e materiali di pregio. La copertina è impreziosita dalla tela nera con scritte metalliche. Il formato maxi permette di apprezzare al meglio la nuova colorazione della storia, scritta nel 1949 da Guido Martina e disegnata da Angelo Bioletto, Maestri della scuola italiana. Le preziose tavole a fumetto sono corredate da un apparato redazionale di approfondimento con contenuti esclusivi, immagini rare e omaggi inediti di grandi autori del fumetto italiano. In più la litografia inedita autografata da un grande Maestro Disney.
"L'INFERNO DI TOPOLINO" è un'opera edita e riedita da Panini. È stata scritta da Guido Martina, purtroppo scomparso nel 1991, e illustrata da Angelo Bioletto, anche lui scomparso nel 1987. Guido Martina è stato giornalista, scrittore e sceneggiatore, mentre Bioletto era conosciuto come illustratore, pittore, scultore e caricaturista.
La prima edizione uscì tra il 1949 e 1950 divisa in fascicoli, poi ci fu la versione modificata del 1959, ristampata più volte fino ad oggi.
In occasione dei 700 anni dalla scomparsa di Dante Alighieri, la Panini ha riproposto l'opera restaurata in diverse edizioni tra cui la Deluxe Edition a tiratura limitata. Il restauro e la ricostruzione sono stati affidati a Luca Boschi. Il colorista è stato Luca Merli sotto la supervisione di Fabio Celoni, in collaborazione con Corrado Mastantuono, Paolo Mottura e Silvio Camboni. Solamente per il lavoro di copertina, Celoni ha scansionato l'immagine elaborandola in digitale, stampato poi su cartoncino rigido con una grande definizione nei dettagli. Il risultato è stato di riprendere ed essere fedeli alla prima edizione e quindi alla colorazione originale delle tavole per poi applicare la nuova colorazione che dà un senso più profondo e realistico. In questo modo si è puntato sull'emozione e sul pathos per enfatizzare la forza narrativa del disegno.
La trama ci presenta Topolino e Pippo in uno spettacolo teatrale di successo dedicato a Dante, però Gambadilegno e il suo complice si mettono in mezzo. Così Topolino e Pippo si trovano vittime di un sortilegio nel quale credono realmente di essere il primo Dante e il secondo Virgilio, intraprendendo poi il viaggio nell'inferno nei vari canti. Secondo la legge del contrappasso, incontriamo gli avari bruciati con i soldi, chi ha pensato solo all'apparenza è torturato in un salone di bellezza, i golosi sono costretti a mangiare qualsiasi cosa, chi è stato violento contro le cose è trasformato in albero che viene tagliato per la legna e trasformato in banchi per la scuola distrutti poi da un branco di somari in classe in un ciclo continuo, e così via. Nel viaggio ci sono delle contaminazioni disneyane con i personaggi di alcune fiabe come Dumbo oppure come Geppetto, la Fata Turchina (per errore chiamata Biancaneve) e i bambini trasformati in asini della storia di Pinocchio.
Come scrive lo scrittore e fumettista creatore di Dylan Dog, Tiziano Sclavi, nella prefazione, il libro non è solo una semplice parodia disneyana, ma è un pilastro della cultura fumettistica ispirata a una delle opere per eccellenza, la "Divina Commedia" che per noi italiani è il simbolo della nascita della lingua italiana attraverso il capolavoro letterario e storico di Dante. Anche i bambini possono così avvicinarsi alle terzine dantesche, in rima, comiche e terrificanti. Si unisce così il comico allo spaventoso, il tenero al tragico.
Con sana ironia e un pizzico di comicità possiamo avvicinarci a Dante Alighieri, pronto nell'ultima tavola a punire i due autori, che vengono però liberati e assolti dal suo spirito severo ma magnanimo. Anche noi in questo modo possiamo "riveder le stelle", meravigliose tra i colori delle pennellate ruvide sulle tavole che acquistano un'atmosfera magica.
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