Malva ha ventitré anni, fa la postina al Trebbio della Sconfitta e tira a campare badando alla madre complicata. Salva animali in difficoltà e convive con allergie tanto fastidiose da tormentarle l’esistenza. Ogni giorno sembra uguale all'altro e il suo mondo appare monotono, finché dietro la calca formatasi in piazza, in una mattina qualunque, scopre il volto di uno sconosciuto biondo e sfuggente. Lui sembra nascondere così tanti segreti da spingerla a cercare di svelarli. Tra voci inquietanti che annunciano l’arrivo della peste, mentre la gente del minuscolo borgo si fa diffidente e ostile, Malva proverà a risolvere l'arcano. Non sa però quanto è grave la minaccia nascosta nell’aria, dietro gli occhi profondi del biondo misterioso. Molto peggio di qualsiasi cosa potrebbe mai immaginare.
Anche l’ambientazione di questo romanzo è particolare: un paesino dal nome insolito (che nemmeno sapevo esistesse) che sembra sospeso in un tempo indefinito, con l’approssimarsi di una strana peste che porta morte e subbuglio. L’unica che sembra percepire il cambiamento nell’aria è la madre di Malva. “L’apocalisse è in arrivo” ripete, continuamente. Ma nessuno le crede, men che meno la figlia, che sacrifica la propria vita per accudirla. Ma se invece avesse ragione? Se davvero qualcosa di inspiegabile stesse accadendo?
Questo libro mi è piaciuto molto, a partire dagli incredibili personaggi per finire con la trama, a metà tra una fiaba e una profezia. Narra di un amore che sembra impossibile, ma comunque accade. Perché nessuno può fermare l’amore, nemmeno l’apocalisse. Nemmeno la morte.
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