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Recensione "A metà tra l'umano e il divino" dell'autrice Filomena Iovinella, edito LuoghInteriori. A cura di Andrea Macciò.
Autore: Filomena Iovinella
Genere: Racconti
Casa editrice: LuoghInteriori
Disponibile in formato cartaceo a € 15,00
TRAMA:
Desiderio di lottare per la sopravvivenza e curiosità dell’ignoto, depressione e inaspettato riscatto: ci sono tanti modi per perdersi ma, a volte, ve ne sono altrettanti per ritrovarsi, per riscoprirsi migliori. E i personaggi di questi racconti lo sanno bene. Ognuno di loro sceglierà l’unica reale possibilità che avrà da percorrere, nell’immenso ventaglio di probabili occasioni che capitano, si cercano, si sprecano, si sfruttano. Un viaggio difficile, complesso, dai mille sapori, con esperienze piene, cariche di tutto e un’unica risposta: la vita, l’amore.
I racconti “A metà tra l’umano e il divino” di Filomena Iovinella sono ambientati nei difficili anni del lockdown e delle restrizioni sanitarie, una realtà angosciante e claustrofobica che però è trasfigurata dalle ambientazioni in prevalenza fantasy e dalla scrittura particolarissima dell’autrice. Di Filomena Iovinella ho già letto “Il Direttore”, romanzo ambientato nel mondo del giornalismo, dove ho trovato una perfetta commistione tra il romance, l’aspetto mistery e giallo, i riferimenti alla realtà della professione e alla società. Quello dei libri di Filomena Iovinella è essenzialmente un tempo interiore, quindi non dobbiamo aspettarci trame e cronologie lineari, ma piuttosto un continuo andata e ritorno tra il tempo del sogno e quello della realtà.
Partiamo da Allucinazione, il secondo racconto fantasy ambientato nell’epicentro del lockdown in Cina, Wuhan. È la storia di una ragazza che è convinta di aver incontrato e amato una misteriosa creatura aliena. Allucinazione, appunto, o realtà? Una storia dal fascino ipnotico che ricorda quella del bellissimo film di Benicio Del Toro “La forma dell’acqua”.
Tremore e quiete è il racconto più realistico, la storia d’amore di Louise e Antoine, e insieme una piccola saga familiare ambientata appunto nell’estate del 2020. Anche in questo brano i piani temporali della narrazione spesso si intersecano, anche se forse è quello che affascina di meno il lettore.
La Danza tra la Vita e la Morte è un’affascinante fiaba che racconta, anche ricorrendo talora a un soffuso erotismo, l’eterna lotta tra Eros e Thanatos, tra la pulsione vitale e quella di morte, in un’eterna danza di attrazione e repulsione.
Come afferma l’autrice stessa, la potenza dell’Amore è il filo rosso che lega queste storie apparentemente così diverse tra di loro, caratterizzate da una scrittura non facilissima ma di grandissima qualità e fascino.
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