giovedì 12 luglio 2018

RECENSIONE "NESSUN LEGAME" di Ivy D. Morgan



In uscita oggi "Nessun legame" di Ivy D. Morgan.
Luc Cel ha avuto il piacere di leggerlo in anteprima per noi 😊







Titolo: Nessun legame
Autore: Ivy D. Morgan

Genere: New Adult

Disponibile in ebook a € 2,99
e in formato cartaceo a € 11,50

Pagina autore: Ivy D. - Le mie storie 





TRAMA:

Jonathan. Un passato solitario e turbolento da cui fuggire. 
Un presente fatto di sopravvivenza e solitudine. 

Valerie. Un passato sofferto e doloroso da dimenticare. 
Un presente fatto di rinunce e assenze.

Estremamente diversi, eppure così simili.

Un evento improvviso e violento li porterà a incontrarsi e a entrare in punta di piedi l’uno nella vita dell’altra. Nonostante la ritrosia di Valerie a lasciarsi andare e il timore di Jonathan di legarsi a qualcuno, sapranno capirsi e sostenersi come solo due anime affini possono fare.

Il passato beffardo, però, si farà avanti in maniera del tutto inattesa, scombinando le loro vite in maniera imprevedibile.
Saranno in grado di scrollarsi di dosso timori e inquietudini o continueranno la loro vita senza cedere al bisogno d’amore?







BIOGRAFIA:

Ivy D. Morgan è lo pseudonimo scelto dall’autrice per pubblicare il suo primo libro.
Ama la lettura dall’adolescenza, ma ha sempre preferito storie poco romantiche. I suoi autori preferiti, infatti, sono Stephen King, Jeffery Deaver e Patricia Cornwell. Solo da pochi anni ha scoperto la scrittura e, di conseguenza, la lettura del genere Romance nelle sue mille sfaccettature.






DICE L’AUTRICE:

"L’idea di Nessun Legame è nata in un periodo in cui sentivo il bisogno di tirare fuori un dolore che provavo in un momento particolare della mia vita. Non avevo un’idea della trama, ma una sera, in un film, ho visto un personaggio che aveva nel cuore un dolore simile al mio. Ho deciso di raccontare la sua storia, e quel personaggio è diventato Jonathan." 




Le tematiche di questo libro sono estremamente dolorose, affrontiamo il tema degli abusi familiari in varie forme, quelli che segnano i protagonisti in tutta la loro crescita.

La paura dell'amore e dei legami è il centro di questo romanzo, che con delicatezza a volte, altre in modo crudo, racconta due storie diverse di due anime affini che si incontrano.
Due sopravvissuti.
Lo stile è semplice e il punto di vista dei due protagonisti che si alterna ci fa entrare nel romanzo facendoceli conoscere nelle loro introspezioni che giustificano le loro azioni e rendendole credibili. La delicatezza nel descrivere una crescita sessuale così travagliata è molto ben dosata.
Nell'ultima parte ho trovato un po' ripetitivo il continuo parlare dei sentimenti e la descrizione viscerale delle emozioni dei due protagonisti.
Forse non mi sono molto immedesimata, ma questo credo sia dovuto alla troppa distanza di età.
Nel complesso è stata una lettura gradevole che lascia qualche strascico di riflessione. 





BREVE ESTRATTO:


Sbuffo e lui riprende. «Val, è tutto okay. Ultimamente entrambi abbiamo detto e fatto cose delle quali ci siamo pentiti. Chiudiamola qui, se per te va bene».
«Quello che hai fatto tu è stato più piacevole», borbotto, facendogli fare una risatina. «Jonathan, voglio che tu sappia che non penso nulla di quello che ti ho detto quella notte».
Ci guardiamo a lungo negli occhi.
«Lo so. E credo di sapere perché hai parlato così».
Il mio cuore salta un battito: che abbia davvero capito che il mio era solo un modo per allontanarlo? Perché quello che provo per lui, forse, va al di là dell’amicizia?
Si passa una mano tra i capelli in maniera nervosa.
«Per questo ti ho detto di non parlarne più. Siamo amici e vorrei che questo non cambiasse».    
«Certo, lo vorrei anche io».
«Vedi… non tutti vogliono davvero che i propri desideri si avverino».
Per qualche istante rimango spiazzata dalle sue parole. Lo guardo negli occhi, e quello che vi leggo mi lascia senza parole.
«Val… alcune persone non si sentirebbero a proprio agio a vivere davvero quello che desiderano. A volte, quello che vorresti non è davvero alla tua portata, adatto a te e alle tue esperienze passate».
«Stai parlando di te? Ci sono cose che desideri, ma che non vuoi si realizzino?»
Tentenna e io spero che stia per dirmi che ho capito male. Fissa un punto alle mie spalle col chiaro intento di non guardarmi negli occhi. 
«Vorrei una vita normale, come tutti. Un lavoro, una famiglia… una persona accanto. Ma so che non saprei gestirle. Non sono in grado di dare stabilità a qualcuno. Non potrei, ad esempio, fermarmi per sempre in un posto». 
La certezza che si stia riferendo a noi mi fa provare una sensazione di vuoto alla bocca dello stomaco. All’improvviso mi sento tremendamente sola…  





Nessun commento:

Posta un commento