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Vi segnalo "La signora dei bottoni" dell'autrice
Nicoletta Bosio, edito Policromia.
Titolo: La signora dei bottoni
Autore: Nicoletta Bosio
Casa editrice: Policromia
Disponibile in formato cartaceo a € 14,25
A breve anche in ebook
Contatti autore: Nicoletta Bosio - Pagine
TRAMA:
In un futuro non lontano dove la tecnologia impera, in una città immaginaria maestosa e dittatoriale, si intrecciano le storie di Ylenia e Petra: una sarta di mezza età con problemi di sovrappeso che rifiuta il progresso e una giovane e bella ragazza madre che non vuole tenere la bimba che porta in grembo. Sarà proprio l'arrivo di Katirina a unire prima, e a dividere poi, le due donne. Petra inizierà a frequentare il Rione Z, la parte della città in cui il progresso non è ancora arrivato e dove vivono i reietti della società. La giovane ha bisogno del Sanagen, una nuova medicina in grado di curare ogni male, e solo Dante, l'uomo che ama, è in grado di procurarglielo. Passato e presente si mescolano in un intreccio che si dipanerà solo nel finale, in un crescendo di tensione che ruota intorno alla fatidica domanda: fin dove ci si può spingere per amore?
DICE L’AUTRICE:
“La signora dei bottoni” è nato da un connubio di idee che mi frullavano per la testa da tempo.
La prima era quella di scrivere un libro distopico, cosa che non avevo mai avuto il coraggio di fare perché era un compito che ritenevo al di sopra delle mie capacità.
La seconda idea era quella di raccontare la storia di una donna comune, non giovane, non bella, magari con problemi di sovrappeso e auto-accettazione.
Poi è saltata fuori l’illuminazione di inventare un farmaco capace di guarire tutti i mali, ma naturalmente un simile prodigio non può esistere nemmeno nel futuro, perciò bisognava svelarne la vera natura: un placebo travestito da panacea per tutte le malattie da un governo che vuole assoggettare i propri cittadini, dato che i suoi metodi di controllo del pensiero non sempre funzionano.
Da questi elementi è scaturita la trama: complessa, difficile da scrivere e che mi ha portato più volte sull’orlo dell’abbandono. Poi però ho capito che se avessi scritto questa storia come sapevo fare io, cioè dando risalto ai personaggi e al loro aspetto psicologico, ecco che tutto si sarebbe trasformato in una trama sicuramente non lineare, ma gestibile.
A Ylenia, donna complessata, ho affiancato Petra, giovane e spensierata.
Alla solitudine della prima ho sopperito con l’arrivo di Katirina, la bimba che Petra non vuole tenere.
Alla frivolezza di Petra ho contrapposto la meschinità di Dante, capace di rapire una bambina per i suoi loschi scopi. Infine, ho inserito il tutto in uno scenario lugubre e distopico in cui la gente non è libera di vivere normalmente, se non, in parte, nel Rione Z che, nonostante sia malfamato, è ancora simile a un qualsiasi quartiere delle nostre attuali città. Alla fine, la mia testardaggine e il forte convincimento di stare scrivendo una bella storia mi hanno premiata, permettendomi di giungere alla conclusione di questo – per me – tormentato romanzo.
BREVE ESTRATTO:
“Io sono antiestetica. O meglio: inguardabile.”
Ylenia pronunciava queste parole ogni mattina mentre si guardava allo specchio, contemplando lo sfacelo che vedeva di fronte a sé.
Per prima cosa ispezionava il viso. Paffuto. Gli zigomi, ormai quasi completamente invisibili sotto le gote cascanti; gli occhi, un tempo larghi e azzurri, ora piccoli e acquosi, quasi grigi, come se una sorta di lanugine vi si fosse insediata per sempre, oscurandone l’antica brillantezza.
La bocca era l’unica parte che si salvava. Le amiche cercavano di confortarla dicendo che essendo grassottella non aveva rughe, ma era una ben magra consolazione: non le era mai importato granché delle rughe, anzi, riteneva interessante un viso segnato dal tempo, testimoniava con fierezza le dure battaglie che aveva dovuto sostenere nella vita.
Dopo aver osservato a lungo e con attenzione ogni singola parte del viso, si dava un’occhiata generale per immaginare come potesse giudicarla a colpo d’occhio chi non la conosceva e si diceva che, nonostante il
decadimento, a prima vista poteva anche essere passabile.
Tornava quindi all’esame del corpo, e qui iniziavano i problemi seri.
Le spalle, leggermente incurvate sotto il peso degli anni, erano tondeggianti e carnose; la pelle delle braccia cadente e piena di cellulite. La pancia, che fortunatamente non superava ancora la protuberanza del seno,
era però informe e abbondante. Immaginava che nessuno avrebbe potuto…
Mi chiamo Nicoletta Bosio, ho quarantotto anni e sono nata a Milano. Vivo in provincia di Monza con mio marito e la nostra gatta Michelle.
Nella vita lavoro con i bambini, cosa che mi ha permesso di conoscerli molto bene.
A parte la scrittura, l’altra mia grande passione è il teatro. Ho studiato Mimo, Teatro-danza e Recitazione, arrivando anche ad entrare in una compagnia semi-professionale.
Al momento collaboro con una compagnia amatoriale.
Ho iniziato a scrivere all’età di sedici anni e non ho mai smesso. Pensavo di aver esaurito ciò che dovevo dire dopo il primo romanzo, che mi è scaturito impetuoso dalla penna, ma poi altre storie si sono affacciate alla mia mente e non ho potuto ignorarle, perciò sono ora al mio ottavo romanzo.
La sfera che sono solita indagare è quella dell’infanzia e dell’adolescenza, perché sono persuasa che i bambini non siano solo delle creature felici e spensierate come siamo abituati a vederli, ma che nascondano anch’essi i loro demoni interiori, e li combattono come sanno fare i bimbi, con la fantasia e i sogni impossibili, le amicizie indissolubili o la solitudine.
Opere letterarie:
Il cerchio chiuso (stampato privatamente); La vita allo specchio (youcanprint); Jackie cammina nell’ombra (youcanprint); Calma apparente (youcanprint); L’inverno in estate (Edizioni Italiane); La signora dei bottoni (PubMe) e Alex ovvero Alexander Manning (SCM Editore).
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