Recensione: "Anime gemelle" dell'autrice Daniela Ruggero, edito
Ode Edizioni. A cura di Silvia Cossio.
Titolo: Anime gemelle
Autore: Daniela Ruggero
Genere: Suspense romance
Casa editrice: Ode Edizioni
Disponibile in ebook a € 2,99
E in formato cartaceo a € 12,99
Angela e Shandra sono due gemelle nate e cresciute l’una in simbiosi con l’altra. Una notte a causa di un incidente stradale Angela perde la vita e la sua gemella, Shandra, sente l’anima andare in pezzi.
Trovandosi sul baratro è costretta a guardare in faccia la sua disperazione e quando pensa di non aver più nulla per cui vivere incontra Steve Taylor. Potrà un austero inglese far tornare a battere il cuore della donna?
Convinta dalla recensione e dall’entusiasmo di una delle mie collaboratrici, avevo acquistato questo libro nella speranza di leggerlo quanto prima ma, tanto per cambiare, non avevo fatto i conti con il poco tempo a disposizione. Tra lavoro e famiglia, si sa come vanno queste cose, pertanto l’attesa di questo ebook sul mio dispositivo, insieme a tanti altri nella stessa situazione, si è protratta nel tempo, in previsione del suo momento “perfetto”, quello in cui mi sarei dedicata a lui.
Ebbene, qualche giorno fa, complice una serata libera, mi sono decisa e ho pigiato sull’icona dando il via alla lettura.
Sarò onesta, ho trovato le prime pagine poco coinvolgenti, tanto da valutare l’idea di scegliere un altro romanzo, ma ho deciso di andare avanti ancora un po’ e… ed è sbocciato l’amore. Volendo paragonarlo a una relazione, non è stato un colpo di fulmine, ma una consapevole crescita di emozioni che ha portato a un vero sentimento.
In breve, si può quindi dire che parte in sordina, ma poi migliora con l'evolversi della storia. E lo fa alla grande!
Ed è quello che succede ai due protagonisti: Shandra e Steve. Quella che era nata come un’antipatia si trasforma in un grande amore. In un ambiente dove sono poche le persone di cui ci si può fidare - troppi gli squali e gli arrivisti - non è facile riconoscere i buoni propositi o le buone azioni.
Se poi ci mettiamo anche il trauma per una sorella morta prematuramente, con conseguenti dipendenze, diventa pressoché impossibile.
Angela mi manca, mia madre mi manca, mio padre mi manca. Io, nella mia interezza, mi manco. Sono l’ombra dei miei sogni, delle emozioni che desideravo vivere.
Ho tentato di soffocare il dolore per la morte di mia sorella impersonandola. Mi sono illusa che se fossi stata più come lei avrei potuto affrontare le lunghe giornate senza.
Sono conscia di non volere una relazione, cene, appuntamenti e tutto ciò che molte sognano, eppure il mio atteggiamento non fa altro che alimentare un fraintendimento.
Un grande dolore. Un senso di colpa che opprime.
Una vita dissoluta, l'uso di droghe e alcool per non dover affrontare i propri demoni. La necessità di annientarsi per sopravvivere.
Un'immagine da dare al mondo.
Toccare il fondo prima di trovare la forza di rialzarsi. Accettare le proprie debolezze per poter iniziare un percorso di guarigione.
Avrei dovuto prendere questa decisione prima di spingermi tanto lontano, ma dovevo farmi del male per capire le parole che la mia anima urla da qualche tempo.
Non è questo il futuro che voglio, non è ciò che merita Steve, consumerei il nostro amore trasformandolo nella mia nuova dipendenza e fallirei, di nuovo.
Bello assistere al cambiamento di lei.
Dovrà passare attraverso la fase di accettazione prima di poter guarire dalle sue dipendenze. Per raccogliere i frutti della consapevolezza.
Il suo punto zero, il momento in cui riprendo i fili della mia vita e alzo il mento fiera.
Fortunatamente, può contare sul sostegno dei suoi genitori, entrambi a dir poco meravigliosi, e di altre figure che, sebbene di contorno, assumono un ruolo importante nella vicenda.
Che altro dire su questo romanzo? Ormai immagino avrete capite che l’ho adorato e che consigliarvelo sarebbe superfluo. Lascio a voi la scelta se seguire o meno il mio consiglio, ma, credetemi, sarebbe un peccato lasciarselo sfuggire 😉
Faccio i complimenti all’autrice Daniela Ruggero per aver imbastito questa bella storia. Lo stile curato, privo di sbavature ed eccessi, è la ciliegina sulla torta.
PS: Che bella la dichiarazione finale, ho ancora gli occhi a cuoricino.
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